Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giobbe 34


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Pronuntians itaque Eliu etiam haec locutus est:
1 Eliu continuò a dire:

2 “ Audite, sapientes, verba mea;
et eruditi, auscultate me.
2 Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio,
3 Auris enim verba probat,
et guttur escas gustu diiudicat.
3 Perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
4 Iudicium eligamus nobis
et inter nos videamus quid sit melius.
4 Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5 Quia dixit Iob: “Iustus sum,
et Deus avertit iudicium meum;
5 poiché Giobbe ha detto: "Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6 in iudicando enim me mendacium est,
violenta sagitta mea absque ullo peccato”.
6 contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa".
7 Quis est vir, ut est Iob,
qui bibit subsannationem quasi aquam,
7 Chi è come Giobbe
che beve, come l'acqua, l'insulto,
8 qui graditur una cum operantibus iniquitatem
et ambulat cum viris impiis?
8 che fa la strada in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9 Dixit enim: “Non prodest viro,
etiamsi cum Deo familiariter agit”.
9 Poiché egli ha detto: "Non giova all'uomo
essere in buona grazia con Dio".
10 Ideo, viri cordati, audite me:
Absit a Deo impietas, et ab Omnipotente iniquitas.
10 Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l'iniquità
e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11 Opus enim hominis reddet ei
et iuxta vias singulorum restituet eis.
11 Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12 Vere enim Deus non operatur malum,
nec Omnipotens subvertet iudicium.
12 In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13 Quis commisit ei terram suam,
aut quis posuit totum orbem?
13 Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14 Si direxerit ad se cor suum,
spiritum illius et halitum ad se trahat,
14 Se egli richiamasse il suo spirito a sé
e a sé ritraesse il suo soffio,
15 deficiet omnis caro simul,
et homo in cinerem revertetur.
15 ogni carne morirebbe all'istante
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16 Si habes ergo intellectum, audi hoc
et ausculta vocem eloquii mei:
16 Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
17 Numquid, qui non amat iudicium, reget imperio?
Num iustum magnum condemnabis,
17 Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
18 qui dicet regi: “Nequam!”,
qui vocabit duces: “Impios!”,
18 lui che dice ad un re: "Iniquo!"
e ai principi: "Malvagi!",
19 qui non accipit personas principum
nec cognovit opulentum,
cum disceptaret contra pauperem?
Opus enim manuum eius sunt universi.
19 lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
20 Subito morientur; et in media nocte
turbabuntur populi et pertransibunt,
et auferent violentum absque conatu.
20 In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono;
e senza sforzo rimuove i tiranni,
21 Oculi enim eius super vias hominum,
et omnes gressus eorum considerat.
21 poiché egli tiene gli occhi sulla condotta
dell'uomo
e vede tutti i suoi passi.
22 Non sunt tenebrae, et non est umbra mortis,
ut abscondantur ibi, qui operantur iniquitatem.
22 Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23 Nec enim ultra homini ponit conveniendi locum,
ut veniat ad Deum in iudicium.
23 Poiché non si pone all'uomo un termine
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24 Conteret potentes sine inquisitione
et stare faciet alios pro eis.
24 egli fiacca i potenti, senza fare inchieste,
e colloca altri al loro posto.
25 Novit enim opera eorum
et idcirco inducet noctem, et conterentur.
25 Poiché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati;
26 Quasi impios percussit eos
in loco videntium,
26 come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti;
27 qui quasi de industria recesserunt ab eo
et omnes vias eius intellegere noluerunt,
27 perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non si sono curati,
28 cum induceret ad se clamorem egeni et audiret vocem pauperum.
28 sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
29 Ipse enim si quieverit, quis est qui condemnet?
Et si absconderit vultum, quis est qui contempletur eum,
super gentem et super homines simul?
29 Se egli tace, chi lo può condannare?
Se vela la faccia, chi lo può vedere?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30 Ne regnet homo impius,
ne sint laquei populo.
30 perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31 Si enim dixit quispiam Deo:
“Ferre debui! Iam non perverse agam.
31 Si può dunque dire a Dio:
"Porto la pena, senza aver fatto il male;
32 Dum videam, tu doce me;
si iniquitatem operatus sum, ultra non addam”.
32 se ho peccato, mostramelo;
se ho commesso l'iniquità, non lo farò più"?
33 Numquid pro te Deus satisfaciet,
quia respuisti?
Tu enim eliges, et non ego;
et si quid nosti melius, loquere.
33 Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
di', dunque, quello che sai.
34 Viri intellegentes loquentur mihi,
et vir sapiens, qui audiet me:
34 Gli uomini di senno mi diranno
con l'uomo saggio che mi ascolta:
35 “Iob autem non in sapientia locutus est,
et verba illius non sonant disciplinam”.
35 "Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senno".
36 Utique, probetur Iob usque ad finem
de responsionibus hominum iniquitatis.
36 Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37 Quia addit super peccata sua delictum,
inter nos plaudit manibus
et multiplicat sermones suos contra Deum ”.
37 perché aggiunge al suo peccato la rivolta,
in mezzo a noi batte le mani
e moltiplica le parole contro Dio.