Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

11-142 Dicembre 30, 1916 Come Gesù ci ha fatto liberi nella volontà e nell’amore. Effetti di esso.

La Divina Volontà - Libro 11°

11-142 Dicembre 30, 1916 Come Gesù ci ha fatto liberi nella volontà e nell’amore. Effetti di esso.
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(1) Continuando il mio stato, io pensavo alle pene del mio amabile Gesù, e offerivo il mio martirio interno unito alle pene di Gesù, e Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, i carnefici poterono lacerare il mio corpo, insultarmi, calpestarmi, ecc., ma non poterono toccare né la mia Volontà, né il mio Amore, questi li volli liberi affinché come due correnti potessero correre, correre senza che nessuno potesse impedirle, riversandomi a bene di tutti, anche dei stessi nemici, oh! come trionfava la mia Volontà, il mio Amore in mezzo ai nemici, loro mi colpivano coi flagelli ed Io colpivo i loro cuori col mio Amore e con la mia Volontà l’incatenavo; loro mi pungevano la testa con spine, ed il mio Amore accendeva la luce nelle loro menti per farmi conoscere; loro mi aprivano piaghe, ed il mio Amore sanava le piaghe delle anime loro; loro mi davano morte ed il mio Amore li restituiva la vita, tanto, che mentre spirai sulla croce, le vampe del mio Amore, toccando il loro cuore li costrinse a prostrarsi innanzi a Me e a confessarmi per vero Dio; mai fui così glorioso e trionfatore come lo fui nelle pene nel corso della mia Vita mortale quaggiù. Ora figlia mia, a mia somiglianza ho dotato l’anima libera nella volontà e nell’amore, sicché gli altri possono impadronirsi dell’operato esterno della creatura, ma dell’interno, della volontà, dell’amore, nessuno, nessuno, ed Io stesso la volli libera in questo, affinché, liberamente, non forzata, potesse correre questa volontà e questo amore verso di Me, ed immergendosi in Me potesse offerirmi gli atti più nobili e puri che la creatura può darmi, ed essendo Io libero ed essa pure, possiamo riversarci a vicenda e correre, correre verso il Cielo per amare e glorificare il Padre, e dimorare insieme con la Trinità Sacrosanta; verso la terra per fare bene a tutti, correre nei cuori di tutti per colpirli d’Amore e con la Volontà incatenarli e farne conquiste, sicché dote più grande non potevo dare alla creatura; ma dove la creatura può fare più sfoggio di questa libera volontà e di questo amore? Nel patire, l’amore cresce, s’ingigantisce la volontà, e come regina regge sé stessa, lega il mio cuore, e le sue pene come corona mi circondano, m’impietosiscono e mi faccio dominare, sicché non so resistere alle pene d’un anima amante, e come regina la tengo al mio fianco, ed è tanto il dominio di questa creatura nelle pene, che le fanno acquistare modi nobili, dignitosi, insinuanti, eroici, disinteressati, simili ai miei modi, che le altre creature fanno a gara a farsi dominare da quest’anima. E quanto più l’anima opera con Me, sta unita con Me, s’immedesima con Me, tanto più mi sento assorbito dall’anima, sicché come pensa, mi sento assorbire il mio pensiero nella sua mente; come guarda, come parla, come respira, così mi sento assorbire lo sguardo, la voce, il respiro, l’azione, il passo, il palpito, tutto mi assorbe, e mentre mi assorbe, fa sempre acquisto dei miei modi, della mia somiglianza, ed Io vado continuamente rimirandomi in lei e trovo Me stesso”.