DISCORSO 23/A DISCORSO SUL RESPONSORIO DEL SALMO 74: "NOI CONFESSEREMO A TE, DIO, CONFESSEREMO A TE E INVOCHEREMO IL TUO NOME"
Sant'Agostino

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Confessare a Dio significa umiliarsi davanti a lui.
1. Saremo beati se quanto abbiamo ascoltato e cantato lo mettiamo anche in pratica. L'ascolto infatti è come la nostra semina, il metterlo in pratica è il risultato della semina. Il campo nel quale viene seminato il frumento, se produce spine 1, non deve attendersi il granaio ma il fuoco. Così anche coloro che ascoltano buone parole ma compiono il male non si aspettino per sé il granaio del regno dei cieli 2, ma quel fuoco di cui è detto: Andate nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e i suoi angeli 3. Con questa premessa vorrei ammonire la vostra Carità, a non entrare inutilmente in chiesa, ascoltando tante buone parole ma comportandovi male. Ma in rapporto alla bontà di colui che semina e del seme che è la parola di Dio, nasca nel vostro comportamento e nella vostra vita, come in una buona terra, abbondantissimi frutti di buona condotta e così possiate sperare che l'agricoltore, quando verrà, preparerà per voi il granaio dove possiate essere collocati 4. Abbiamo cantato: Confesseremo a te, Dio, confesseremo a te e invocheremo il tuo nome 5. Confessare a Dio che cosa significa se non umiliarsi davanti a Dio e non attribuirsi alcun merito? Poiché per grazia sua siamo stati salvati come dice l'Apostolo, non per merito delle opere, perché nessuno s'insuperbisca; infatti per sua grazia siamo stati salvati 6. Non è preceduta infatti una qualche vita meritoria, che Dio dall'alto possa aver gradito e amato e così possa aver detto: "Veniamo in aiuto, soccorriamo questi uomini, perché vivono bene". Non fu contento della nostra vita, gli dispiacque in noi tutto quanto facevamo, mentre non gli dispiacque quanto lui aveva fatto in noi. Perciò condannerà quanto abbiamo fatto noi, salverà quanto ha fatto lui. Condannerà le cattive azioni degli uomini, ma salverà gli uomini. Gli uomini non hanno fatto se stessi, ma hanno prodotto cattive azioni. Quanto Dio ha fatto in essi - Dio infatti ha creato l'uomo ad immagine e somiglianza sua 7 - è buono. Quanto invece l'uomo, respingendo il suo Autore e creatore e volgendosi alla perversità, tramite il libero arbitrio, ha fatto di male, questo condanna Dio per liberare l'uomo; cioè Dio condanna quanto ha fatto l'uomo e libera quanto ha fatto lo stesso Dio.
Un grande medico è venuto a noi.
2. Noi non eravamo buoni. Ma ha avuto pietà di noi 8, e ha mandato il suo Figlio 9 a morire, non per i buoni ma per i cattivi, non per i giusti ma per gli ingiusti 10. Infatti Cristo è morto per gli empi 11. E che cosa segue? È raro il caso che uno voglia morire per un giusto; tuttavia qualcuno forse accetterebbe di morire per un uomo dabbene 12. Si potrebbe trovare qualcuno che abbia il coraggio di morire per un uomo dabbene. Invece per un ingiusto, per un empio, per un iniquo chi vorrebbe morire, se non Cristo solo, così innocente da poter giustificare anche gli ingiusti? Perciò, fratelli miei, non avevamo nessun'opera meritoria, ma soltanto demeriti. Ma pur essendo tali le opere degli uomini, la sua misericordia non abbandonò gli uomini. E mentre erano meritevoli di pena, egli invece della pena dovuta donò la grazia non dovuta. E mandò il Figlio suo 13 per redimerci, non a prezzo d'oro o d'argento, ma a prezzo del suo sangue 14, che egli sparse, agnello immacolato condotto al macello 15 per le pecore contaminate, se pur soltanto contaminate o non anche completamente infette. Ecco la grazia che abbiamo ricevuta. Viviamo in maniera degna di questa grazia che abbiamo accolta, per non fare torto a tanto dono. Un così grande medico è venuto a noi, ha rimesso tutti i nostri peccati. Se vogliamo di nuovo ammalarci, non soltanto danneggeremo noi stessi, ma ci mostreremo anche ingrati verso il medico.
