Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Daniele 4


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Ego Nabuchodonosor quietus eram in domo mea et florens in palatio meo;1 Io Nabucodònosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia,
2 somnium vidi, quod perterruit me, et cogitationes in stratu meo et visionescapitis mei conturbaverunt me.2 quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente mi turbarono.
3 Et per me propositum est decretum, utintroducerentur in conspectu meo cuncti sapientes Babylonis, ut solutionemsomnii indicarent mihi.3 Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno.
4 Tunc ingrediebantur harioli, magi, Chaldaei etharuspices; et somnium narravi in conspectu eorum, et solutionem eius nonindicaverunt mihi;4 Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione.
5 donec denique ingressus est in conspectu meo Daniel, cuinomen Baltassar secundum nomen dei mei et qui habet spiritum deorum sanctorum insemetipso. Et somnium coram ipso locutus sum:5 Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno
6 Baltassar, princeps hariolorum,quem ego scio quod spiritum deorum sanctorum habeas in te, et omne sacramentumnon est impossibile tibi, visiones somnii mei, quas vidi, et solutionem eiusnarra.6 dicendo: "Baltazzàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dèi santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione".
7 Visio capitis mei in cubili meo:
Videbam, et ecce arbor in medio terrae,
et altitudo eius nimia.
7 Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste:

Io stavo guardando
ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra.
8 Magna arbor et fortis,
et proceritas eius contingens caelum;
aspectus illius erat usque ad terminos universae terrae.
8 Quell'albero era grande, robusto,
la sua cima giungeva al cielo
e si poteva vedere fin dall'estremità della terra.
9 Folia eius pulcherrima,
et fructus eius nimius,
et esca universorum in ea.
Subter eam habitabant bestiae agri,
et in ramis eius conversabantur volucres caeli,
et ex ea vescebatur omnis caro.
9 I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti
e vi era in esso da mangiare per tutti.
Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra
e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi rami;
di lui si nutriva ogni vivente.
10 Videbam in visione capitis mei super stratum meum,
et ecce vigil et sanctus de caelo descendit.
10 Mentre nel mio letto stavo osservando
le visioni che mi passavano per la mente,
ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
11 Clamavit fortiter et sic ait:
“Succidite arborem et praecidite ramos eius,
excutite folia eius et dispergite fructus eius.
Fugiant bestiae de sub ea,
et volucres de ramis eius.
11 e gridò a voce alta:
"Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami:
scuotete le foglie, disperdetene i frutti:
fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami.
12 Verumtamen germen radicum eius in terra sinite
et in vinculo ferreo et aereo in herbis agri,
et rore caeli tingatur,
et cum feris pars eius in herba terrae.
12 Lasciate però nella terra il ceppo con le radici,
legato con catene di ferro e di bronzo
fra l'erba della campagna.
Sia bagnato dalla rugiada del cielo
e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati.
13 Cor eius ab humano commutetur,
et cor ferae detur ei,
et septem tempora mutentur super eum.
13 Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano
gli sia dato un cuore di bestia:
sette tempi passeranno su di lui.
14 In sententia vigilum decretum est,
et sermo sanctorum petitio,
ut cognoscant viventes
quoniam dominatur Excelsus in regno hominum
et, cuicumque voluerit, dabit illud
et humillimum hominem constituet super eo”.
14 Così è deciso per sentenza dei vigilanti
e secondo la parola dei santi.

Così i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini".
15 Hoc somnium vidi ego rex Nabuchodonosor. Tu ergo, Baltassar, interpretationemnarra, quia omnes sapientes regni mei non queunt solutionem edicere mihi; tuautem potes, quia spiritus deorum sanctorum in te est ”.15 Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dèi santi.

