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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

12-31 Dicembre 30, 1917 Dolore di Gesù per chi le ruba gli affetti ed i cuori delle creature.

La Divina Volontà - Libro 12°

12-31 Dicembre 30, 1917 Dolore di Gesù per chi le ruba gli affetti ed i cuori delle creature.
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(1) Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere afflitto, e si lamentava di tanti che gli rubano gli affetti ed i cuori delle creature, mettendosi al suo posto nelle anime ed io gli ho detto: “Amor mio, è tanto brutto questo vizio che tanto ti affligge?”

(2) E Lui: “Figlia mia, non solo è brutto, ma bruttissimo, è capovolgere l’ordine del Creatore e mettersi loro sopra, e Me sotto, e dirmi: “Anch’io sono buono ad essere Dio”. Che diresti tu se uno rubasse un milione ad un altro e lo rendesse povero ed infelice?”

(3) Ed io: “O dovrebbe restituire, o meriterebbe la condanna”.

(4) E Gesù: “Eppure quando mi si rubano gli affetti, i cuori, è più che rubarmi un milione, perché i primi sono cose materiali e basse, i secondi sono spirituali ed alte; quelli, volendo si possono restituire, questi non mai, sicché sono furti irrimediabili ed incancellabili, e se il fuoco del purgatorio purificherà quest’anime, mai potrà restituire e riempire il vuoto d’un solo affetto che mi hanno tolto; eppure non se ne fa conto, anzi, certuni pare che li vanno vendendo questi affetti, ed allora sono contenti quando trovano chi li compra per fare acquisto degli affetti altrui senza farsi nessuno scrupolo. Fanno scrupolo se rubano alle creature; si ruba a Me e non si danno nessun pensiero. Ah! figlia mia, Io ho dato tutto alle creature, ho detto: “Prendi ciò che vuoi per te, e per Me lasciami solo il tuo cuore”. Eppure mi si nega, non solo, ma rubano gli affetti altrui; e questo non è solo dalle persone secolari, ma da persone sacre, da anime pie. Oh! quanti mali fanno per certe direzioni troppo dolci, per certe condiscendenze non necessarie, per troppo sentire usando modi attraenti; invece di far bene, è un labirinto che formano intorno alle anime e quando sono costretto ad entrare in quei cuori, vorrei fuggire, vedendo che gli affetti non sono miei, il cuore non è mio; e questo da chi? Da chi dovrebbe riordinare le anime in Me, anzi lui ha preso il mio posto, ed Io sento tale nausea che non posso accomodarmi a stare in quei cuori, ma sono costretto a stare fino a che gli accidenti si consumano. Che strage di anime! queste sono le vere piaghe della mia Chiesa. Ecco perciò tanti ministri strappati dalle chiese, e per quante preghiere mi si fanno, Io non do ascolto, e per loro non ci sono grazie, anzi rispondo loro col grido dolente del mio cuore: “Ladri, avanti, uscite dal mio Santuario, ché non posso più sopportarvi”.

(5) Io sono rimasta spaventata e ho detto: “Placatevi, oh! Gesù, rimirateci in Voi come frutto del tuo sangue, delle tue piaghe, e cambierete i flagelli in grazie”.

(6) E Lui ha soggiunto: “Le cose andranno avanti, umilierò l’uomo fino alla polvere, e vari incidenti improvvisi ed imprevisti continueranno a succedere per confondere maggiormente l’uomo, e dove crede di trovare uno scampo, troverà un laccio; e dove una vittoria, una sconfitta; e dove luce, tenebre, sicché lui stesso dirà: “Sono cieco e non so più che fare”. E la spada devastatrice continuerà a devastare fino a che tutto sarà purificato”.