Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

13-19 Settembre 21, 1921 Dio vuol dare i suoi beni ai suoi figli. L’operare nella Divina Volontà è giorno.

La Divina Volontà - Libro 13°

13-19 Settembre 21, 1921 Dio vuol dare i suoi beni ai suoi figli. L’operare nella Divina Volontà è giorno.
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(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, in che dolorose condizioni mi mettono le creature. Io sono come un padre ricchissimo e che sommamente ama i suoi figli, ed i figli sommamente ingrati, ché mentre il padre vuol vestire i figli, questi rifiutano le vesti e vogliono restare all’ignudo; il padre li dà il cibo, e questi vogliono restare digiuni, e se mangiano si cibano di cibi sporchi e vili; il padre li dona le ricchezze, li vuol tenere intorno a lui, li dà la sua stessa abitazione, ed i figli nulla vogliono accettare, e si contentano di andare raminghi, senza tetto e poveri. Povero padre, quanti dolori, quante lacrime non versa? Sarebbe meno infelice se non avesse che dare, ma tenere i beni e non averne che fare, e vedere i suoi figli perire, questo è dolore che supera ogni dolore. Tale sono Io, voglio dare e non vi è chi prenda, sicché le creature sono causa di farmi versare lacrime amare e dolore continuo; ma sai tu chi rasciuga le mia lacrime e mi cambia il dolore in gioia? Chi vuol stare sempre insieme con Me, chi prende con amore e con filiale fiducia le mie ricchezze, chi si ciba alla mia stessa mensa e chi si veste delle mie stesse vesti, a questi Io dono senza misura, sono i miei confidenti e li faccio riposare sul mio stesso seno”.

(3) Dopo ciò mi sono trovata fuori di me stessa, e vedevo sorgere nuove rivoluzioni tra partiti e partiti, e come questi saranno causa di maggiori combattimenti, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(4) “Figlia mia, se non si formano i partiti non possono succedere le vere rivoluzioni, specie contro la Chiesa, perché se non ci fosse il partito mancherebbe l’elemento contro cui si vorrebbe combattere; ma quanti di questo partito che apparentemente si dice cattolico, sono dei veri lupi coperti col manto di agnelli, e daranno molti dolori alla mia Chiesa. Molti credono che con questo partito sarà difesa la religione, invece sarà tutto il contrario ed i nemici si serviranno per inveire maggiormente contro di Essa”.

(5) Onde dopo sono tornata in me stessa, ed era l’ora quando il mio amato Gesù usciva dalla prigione e portato di nuovo innanzi a Caifa, ed io ho cercato di accompagnarlo in questo mistero e Gesù mi ha detto:

(6) “Figlia mia, quando fui presentato a Caifa era pieno giorno, ed era tanto l’amore che Io avevo verso le creature, che uscivo in quest’ultimo giorno innanzi al pontefice tutto deformato, piagato, per ricevere la condanna di morte; ma quante pene doveva costarmi questa condanna, ed Io queste pene le convertivo in giorni eterni in cui circondavo ciascuna creatura, affinché fugandole le tenebre, ognuna trovasse la luce necessaria per salvarsi ed a sua disposizione la mia condanna di morte per trovarvi la loro vita. Sicché ogni pena ed ogni bene che Io facevo, era un giorno di più che davo alla creatura; e non solo Io, ma anche il bene che fanno le creature è sempre giorno che formano, come il male è notte. Succede come quando una persona tiene una luce e si trovano vicino dieci, venti persone, ad onta che la luce non è di tutte, ma di una, li altri godono della luce, possono lavorare, leggere, e mentre loro fruiscono della luce, non fanno nessun danno alla persona che la possiede. Così è del bene operare, non solo è giorno per essa, ma può far giorno chi sa a quant’altri. Il bene è sempre comunicativo ed il mio amore non solo mi spingeva a Me, ma dava grazia alle creature che mi amano di formare tanti giorni a pro dei loro fratelli, per quante opere buone vanno facendo”.