Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

12-28 Dicembre 6, 1917 Perché a Gesù mai possono piacergli gli atti fatti fuori dal suo Volere.

La Divina Volontà - Libro 12°

12-28 Dicembre 6, 1917 Perché a Gesù mai possono piacergli gli atti fatti fuori dal suo Volere.
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(1) Dopo aver ricevuto Gesù in Sacramento, stavo dicendo al mio Gesù: “Ti bacio col bacio del tuo Volere, Tu non sei contento se ti do il solo mio bacio, ma vuoi il bacio di tutte le creature, ed io perciò ti do il bacio nel tuo Volere, ché in Esso trovo tutte le creature, e sulle ali del tuo Volere prendo tutte le loro bocche e ti do il bacio di tutti, e mentre ti bacio, ti bacio col bacio del tuo amore, affinché non col mio amore ti bacio, ma col tuo stesso amore, e Tu senta il contento, le dolcezze, la soavità del tuo stesso amore sulle labbra di tutte le creature, in modo che tirato dal tuo stesso amore, ti costringo a dare il bacio a tutte le creature”. E poi, chi può dire i miei tanti spropositi che dicevo al mio amabile Gesù? Onde il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quanto mi è dolce vedere, sentire l’anima nel mio Volere; senza che essa se ne avveda si trova nelle altezze dei miei atti, delle mie preghiere, del modo come facevo Io stando già su questa terra, si mette quasi al mio livello. Io nei miei più piccoli atti racchiudevo tutte le creature passate, presenti e future, per offrire al Padre atti completi a nome di tutte le creature, neppure un respiro mi sfuggì di creature che non lo racchiudessi in Me, altrimenti il Padre avrebbe potuto trovare eccezioni nel riconoscere le creature e tutti gli atti delle creature, perché non fatti da Me e usciti da Me, avrebbe potuto dirmi: “Non hai fatto tutto e per tutti, la tua opera non è completa, né posso riconoscere tutti, perché non tutti hai rincorporati in Te, ed Io voglio conoscere solo ciò che hai fatto Tu”. Perciò nell’immensità del mio Volere, del mio amore e potere, feci tutto e per tutti. Onde, come mai possono piacermi le altre cose, per quanto belle, fuori dal mio Volere? Sono sempre atti bassi ed umani e determinati; invece, gli atti nel mio Volere sono nobili, divini, senza termine, infiniti, qual’è il mio Volere, sono simili ai miei ed Io li do lo stesso valore, amore e potere dei miei stessi atti, li moltiplico in tutti, li estendo a tutte le generazioni, a tutti i tempi. Che m’importa che siano piccoli, sono sempre i miei atti ripetuti, e basta; e poi, l’anima si mette nel suo vero nulla, non nell’umiltà che sempre si sente qualche cosa di sé stessa, e come nulla entra nel tutto, ed opera con Me, in Me e come Me, tutta spogliata di sé, non badando né a merito, né ad interesse proprio, ma tutta intenta solo a rendermi contento, dandomi padronanza assoluta dei suoi atti, senza volerne sapere di quello che ne faccio, solo un pensiero l’occupa, di vivere nel mio Volere, pregandomi che gliene dessi l’onore. Ecco perché l’amo tanto, e tutte le mie predilezioni, il mio amore, è per quest’anima che vive nel mio Volere; e se amo gli altri è in virtù dell’amore che voglio e scende da quest’anima, come il Padre ama le creature in virtù dell’amore che vuole a Me”.

(3) Ed io: “Com’è vero quel che Tu dici, che nel tuo Volere non si vuole nulla, né si vuol sapere nulla. Se si vuol fare è solo perché l’hai fatto Tu, si sente il desiderio ardente di ripetere le cose tue, tutto scomparisce, non si vuol fare più nulla”. E Gesù:

(4) “Ed Io la faccio far tutto, e le do tutto”.