Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

11-85 Dicembre 17, 1914 La Divina Volontà forma la vera e perfetta consacrazione della Vita Divina nell’anima.

La Divina Volontà - Libro 11°

11-85 Dicembre 17, 1914 La Divina Volontà forma la vera e perfetta consacrazione della Vita Divina nell’anima.
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(1) Continuando il mio solito stato e stando molto afflitta per le privazioni di Gesù, dopo molti stenti è venuto, facendosi vedere in tutto il mio povero essere, ed io, mi pareva come se fossi la veste di Gesù, e rompendo il suo silenzio mi ha detto:

(2) “Figlia mia, anche tu puoi formare delle ostie e consacrarle. Vedi la veste che mi copre nel Sacramento? Sono gli accidenti del pane con cui viene formata l’ostia, la Vita che esiste in quest’ostia è il mio corpo, il mio sangue e la mia Divinità, l’attitudine che contiene questa Vita è la mia Suprema Volontà, e questa Volontà svolge l’amore, la riparazione, l’immolazione e tutto il resto che faccio nel Sacramento, cui mai si sposta un punto dal mio Volere; non c’è cosa che esca da Me, cui il mio Volere non va innanzi. Ed ecco come anche tu puoi formare l’ostia: L’ostia è materiale e del tutto umana, anche tu hai un corpo materiale e una volontà umana, questo tuo corpo e questa tua volontà, se li manterrai puri, retti, lontani da qualunque ombra di peccato, sono gli accidenti, i veli per potermi consacrare e vivere nascosto in te. Ma non basta, ciò sarebbe come all’ostia senza la consacrazione, onde ci vuole la mia Vita; la mia Vita è composta di santità, di amore, di sapienza, di potenza, ecc., ma il motore di tutto è la mia Volontà, quindi, dopo che hai preparato l’ostia, devi far morire la tua volontà nell’ostia, la devi cuocere ben bene per fare che più non rinasca, e devi far sottentrare in tutto l’essere tuo la mia Volontà, e questa, che contiene tutta la mia Vita, formerà la vera e perfetta consacrazione. Sicché non avrà più vita il pensiero umano, ma il pensiero del mio Volere, e questa consacrazione creerà la mia sapienza nella tua mente, non più vita dell’umano, la debolezza, l’incostanza, perché la mia Volontà formerà la consacrazione della Vita Divina, della fortezza, della fermezza e tutto ciò che Io sono. Onde, ogniqualvolta farai scorrere la tua volontà nella mia, i tuoi desideri e in tutto ciò che sei e potrai fare, Io rinnoverò la consacrazione, e come ostia vivente, non morta quali sono le ostie senza di Me, Io continuerò la mia Vita in te. Ma non è tutto, nelle ostie consacrate, nelle pissidi, nei tabernacoli, tutto è morto, muto, non vi è sensibilmente un palpito, uno slancio d’amore che possa rispondere a tanto mio amore. Se non fosse ché Io aspetto i cuori per darmi a loro, Io sarei ben infelice e ne resterei defraudato nel mio Amore, e senza scopo la mia Vita Sacramentale; e se ciò tollero nei tabernacoli, non lo tollererei nelle ostie viventi. Quindi, alla vita è necessaria la nutrizione, ed Io nel Sacramento voglio essere nutrito, e voglio essere nutrito del mio stesso cibo, cioè, l’anima farà sua la mia Volontà, il mio Amore, le mie preghiere, le riparazioni, i sacrifici, e li darà a Me come cose sue, ed Io mi nutrirò. L’anima si unirà con Me, tenderà le sue orecchie per sentire ciò che sto facendo per farlo insieme con Me, e mano mano che replicherà i miei stessi atti, mi darà il suo cibo ed Io ne sarò felice, e solo in queste ostie viventi troverò il compenso della solitudine, del digiuno e di ciò che soffro nei tabernacoli”.