Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Siracide 38


font
BIBBIA CEI 2008BIBBIA
1 Onora il medico per le sue prestazioni,
perché il Signore ha creato anche lui.
1 Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal Signore.
2 Dall’Altissimo infatti viene la guarigione,
e anche dal re egli riceve doni.
2 Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.
3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l’uomo assennato non li disprezza.
4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
5 L’acqua non fu resa dolce per mezzo di un legno,
per far conoscere la potenza di lui?
5 L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?
6 Ed egli ha dato agli uomini la scienza
perché fosse glorificato nelle sue meraviglie.
6 Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
7 Con esse il medico cura e toglie il dolore,
7 Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
8 con queste il farmacista prepara le misture.
Certo non verranno meno le opere del Signore;
da lui proviene il benessere sulla terra.
8 Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.
9 Figlio, non trascurarti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
9 Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10 Allontana l’errore, regola le tue mani,
purifica il cuore da ogni peccato.
10 Purìficati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.
11 Offri l’incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
11 Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12 Poi ricorri pure al medico, perché il Signore ha creato anche lui:
non stia lontano da te, poiché c’è bisogno di lui.
12 Fa' poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani;
13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
14 anch’essi infatti pregano il Signore
perché conceda loro di dare sollievo
e guarigione per salvare la vita.
14 Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.
15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.
15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.

16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre profondamente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà
e non trascurare la sua tomba.
16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.
17 Piangi amaramente e alza il tuo caldo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due per evitare maldicenze,
poi consólati del tuo dolore.
17 Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.
18 Infatti dal dolore esce la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
18 Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19 Nella disgrazia resta il dolore,
una vita da povero è maledizione del cuore.
19 In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.
20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore,
scaccialo ricordando la tua fine.
20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.
21 Non dimenticare che non c’è ritorno;
a lui non gioverai e farai del male a te stesso.
21 Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
22 Ricòrdati della mia sorte, che sarà anche la tua:
ieri a me e oggi a te.
22 Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".
23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo ricordo;
consólati di lui, ora che il suo spirito è partito.
23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.

24 La sapienza dello scriba sta nel piacere del tempo libero,
chi si dedica poco all’attività pratica diventerà saggio.
24 La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività diventerà saggio.
25 Come potrà divenire saggio chi maneggia l’aratro
e si vanta di brandire un pungolo,
spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
25 Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26 Dedica il suo cuore a tracciare solchi
e non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
26 Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27 Così ogni artigiano e costruttore
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono immagini per sigilli
e con pazienza cercano di variare le figure,
dedicano il cuore a riprodurre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
27 Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28 Così il fabbro che siede vicino all’incudine
ed è intento al lavoro del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore della fornace deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi sul modello di un oggetto,
dedica il suo cuore a finire il lavoro
e sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
28 Così il fabbro siede davanti all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29 Così il vasaio che è seduto al suo lavoro
e con i suoi piedi gira la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro,
si affatica a produrre in gran quantità.
29 Così il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
30 Con il braccio imprime una forma all’argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
dedica il suo cuore a una verniciatura perfetta
e sta sveglio per pulire la fornace.
30 Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.
31 Tutti costoro confidano nelle proprie mani,
e ognuno è abile nel proprio mestiere.
31 Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
32 Senza di loro non si costruisce una città,
nessuno potrebbe soggiornarvi o circolarvi.
Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo,
32 Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare.
33 nell’assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice
e non conoscono le disposizioni della legge.
Non fanno brillare né l’istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi,
33 Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
34 ma essi consolidano la costruzione del mondo,
e il mestiere che fanno è la loro preghiera.
Differente è il caso di chi si applica
a meditare la legge dell’Altissimo.
34 Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.