SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

CAPITOLO LVII. - ODIO DEL DEMONIO A PROPOSITO DI UN GRAPPOLO D'UVA

Santa Gertrude di Helfta

CAPITOLO LVII. - ODIO DEL DEMONIO A PROPOSITO DI UN GRAPPOLO D'UVA
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L'esercizio di tante meditazioni e le delizie che le causava la frequente visita di Gesù, avevano fatto perdere a Geltrude il sonno, riducendola a uno stato di debolezza estrema. Accasciata e stanca, sentendosi venir meno, ella mangiò, durante la notte, un grappolo d'uva con l'intenzione di ristorare Gesù Cristo stesso. Egli accettò tale offerta con riconoscenza e le disse: «In questo momento attingo al tuo cuore una deliziosa bevanda, la quale compensa con la sua dolcezza, l'amarezza del fiele e dell'aceto che, per amor tuo, lasciai appressare alle mie labbra sul Calvario. Più tu, prendendo qualche ristoro utile al tuo corpo, considererai puramente la mia gloria, più dolce sarà la refezioni che gusterò nell'anima tua».

Avendo Geltrude gettato sul pavimento della cella i resti dell'uva, vide il demonio intento a raccoglierli, come per accusarla e convincerla davanti al tribunale di Dio, di avere, contro la Regola, mangiato prima di Mattutino. Ma tosto che ebbe egli toccato quegli avanzi, si scottò le dita tanto che, emettendo grida orribili, prese la fuga. Geltrude si accorse che nel correre via a precipizio, il demonio si guardava bene dal toccare coi piedi le bucce roventi, il cui contatto gli causava un supplizio intollerabile.