Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

VIII - Come le virtú si pruovano e fortificano per li loro contrari.

Santa Caterina da Siena

VIII - Come le virtú si pruovano e fortificano per li loro contrari.
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Hotti decto come egli fa utilitá al proximo, nella quale utilitá mostra l’amore che ha a me. Ora ti dico che nel proximo pruova in se medesimo la virtú della pazienzia nel tempo della ingiuria che riceve da lui. E pruova l’umilità nel superbo, e pruova la fede ne l’infedele, e pruova la vera speranza in colui che none spera, e la giustizia nello ingiusto, e la pietà nel crudele, e la mansuetudine e benignità ne l’ iracundo.

Tucte le virtú si pruovano e parturiscono nel proximo, si come gl’ iniqui parturiscono ogni vizio nel proximo loro. Se tu vedi bene, dumilità è provata nella superbia: cioè che l’umile spegne la superbia, però che ‘l superbo non può fare danno a l’umile; né la infidelità dello iniquo uomo, che non ama né spera in me, a colui che è fedele a me non diminuisce né la fede, né la speranza in colui che l’ha conceputa in sé per amore di me: anco la fortifica e la pruova nella dileczione de l’amore del proximo. Ché conciosiacosa che egli el vegga infedele e senza speranza in me e in lui (ché colui che non ama me non può avere fede né speranza in me, anco la pone nella propria sensualità, la quale egli ama), el servo fedele mio non lassa però che fedelmente non l’ami e che sempre con esperanza non cerchi in me la salute sua. Si che vedi che nella loro infidelità e mancamento di speranza pruova la virtú della fede. In questo e ne l’altre cose nelle quali è bisogno di provarla, egli la pruova in sé e nel proximo suo.

E cosi la giustizia non diminuisce per le sue ingiustizie, anco dimostra di provare la giustizia, cioè che dimostra che egli è giusto per la virtú della pazienzia; come la benignità e mansuetudine nel tempo de l’ira si manifesta con la dolce pazienzia; e la invidia, dispiacimento e odio con la dileczione della carità, fame e desiderio della salute de l’anime.

Anco ti dico che non tanto che si pruovi la virtú in coloro che rendono bene per male, ma Io ti dico che spesse volte gictarà carboni accesi di fuoco di carità, ci quale dissolve e l’odio e il rancore del cuore e della mente de l’ iracundo; e da odio torna spesse volte a benivolenzia. E questo è per la virtú della caritá e perfecta pazienzia che è in colui che sostiene l’ira de l’iniquo, portando e sopportando e’ difecti suoi.

Se tu raguardi la virtú della fortezza e perseveranzia, ella è provata nel molto sostenere, nelle ingiurie e detraczioni degli uomini, e’ quali spesse volte, quando per ingiuria e quando con lusinghe, il vogliono ritrare da seguitare la via e doctrina della veritá, in tucto è forte e perseverante se la virtú della fortezza è dentro conceputa; alora la pruova nel proximo, come decto t’ho. E se ella, al tempo che è provata con molti contrari, non facesse buona pruova, non sarebbe virtú in veritá fondata.