Cristo ed ha mostrato la via dell'umiltà con l'insegnamento e con l'esempio.
3. Seguiamo perciò le sue vie che egli ci ha mostrato, in modo particolare la via dell'umiltà, perché egli stesso è divenuto umile per noi. Ci ha mostrato con l'insegnamento la via dell'umiltà e l'ha percorsa soffrendo per noi. Non avrebbe sofferto se non si fosse umiliato; chi avrebbe potuto uccidere Dio, se Dio non si fosse umiliato? Il Cristo infatti è Figlio di Dio, e il Figlio di Dio è anch'egli Dio. È lui il Figlio di Dio, il Verbo di Dio, del quale parla Giovanni: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui e niente è stato fatto senza di lui 16. Chi avrebbe potuto uccidere colui per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose e senza il quale niente è stato fatto? Chi avrebbe potuto ucciderlo, se egli non si fosse umiliato? Ma in che modo si è umiliato? Dice ancora Giovanni: Il Verbo si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi 17. Il Verbo di Dio infatti non avrebbe potuto essere ucciso. Perché potesse morire per noi, poiché [per sua natura] non poteva morire, il Verbo si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi. Immortale, assunse la mortalità, perché potesse morire per noi, e con la sua morte uccidere la nostra morte. Questo ha fatto il Signore, questo ha compiuto per noi. Onnipotente, si è umiliato; umiliato, è stato ucciso; è stato ucciso, è risorto, è stato esaltato per non abbandonarci, morti, nell'inferno, ma per glorificarci in lui nella resurrezione dei morti, mentre ora ci ha innalzati nella fede e nella confessione dei giusti.
Prima umiliati davanti a Dio, poi invocalo.
4. Perciò ci ha dato come via l'umiltà. Se la percorreremo confesseremo al Signore e allora con verità possiamo cantare. Confesseremo a te, Dio, confesseremo a te e invocheremo il tuo nome 18. Sfrontatamente invochi il nome di colui al quale non vuoi confessare. Anzitutto confessa per preparare una degna dimora a colui che invochi. Il tuo cuore infatti è pieno di malizia. Il confessare elimina l'immondezza che ti porti dentro e pulisce la casa in cui possa entrare colui che invochi. Chiunque invoca prima di confessare, vuole offendere colui che invoca. Se infatti non osi invitare a casa tua un qualche personaggio importante se prima non hai pulito la tua casa, affinché i suoi occhi non ne rimangano offesi, oserai nel tuo cuore pieno di malizia invocare il nome di Dio, senza prima eliminare l'interiore malvagità con la confessione? Perciò la confessione, fratelli miei, ci rende umili, resi umili ci giustifica, giustificati ci glorifica. Se siamo superbi il Signore ci resiste; se siamo umili il Signore ci esalta, poiché resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili 19; e Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato 20. Rivolti a Dio..
1 - Cf. Ger 12, 13.
2 - Cf. Mt 3, 12.
3 - Mt 25, 41.
4 - Cf. Mt 3, 12.
5 - Sal 74, 2.
6 - Ef 2, 8-9.
7 - Cf. Gn 1, 26.
8 - Cf. Sal 66, 2.
9 - Cf. Gal 4, 4.
10 - Cf. Mt 5, 45.
11 - Rm 5, 6.
12 - Rm 5, 7.
13 - Cf. Gal 4, 4.
14 - Cf. 1 Pt 1, 18-19.
15 - Cf. Ger 11, 19.
16 - Gv 1, 1-3.
17 - Gv 1, 14.
18 - Sal 74, 2.
19 - Gc 4, 6; 1 Pt 5, 5.
20 - Lc 14, 11; 18, 14; cf. Mt 23, 12.