Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Siracide 27


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Propter lucrum multi deliquerunt;
et, qui quaerit locupletari, avertet oculum suum.
1 Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire procede senza scrupoli.
2 Sicut in medio compaginis lapidum palus figitur,
sic et inter medium venditionis et emptionis constringitur peccatum.
2 Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo,
tra la compra e la vendita si insinua il peccato.
3
3 Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua casa andrà presto in rovina.

4 Si non in timore Domini tenueris te,
instanter cito subvertetur domus tua.
4 Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
5 Sicut in percussura cribri remanent quisquiliae,
sic peripsemata hominis in cogitatu illius.
5 La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
6 Vasa figuli probat fornax,
et homines iustos tentatio tribulationis.
6 Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
7 Sicut rusticationem ligni ostendit fructus illius,
sic verbum ex cogitatu cordis hominis.
7 Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

8 Ante sermonem non laudes virum:
haec enim tentatio est hominum.
8 Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
9 Si sequaris iustitiam, apprehendes illam
et indues quasi poderem honoris
et inhabitabis cum ea, et proteget te in sempiternum,
et in die agnitionis invenies firmamentum.
9 Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealtà ritorna a quelli che la praticano.
10 Volatilia ad sibi similia conveniunt,
et veritas ad eos, qui operantur illam, revertetur.
10 Il leone sta in agguato della preda,
così il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.
11 Leo venationi insidiatur semper,
sic peccata operantibus iniquitates.
11 Nel discorso del pio c'è sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.
12 Loquela timorati semper in sapientia manet;
stultus autem sicut luna mutatur.
12 Tra gli insensati bada al tempo,
tra i saggi fèrmati a lungo.
13 In medio insensatorum serva tempus,
in medio autem cogitantium assiduus esto.
13 Il discorso degli stolti è un orrore,
il loro riso fra i bagordi del peccato.
14 Loquela stultorum odiosa,
et risus illorum in deliciis peccati.
14 Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.
15 Loquacitas multum iurantis horripilationem capiti statuet,
et rixa illorum obturatio aurium.
15 Uno spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un ascolto penoso.

16 Effusio sanguinis rixa superborum,
et maledictio illorum auditus gravis.
16 Chi svela i segreti perde la fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
17 Qui denudat arcana, amici fidem perdit
et non inveniet amicum ad animum suum:
17 Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più,
18 dilige amicum et coniungere fide cum illo;
18 perché come chi ha perduto un defunto,
così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.
19 quod, si denudaveris absconsa illius,
non persequeris post eum.
19 Come un uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo
riprenderai.
20 Sicut enim homo, qui extulit mortuum suum,
sic et qui perdit amicitiam proximi sui;
20 Non seguirlo, perché ormai è lontano;
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21 et sicut qui dimittit avem de manu sua,
sic dereliquisti proximum tuum et non eum capies.
21 Poiché una ferita si può fasciarla
e un'ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.

22 Non illum sequaris, quoniam longe abest;
effugit enim quasi caprea de laqueo,
quoniam vulnerata est anima eius;
22 Chi ammicca con l'occhio trama il male,
e nessuno potrà distoglierlo.
23 ultra eum non poteris colligare.
Et maledicti est concordatio,
23 Davanti a te il suo parlare è tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
24 denudare autem amici mysteria
amputatio spei est.
24 Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
25 Annuens oculo fabricat iniqua;
qui novit eum, recedet ab illo.
25 Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla
testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26 In conspectu oculorum tuorum condulcabit os suum
et super sermones tuos admirabitur;
novissime autem pervertet os suum
et in verbis tuis dabit scandalum.
26 Chi scava una fossa vi cadrà dentro,
chi tende un laccio vi resterà preso.
27 Multa odivi et non coaequavi ei,
et Dominus odiet illum.
27 Il male si riverserà su chi lo fa,
egli non saprà neppure da dove gli venga.
28 Qui in altum mittit lapidem, super caput eius cadet,
et plaga dolosa dolosi dividet vulnera.
28 Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
29 Qui foveam fodit, incidet in eam,
et, qui statuit lapidem proximo, offendet in eo,
et, qui laqueum alii ponit, capietur in illo.
29 Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta
dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte.

30 Facienti nequissimum consilium, super ipsum devolvetur,
et non agnoscet, unde adveniat illi.
30 Anche il rancore e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.
31 Illusio et improperium superbo,
et vindicta sicut leo insidiabitur illi.
32 Laqueo capientur, qui oblectantur casu iustorum,
dolor autem consumet illos, antequam moriantur.
33 Ira et furor utraque exsecrabilia sunt,
et vir peccator continens erit illorum.