12-96 Marzo 22, 1919 Tutte le cose uscirono a vita dal Fiat eterno. Eccessi d’amore nella creazione dell’uomo.
La Divina Volontà - Libro 12°

Cerca nella documentazione. Scegli una categoria e compila la form cliccando sul pulsante Cerca.
Leggi la Bibbia. Scegli un versetto utilizzando la form qui sotto.
(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa e vedevo tutto l’ordine delle cose create, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:
(2) “Figlia mia, vedi che armonia, che ordine in tutte le cose create e come tutte uscirono a vita dal Fiat eterno, sicché tutto mi costò un Fiat. La più piccola stella come il fulgido e splendido sole, la più piccola pianta come il grande albero, il piccolo insetto come l’animale più grande pare che dicono tra loro: “Siamo nobili creature, la nostra origine è il Voler Eterno, tutti abbiamo l’impronta del Fiat Supremo, è vero che siamo distinti e dissimili tra noi, abbiamo diversità di uffici, di calore, di luce, ma ciò dice nulla, uno è il nostro valore: Il Fiat di un Dio. Unica la vita e la nostra conservazione: Il Fiat della Maestà Eterna”. Oh! come il creato parla eloquentemente della potenza del mio Volere e insegna che dalla cosa più grande alla più piccola, uno è il valore ché hanno vita dal Voler Divino, difatti, una stella direbbe al Sole: “E’ vero che tu hai molta luce e calore, il tuo ufficio è grande, i beni immensi; quasi la terra da te dipende, tanto che io faccio nulla al tuo confronto, ma tale ti fece il Fiat d’un Dio, sicché il nostro valore è uguale, la gloria che diamo al nostro Creatore è tutta simile”.
(3) Poi ha soggiunto con un accento più afflitto: “Non fu così nel creare l’uomo. E’ vero che la sua origine è il mio Fiat, ma non mi bastò, preso da eccesso d’amore lo alitai, volendo infondergli la mia stessa Vita, lo dotai di ragione, lo feci libero e lo costituii re di tutto il creato; ma l’uomo ingrato, come mi ha corrisposto? Tra tutto il creato, solo lui si è reso il dolore del mio cuore, la nota discordante, e poi, che dirti del mio lavorio nella santificazione delle anime? Non un solo Fiat, non uno il mio alito, ma metto a loro disposizione la mia stessa Vita, il mio amore, la mia sapienza; ma quante ripulse, quante sconfitte riceve il mio amore, ah! figlia mia, compatisci al mio duro dolore e vieni nel mio Volere a sostituirmi l’amore di tutta l’umana famiglia, per raddolcirmi il mio cuore trafitto”.