11-32 Agosto 20,1912 Si deve chiamare Gesù in tutto per operare insieme con Lui. L’uomo propone e Dio dispone.
La Divina Volontà - Libro 11°

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(1) Continuando, il mio sempre amabile Gesù appena si ha fatto sentire mi ha detto:
(2) “Figlia mia, quanto mi dispiace vedere l’anima rannicchiata in sé stessa, nel vederla operare da sola, mentre standole vicino Io la guardo, e vedendola molte volte che non sa far bene ciò che fa, Io sto aspettando che mi chiamasse e mi dicesse: “Io voglio fare questa cosa e non so farla, vieni Tu a farla insieme con me, e tutto saprò far bene”. Per esempio: “Voglio amare, vieni insieme con me ad amare; voglio pregare, vieni Tu a pregare insieme; voglio fare questo sacrificio, vieni Tu a darmi la tua forza, che io mi sento debole”. E così di tutto il resto, ed Io volentieri, con sommo mio piacere mi presterei a tutto. Io sono come un maestro che avendo dato il tema ad un suo alunno, gli sta vicino per vedere che fa il suo scolare, e l’alunno non sapendolo far bene si corruccia, si affanna, si turba, se occorre piange, ma non dice: “Maestro, insegnami come debbo fare qui”. Qual’è la mortificazione del maestro vedendosi trattato dallo scolare come un nonnulla? Tal’è la mia condizione”.
(3) Poi ha soggiunto: “Si dice: “L’uomo propone e Dio dispone”. Non appena l’anima si propone di fare un bene, d’essere santa, Io subito dispongo intorno a lei le cose che ci vogliono: Luce, grazie, conoscenza di Me, spogliamenti, e se non giungo con ciò, a vie di mortificazione niente le faccio mancare per darle la cosa che l’anima si è proposta. Ma oh! quante a via di forza se ne escono da mezzo di questo lavorio che il mio Amore li ha tessuto d’intorno! Poche sono quelle che resistono e fanno compire il mio lavoro”.