Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Siracide 11


font
NOVA VULGATABIBBIA
1 Sapientia humiliati exaltabit caput illius
et in medio magnatorum consedere illum faciet.
1 La sapienza dell'umile gli farà tenere alta la testa,
gli permetterà di sedere tra i grandi.
2 Non laudes virum in specie sua
neque spernas hominem deformem in visu suo.
2 Non lodare un uomo per la sua bellezza
e non detestare un uomo per il suo aspetto.
3 Brevis in volatilibus est apis,
et initium dulcoris habet fructus illius.
3 L'ape è piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto ha il primato fra i dolci sapori.
4 In vestitu ne glorieris umquam
nec in die honoris tui extollaris,
quoniam mirabilia opera Altissimi solius,
et absconsa et invisa hominibus opera illius.
4 Non ti vantare per le vesti che indossi
e non insuperbirti nel giorno della gloria,
poiché stupende sono le opere del Signore,
eppure sono nascoste agli uomini le opere sue.
5 Multi tyranni sederunt in terra,
et insuspicabilis portavit diadema.
5 Molti sovrani sedettero sulla polvere
e uno sconosciuto cinse il loro diadema.
6 Multi potentes exhonorati sunt valide,
et gloriosi traditi sunt in manus alterorum.
6 Molti potenti furono umiliati profondamente;
uomini illustri furono consegnati in potere altrui.

7 Priusquam interroges, ne vituperes quemquam,
sed, postquam interrogaveris, corripe iuste.
7 Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e quindi condanna.
8 Priusquam audias, ne respondeas verbum
et in medio sermonum ne adicias loqui.
8 Non rispondere prima di avere ascoltato,
in mezzo ai discorsi non intrometterti.
9 De ea re, quae te non molestat, ne certeris
et in iudicio peccantium ne consistas.
9 Per una cosa di cui non hai bisogno non litigare,
non immischiarti nelle liti dei peccatori.
10 Fili, ne in multis sint actus tui;
etsi festinaveris, non eris immunis a delicto:
si enim persecutus fueris, non apprehendes,
et non effugies, si discurreris.
10 Figlio, la tua attività non abbracci troppe cose;
se esageri, non sarai esente da colpa;
anche se corri, non arriverai
e non riuscirai a scampare con la fuga.
11 Est homo laborans et festinans et dolens
et tanto magis non abundabit.
11 C'è chi lavora, fatica e si affanna:
eppure resta tanto più indietro.

12 Est homo marcidus egens susceptione,
plus deficiens virtute et abundans paupertate;
12 C'è chi è debole e ha bisogno di soccorso,
chi è privo di beni e ricco di miseria:
eppure il Signore lo guarda con benevolenza,
lo solleva dalla sua bassezza
13 et oculus Dei respexit illum in bono
et erexit eum ab humilitate ipsius
et exaltavit caput eius:
et mirati sunt in illo multi.
13 e lo fa stare a testa alta, sì che molti ne sono
stupiti.
14 Bona et mala, vita et mors,
paupertas et honestas a Deo sunt.
14 Bene e male, vita e morte,
povertà e ricchezza, tutto proviene dal Signore.
15 Sapientia et disciplina et scientia legis apud Dominum;
dilectio et viae bonorum apud ipsum.
15 Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal
Signore;
carità e rettitudine sono dono del Signore.
16 Error et tenebrae peccatoribus concreata sunt;
qui autem exsultant in malis, consenescunt in malo.
16 Errore e tenebre sono per gli empi
e il male resta per i malvagi.
17 Datio Dei permanet iustis,
et beneplacitum illius successus habebit in aeternum.
17 Il dono del Signore è assicurato ai pii
e il suo favore li rende felici per sempre.
18 Est qui locupletatur parce agendo,
et haec est pars mercedis illius
18 C'è chi è ricco a forza di attenzione e di risparmio;
ed ecco la parte della sua ricompensa:
19 in eo quod dicit: “ Inveni requiem mihi,
et nunc manducabo de bonis meis solus”;
19 mentre dice: "Ho trovato riposo;
ora mi godrò i miei beni",
non sa quanto tempo ancora trascorrerà;
lascerà tutto ad altri e morirà.
20 et nescit quod tempus praeteriet, et mors appropinquet,
et relinquet omnia aliis et morietur.
20 Sta' fermo al tuo impegno e fanne la tua vita,
invecchia compiendo il tuo lavoro.
21 Sta in mandato tuo et in illo conversare
et in opere mandatorum tuorum veterasce.
21 Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e persevera nella fatica,
perché è facile per il Signore
arricchire un povero all'improvviso.
22 Ne mireris in operibus peccatorum;
confide autem in Deo et mane in labore tuo.
22 La benedizione del Signore è la ricompensa del pio;
in un istante Dio farà sbocciare la sua benedizione.
23 Facile est enim in oculis Dei subito honestare pauperem.
23 Non dire: "Di che cosa ho bisogno
e di quali beni disporrò d'ora innanzi?".
24 Benedictio Dei in mercede iusti continuo,
et in hora veloci successus illius fructificat.
24 Non dire: "Ho quanto mi occorre;
che cosa potrà ormai capitarmi di male?".
25 Ne dicas: “ Quid est mihi opus?
Et, quae erunt mihi ex hoc bona? ”.
25 Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura;
nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità.
26 Ne dicas: “ Sufficiens mihi sum;
et, quid ex hoc nunc pessimabor? ”
26 È facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all'uomo secondo la sua condotta.
27 In die bonorum ne immemor sis malorum
et in die malorum ne immemor sis bonorum,
27 L'infelicità di un'ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
28 quoniam facile est coram Deo in die obitus
retribuere unicuique secundum vias suas.
28 Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo si conosce veramente alla fine.

29 Malitia horae oblivionem facit luxuriae magnae,
et in fine hominis denudatio operum illius.
29 Non portare in casa qualsiasi persona,
perché sono molte le insidie del fraudolento.
30 Ante mortem ne laudes hominem quemquam,
quoniam in extremis suis agnoscitur vir.
30 Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del
superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
31 Non omnem hominem inducas in domum tuam,
multae enim sunt insidiae dolosi.
31 Cambiando il bene in male tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori.
32 Sicut enim eructant praecordia foetentium,
et sicut perdix inducitur in caveam,
et ut caprea in laqueum, sic et cor superborum,
et sicut prospector videns casum proximi sui.
32 Con una scintilla di fuoco si riempie il braciere,
il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
33 Bona enim in mala convertens insidiator
et in electis imponet maculam.
33 Guàrdati dal malvagio, poiché egli il male prepara,
che non contamini per sempre anche te.
34 A scintilla una augentur carbones,
et ab uno doloso augetur sanguis;
homo vero peccator sanguini insidiatur.
34 Ospita un estraneo, ti metterà sottosopra ogni cosa
e ti renderà estraneo ai tuoi.
35 Attende tibi a pestifero, fabricat enim mala;
ne forte inducat super te maculam in perpetuum.
36 Admitte ad te alienigenam, et subvertet te in turbore
et abalienabit te a tuis propriis.