Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 7


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NOVA VULGATABIBBIA
1 An ignoratis, fratres — scienti bus enim legem loquor — quia lex inhomine dominatur, quanto tempore vivit?1 O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive?
2 Nam quae sub viro est mulier, viventiviro alligata est lege; si autem mortuus fuerit vir, soluta est a lege viri.2 La donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito.
3 Igitur, vivente viro, vocabitur adultera, si fuerit alterius viri; si autemmortuus fuerit vir, libera est a lege, ut non sit adultera, si fuerit alteriusviri.3 Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo.
4 Itaque, fratres mei, et vos mortificati estis legi per corpus Christi,ut sitis alterius, eius qui ex mortuis suscitatus est, ut fructificaremus Deo.4 Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio.
5 Cum enim essemus in carne, passiones peccatorum, quae per legem sunt,operabantur in membris nostris, ut fructificarent morti;5 Quando infatti eravamo nella carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte.
6 nunc autem solutisumus a lege, mortui ei, in qua detinebamur, ita ut serviamus in novitateSpiritus et non in vetustate litterae.
6 Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera.

7 Quid ergo dicemus? Lex peccatum est? Absit! Sed peccatum non cognovi, nisi perlegem; nam concupiscentiam nescirem, nisi lex diceret: “ Non concupisces ”.7 Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: 'Non desiderare'.
8 Occasione autem accepta, peccatum per mandatum operatum est in me omnemconcupiscentiam; sine lege enim peccatum mortuum erat.8 Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto
9 Ego autem vivebam sinelege aliquando; sed, cum venisset mandatum, peccatum revixit,9 e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita
10 ego autemmortuus sum; et inventum est mihi mandatum, quod erat ad vitam, hoc esse admortem;10 e io sono morto; la legge, che doveva servire per la vita, è divenuta per me motivo di morte.
11 nam peccatum, occasione accepta, per mandatum seduxit me et per illudoccidit.11 Il peccato infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte.
12 Itaque lex quidem sancta, et mandatum sanctum et iustum et bonum.12 Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento.
13 Quod ergo bonum est, mihi factum est mors? Absit! Sed peccatum, ut appareatpeccatum, per bonum mihi operatum est mortem; ut fiat supra modum peccanspeccatum per mandatum.
13 Ciò che è bene è allora diventato morte per me? No davvero! È invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento.

14 Scimus enim quod lex spiritalis est; ego autem carnalis sum, venumdatus subpeccato.14 Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato.
15 Quod enim operor, non intellego; non enim, quod volo, hoc ago, sedquod odi, illud facio.15 Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto.
16 Si autem, quod nolo, illud facio, consentio legiquoniam bona.16 Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona;
17 Nunc autem iam non ego operor illud, sed, quod habitat in me,peccatum.17 quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.
18 Scio enim quia non habitat in me, hoc est in carne mea, bonum; namvelle adiacet mihi, operari autem bonum, non!18 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo;
19 Non enim, quod volo bonum,facio, sed, quod nolo malum, hoc ago.19 infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.
20 Si autem, quod nolo, illud facio, iamnon ego operor illud, sed, quod habitat in me, peccatum.20 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.
21 Invenio igitur hanclegem volenti mihi facere bonum, quoniam mihi malum adiacet.21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.
22 Condelector enimlegi Dei secundum interiorem hominem;22 Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio,
23 video autem aliam legem in membris meisrepugnantem legi mentis meae et captivantem me in lege peccati, quae est inmembris meis.
23 ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.
24 Infelix ego homo! Quis me liberabit de corpore mortis huius?24 Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?
25 Gratias autemDeo per Iesum Christum Dominum nostrum! Igitur ego ipse mente servio legi Dei,carne autem legi peccati.
25 Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato.