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Lunedi, 17 giugno 2024 - San Marciano ( Letture di oggi)

DISCORSO 229/M NEL VENERDÌ DI PASQUA

Sant'Agostino

DISCORSO 229/M NEL VENERDÌ DI PASQUA
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Differenze tra le due pesche dei discepoli di Cristo.

1. La vostra Carità sa che queste letture del santo Vangelo vengono proclamate nella celebrazione annuale come testimonianza della risurrezione del Signore. E come la lettura ne rinfresca la memoria, così anche la spiegazione della lettura ne rinfresca la memoria. Con l'aiuto del Signore dunque ripeteremo quel che ogni anno siete soliti ascoltare. E se bisogna riportare alla memoria la lettura, che nel Vangelo si può fare anche in altro tempo, quanto maggiormente il discorso, che non si ascolta se non una volta all'anno? Il Signore, dopo la sua risurrezione, apparve ai suoi discepoli presso il mare di Tiberiade e li trovò che stavano pescando, senza però prendere niente. Pescando di notte non avevano preso nulla, spuntò la luce, e allora presero, perché videro Cristo che è luce e sulla parola del Signore gettarono le reti per la pesca. Noi troviamo due pesche che fecero i discepoli di Cristo sulla parola di Cristo: la prima quando li scelse e li fece Apostoli, l'altra questa, dopo la sua risurrezione dai morti. Vediamo di metterle a confronto ed esaminiamo attentamente quali ne sono le differenze; questo infatti aiuta la crescita della nostra fede. Nella prima, quando il Signore incontrò quei pescatori per la prima volta, anche lì non avevano preso nulla per tutta la notte; avevano faticato inutilmente. Egli comandò di calare le reti, però non disse a destra, non disse a sinistra, semplicemente disse: Calate le reti 1. Essi le calarono [e presero tanti pesci] da appesantire eccessivamente le due barche al punto che per la moltitudine dei pesci quasi affondavano; e tanta era la moltitudine dei pesci che le reti si rompevano 2. Così fu quella pesca. E questa? Gettate le reti dalla parte destra 3, disse. Prima della risurrezione le reti vengono calate senza precisazione; dopo la risurrezione viene scelta la destra. Inoltre nella prima pesca le barche rischiano di affondare, le reti si rompono; in questa dopo la risurrezione né la barca affonda, né la rete si rompe. Nella prima pesca non viene precisato il numero dei pesci, in questa dopo la risurrezione il loro numero è detto con esattezza. Affrontiamo dunque la prima per poi venire alla seconda. Che ho detto? Affrontiamo la prima. Ci sono le reti: reti della parola, reti della predicazione; queste sono le reti. E il Salmo dirà: Ho annunziato ed ho parlato e si moltiplicarono oltre ogni numero 4. È così, perché avviene anche adesso; si annuncia il Vangelo e i cristiani si moltiplicano oltre ogni numero. Se tutti vivessero bene, non rischierebbero di affondare la barca; se eresie e scismi non portassero divisioni, non si romperebbe la rete. E perché nella prima pesca due furono le imbarcazioni? Rammentate, fratelli; sono quelle due barriere, la circoncisione e la non circoncisione che s'incontrano qui nella pietra angolare e si uniscono nel bacio della pace 5. Nella seconda pesca invece l'unità è perfetta: è la destra, e nulla vi è di sinistro. Essa è la Chiesa santa, che ora è in quei pochi che travagliano in mezzo ai cattivi e che si ritroverà in quel numero certo e definito in cui non sarà più nessun peccatore; è la destra infatti, e nulla vi è di sinistro. E grandi saranno i pesci, perché tutti saranno immortali, tutti vivranno senza fine. Che cosa c'è di più grande di ciò che non finisce mai? Ed è l'Evangelista stesso ad avvertirlo nel ricordare quella prima pesca. Perché infatti annotò: E benché fossero tanti, la rete non si spezzò 6? Come per dire: Ricordate quella prima pesca dove si rompevano le reti? Qui però è il regno dei cieli, qui nessun eretico abbaia, nessuno scismatico si separa: qui tutti sono dentro, tutti sono nella pace.

Il numero diciassette indica la legge perfezionata dai doni dello Spirito Santo.