16 Tunc Daniel, cuius nomen Baltassar, obstupuit quasi una hora, et cogitationeseius conturbabant eum. Respondens autem rex ait: “ Baltassar, somnium etinterpretatio eius non conturbent te ”. Respondit Baltassar et dixit: “Domine mi, somnium his, qui te oderunt, et interpretatio eius hostibus tuis sit.16 Allora Daniele, chiamato Baltazzàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: "Baltazzàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione". Rispose Baltazzàr: "Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari.
17 Arborem, quam vidisti sublimem atque robustam, cuius altitudo pertingit adcaelum, et aspectus illius in omnem terram,17 L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra
18 et rami eius pulcherrimi, etfructus eius nimius, et esca omnium in ea, subter eam habitantes bestiae agri,et in ramis eius commorantes aves caeli,18 e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo,
19 tu es, rex, qui magnificatus es etinvaluisti, et magnitudo tua crevit et pervenit usque ad caelum, et potestas tuain terminos terrae.19 sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra.
20 Quod autem vidit rex vigilem et sanctum descendere decaelo et dicere: “Succidite arborem et dissipate illam; attamen germen radicumeius in terra dimittite, et vinculo ferreo et aereo in herbis agri, et rorecaeli conspergatur, et cum feris sit pars eius, donec septem tempora mutentursuper eum”,20 Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui,
21 haec est interpretatio, rex, et sententia Altissimi, quaepervenit super dominum meum regem:21 questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore:
22 et eicient te ab hominibus, et cum bestiisferis erit habitatio tua, et fenum ut boves comedes et rore caeli infunderis;septem quoque tempora mutabuntur super te, donec scias quod dominetur Excelsussuper regnum hominum et, cuicumque voluerit, det illud.22 Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo da' a chi vuole.
23 Quod autempraeceperunt, ut relinqueretur germen radicum eius, id est arboris, regnum tuumtibi manebit, postquam cognoveris potestatem caeli.23 L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio.
24 Quam ob rem, rex,consilium meum placeat tibi, et peccata tua eleemosynis redime et iniquitatestuas misericordiis pauperum; sic longitudo erit prosperitati tuae ”.
24 Perciò, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità".

25 Omnia haec venerunt super Nabuchodonosor regem.25 Tutte queste cose avvennero al re Nabucodònosor.
26 Post finem mensiumduodecim in palatio regni Babylonis deambulabat;26 Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia,
27 responditque rex et ait: “Nonne haec est Babylon magna, quam ego aedificavi in domum regni, in roborefortitudinis meae et in gloria decoris mei? ”.27 il re prese a dire: "Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?".
28 Cum adhuc sermo esset in oreregis, vox de caelo ruit: “ Tibi dicitur, Nabuchodonosor rex: Regnum tuumtransiit a te,28 Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: "A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto!
29 et ab hominibus te eicient, et cum bestiis feris erithabitatio tua: fenum quasi boves comedes; et septem tempora mutabuntur super te,donec scias quod dominetur Excelsus in regno hominum et, cuicumque voluerit, detillud ”.29 Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo da' a chi vuole".
30 Eadem hora sermo completus est super Nabuchodonosor, et exhominibus abiectus est et fenum ut boves comedit, et rore caeli corpus eiusinfectum est, donec capilli eius in similitudinem aquilarum crescerent, etungues eius quasi avium.
30 In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.
31 “ Igitur post finem dierum ego Nabuchodonosor oculos meos ad caelum levavi,et sensus meus redditus est mihi, et Altissimo benedixi et Viventem insempiternum laudavi et glorificavi,
quia potestas eius potestas sempiterna,
et regnum eius in generationem et generationem;
31 "Ma finito quel tempo, io Nabucodònosor alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno,

la cui potenza è potenza eterna
e il cui regno è di generazione in generazione.
32 et omnes habitatores terrae apud eum in nihilum reputati sunt:
iuxta voluntatem enim suam facit
tam in virtutibus caeli quam in habitatoribus terrae,
et non est qui resistat manui eius
et dicat ei: “Quid facis?”.
32 Tutti gli abitanti della terra
sono, davanti a lui, come un nulla;
egli dispone come gli piace delle schiere del cielo
e degli abitanti della terra.
Nessuno può fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai?

33 In ipso tempore sensus meus reversus est ad me, et ad honorem regni meimaiestas mea et splendor meus reversa sunt ad me; et optimates mei etmagistratus mei requisierunt me, et in regno meo constitutus sum, etmagnificentia amplior addita est mihi.33 In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei prìncipi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande.
34 Nunc igitur ego Nabuchodonosor laudoet magnifico et glorifico Regem caeli, quia omnia opera eius veritas, et viaeeius iudicium, et gradientes in superbia potest humiliare ”.
34 Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli può umiliare coloro che camminano nella superbia".