Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

12-62 Settembre 25, 1918 Uffizio di vittima.

La Divina Volontà - Libro 12°

12-62 Settembre 25, 1918 Uffizio di vittima.
font righe continue visite 76

(1) Stavo molto afflitta e mi sentivo una forza nel mio interno di voler uscire dal mio solito stato. Oh! Dio, che pena, mi sentivo una mortale agonia, solo Gesù può sapere lo strazio dell’anima mia; io non ho parole come esprimerlo, anzi voglio che solo Gesù sappia tutte le mie pene, perciò passo avanti. Ora, mentre nuotavo nelle amarezze, il mio sempre amabile Gesù, tutto afflitto è venuto e mi ha detto mettendomi un suo dito alla bocca:

(2) “Ti ho contentato, zitta; non ti ricordi quante volte ti ho fatto vedere grandi mortalità, città spopolate e quasi deserte, e tu mi dicevi, no, non lo fare, e se vuoi farlo devi permettere di darli tempo di ricevere i sacramenti, ed Io lo sto facendo; che altro vuoi? Ma il cuore dell’uomo è duro, non è del tutto stanco, non ha toccato ancora l’apice di tutti i mali, e perciò non è sazio ancora, e perciò non si arrende e guarda la stessa epidemia con indifferenza. Ma questi sono i preludi. Verrà!, verrà il tempo in cui questa generazione così maligna e perversa la farò quasi scomparire dalla terra”.

(3) Io tremavo nel sentire ciò e pregavo, e volevo domandare a Gesù: Ed io che dovrei fare? Ma non ardivo, e Gesù ha soggiunto:

(4) “Quello che voglio che da te stessa non ti disponga a farlo, ma trovandoti libera puoi farlo, ti voglio in balia della mia Volontà. In questi giorni scorsi ero Io che ti sforzavo d’uscire dal tuo solito stato, volevo allargare il flagello dell’epidemia e non volevo tenerti, per essere più libero”.