2. E quanti ne saranno in tutto? Centocinquantatré? Poveri noi! Poveri noi, se persino tra questa folla che ora sta qui davanti a me io debba dire che sono così pochi coloro che saranno nel regno dei cieli, quando quelli che vide Giovanni, avvolti in vesti candide, erano migliaia, innumerevoli migliaia. Così egli dice: Provenivano da ogni nazione e lingua, [era] una moltitudine che nessuno poteva contare 7. E allora quel numero che cosa vuol significare? Ad alcuni lo dico per insegnarlo, ad altri per ricordarlo; chi non l'ha mai sentito, l'impari; chi l'ha sentito e dimenticato, lo rammenti; chi lo ricorda, rafforzi nella memoria, con le mie parole, quanto già conosce. Il computo di questo numero arriva a diciassette: esso è il simbolo di tutti i santi, di tutti i fedeli, di tutti i giusti che saranno nel regno dei cieli. Diciassette: il dieci richiama la legge, il sette lo Spirito della grazia. Se imponi la legge nessuno la pratica, nessuno l'osserva. Ma se vi aggiungi l'aiuto dello Spirito, si adempie quel che è comandato, perché è Dio che aiuta. Che cosa dice la legge? Non desiderare 8. Ma il peccato, è scritto, prendendo occasione dal comandamento mi ha sedotto, e per mezzo di esso mi ha dato la morte 9. La legge è subentrata a dar coscienza del peccato 10. Ma se tu ci unisci lo Spirito, pieno compimento della legge è l'amore 11. E l'amore da dove viene? L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato 12. Ora come nel numero sette venga presentato lo Spirito, chi è solito leggere lo sa; ma lo ascolti chi legge con poca attenzione o chi per caso non può leggere. Ecco come Dio presenta lo Spirito Santo per mezzo del profeta Isaia: Spirito di sapienza e d'intelligenza, di consiglio e di fortezza, di scienza e di pietà Spirito del timore di Dio 13. È quello Spirito settiforme che viene invocato anche sui battezzati. La legge è il Decalogo: dieci infatti erano i comandamenti scritti sulle tavole, tavole ancora di pietra per la durezza dei Giudei. Ma dopo la venuta dello Spirito che cosa dice l'Apostolo? La nostra lettera siete voi, scritta non con inchiostro ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori 14. Se manca lo Spirito la lettera uccide, perché non libera, ma rende responsabile il peccatore. Per questo l'Apostolo dice: Non che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio che ci ha resi ministri adatti di una nuova alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita 15. E allora se vuoi adempiere ogni giustizia, aggiungi il sette al dieci. Quando ti si ordina di fare qualcosa secondo la legge, invoca lo Spirito che ti aiuti.

Simbolismo del numero centocinquantatré.

3. Vi abbiamo spiegato il diciassette, ma esso è ancora lontano dal centocinquantatrè. Certo molti sanno già quello che stiamo per dire: chi lo sa, abbia pazienza. Quando due vanno per strada, uno più svelto l'altro più lento, dipende da quello più svelto il poter andare insieme, se si adatta al passo dell'altro. Chi sa quello che sto per dire, è come se fosse il più svelto; voglia aspettare il compagno più lento, perché anche questi venga istruito sul diciassette. Si ha centocinquantatrè se, cominciando dall'uno, tutti i numeri che vanno fino al diciassette si assommano progressivamente. Se tu cominci a contare: uno, due, tre, quattro... arrivi a dieci, ma in mano non ti ritrovi altro che il dieci. Invece, se li assommi, uno più due è già tre; più tre, sei; più quattro, dieci; più cinque, quindici; più sei, ventuno; più sette, ventotto; più otto, trentasei; più nove, quarantacinque; più dieci, cinquantacinque. Ecco, ormai siamo vicini, ci arriviamo, perché ci siamo già quasi. Aggiungi l'undici, e sono sessantasei; più dodici, settantotto; più tredici, novantuno; più quattordici e siamo a centocinque. Ormai anche i più lenti ci seguono velocemente. Aggiungi dunque il quindici e siamo a centoventi; aggiungi il sedici e siamo a centotrentasei; aggiungi il diciassette e abbiamo Centocinquantatré. In esso si ritrovano dunque tutti coloro che corrono lungo il diciassette, ossia che adempiono la legge di Dio mediante l'aiuto dello Spirito di Dio.

 


1 - Lc 5, 6.

2 - Lc 5, 6-7.

3 - Gv 21, 6.

4 - Sal 39, 6.

5 - Cf. Ef. 2, 14.

6 - Gv 21, 11.

7 - Ap 7, 9.

8 - Rm 7, 7.

9 - Rm 7, 11.

10 - Rm 5, 20.

11 - Rm 13, 10.

12 - Rm 5, 5.

13 - Is 11, 2-3.

14 - 2 Cor 3, 2-3.

15 - 2 Cor 3, 5-6.