Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Circoncisione


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1. La circoncisione, segno di appartenenza ad una comunità. - La circoncisione è praticata da numerosi popoli, generalmente in connessione con l‘ingresso nella comunità degli adulti o con il matrimonio. Israele deve averla ricevuta come un‘usanza remota: appare in testi di carattere arcaico, che evocano l‘uso di coltelli di pietra (Es 4, 24 ss; Gios 5, 2-9) e tuttavia non è prescritta da nessuna parte nei testi veramente antichi. La circoncisione è allora un fatto che non si discute né si giustifica. E non essere circoncisi costituisce un «disonore» (cfr. vergogna) (Gios 5,9; Gen 34, 14). Di fronte ad incirconcisi Israele prova sempre ripugnanza (Giud 14, 3; 1 Sam 17, 26. 36; 1 Cron 10, 4; Ab 2, 16; Ez 44, 7 ss): l‘incirconciso non è un vero uomo. La circoncisione è quindi innanzitutto un fatto complesso che indica l‘appartenenza ad una comunità.

2. La circoncisione, segno dell’alleanza. - Questo rito d‘altronde ha necessariamente un- significato religioso: si circoncide per ordine di Jahve (Gios 5, 2), o per sfuggire alla sua ira (Ez 4,24). Si compie un passo decisivo quando questo rito diventa, soprattutto nella letteratura sacerdotale, il segno fisico dell‘alleanza, che ogni israelita maschio deve portare nella sua carne fin dall‘ottavo giorno di vita. E ? il sangue allora versato (cfr. Es 4,26), che recherà spesso (almeno nel giudaismo posteriore) il nome di «sangue dell‘alleanza». Collegata ad Abramo, padre del popolo (Gen 17, 9-14; 21, 4), promulgata nella legge (Lev 12, 3), essa è la condizione indispensabile per poter celebrare la Pasqua, in cui Israele si dichiara popolo eletto e salvato da Jahve (Es 12, 44. 48). Proibita dall‘autorità pagana al tempo della persecuzione (1 Mac 1, 48), essa diventerà il segno stesso della opzione giudaica: gli uni cercheranno di dissimularla (1 Mac 1,15), mentre gli altri la praticheranno sui loro figli con pericolo della propria vita (1 Mac 1, 60; 2 Mac 6, 10) e l‘imporranno a forza agli esitanti (1 Mac 2,46). h

3. La circoncisione del cuore. - Israele poteva quindi essere tentato di credere che bastasse essere circoncisi per beneficiare delle promesse dell‘alleanza. Geremia, indubbiamente per primo, gli ricordò che la circoncisione fisica, praticata da molti popoli, non ha in se stessa alcun valore (Ger 9,24); ciò che conta è togliere il prepuzio dei cuori (Ger 4, 4), secondo una metafora utilizzata in molti altri casi (6, 10; Lev 19, 23). Il Deuteronomio proclama lo stesso appello alla circoncisione del cuore, cioè all‘amore esclusivo di Jahve ed alla carità fraterna (Deut 10, 1222); la tradizione sacerdotale gli fa anche essa eco (Lev 26,41; Ez 44, 7 ss). Questa circoncisione del cuore, che Israele è incapace di procurarsi, nel giorno della salvezza sarà data da Dio: «Jahve circonciderà il tuo cuore... affinché tu ami Jahve... per vivere» (Deut 30, 6). In questo stesso discorso (30, 12), Paolo scorgerà a giusto titolo l‘annuncio della salvezza mediante la grazia e la fede (Rom 10, 6 sa).

NT

1. La pratica della circoncisione. - Gesù, come il Battista, è stato circonciso (Lc 1, 59; 2,21): come i suoi discepoli egli era in primo luogo (Mt 15,24 par.) «al servizio dei circoncisi» (Rom 15,8). Ma il suo vangelo doveva essere annunziato anche alle nazioni (Rom 15, 9-12), estensione che avrebbe sollevato la questione della pratica della circoncisione: bisognava esigere da tutti il rito di appartenenza alla posterità di Abramo? Come sovente avviene, la risposta pratica precedette la teoria. Ai pagani, che si convertivano un pò dovunque, si amministrò ordinariamente il battesimo senza imporre la circoncisione (Atti 10 - 11). Nonostante la pressione di taluni cristiani di origine giudaica, il concilio di Gerusalemme sanzionò con un decreto la libertà già praticata nei confronti della circoncisione (Atti 15), e già autorizzata in una rivelazione a Pietro (Atti 10.45 ss). Questa decisione, che avrebbe potuto essere presa per una misura di opportunità (facilitare l‘accesso dei pagani che avrebbero sentito ripugnanza per un atto che consideravano come una mutilazione), aveva di fatto una portata dottrinale. Paolo doveva mostrarlo in occasione di una crisi simile nella Galazia. Certamente il pagano incirconciso vive lontano da Dio (cfr. Col 2, 13); ma se si fa circoncidere, deve sopportare il peso di tutte le pratiche legali, che di fatto non può compiere (Gal 3,2; 5, 10; 6,l3): corre quindi verso la perdizione. Più ancora: legare la salvezza alla circoncisione significa non dare alcuna importanza alla promessa che Abramo ricevette gratuitamente da Dio prima di essere circon ciso: la circoncisione è venuta in seguito, non come fonte, ma come suggello della giustizia già acquisita mediante la promessa e mediante la fede (Gal 3,6- 29; Rom 4,9-12); significa soprattutto vanificare la croce di Cristo che salva realizzando questa promessa gratuita (Gal 5, 11 s).

2. La circoncisione spirituale. - Ormai l‘appello profetico alla «circoncisíone del cuore» Tediante la ratifica interna del rito esterno si attua diversamente, mediante il superamento delle distinzioni razziali che il rito supponeva. «Né la circoncisione, né la incirconcisione hanno valore, ma soltanto la fede operante per mezzo della carità» (Gal 5,6); quel che conta è «essere una nuova creatura» (Gal 6, 15) e «osservare i comandamenti di Dio» (1 Cor 7, 19); che importa quindi lo stato in cui ci si trovava al tuomento della chiamata? La fede giustifica í circoncisi come gli incirconcisi, perché Dio è il Dio di tutti (Rom 3, 29 s). Cristo è tutto in tutti (Col 3, 11). Ma se il rito è stato soppresso, la parola continua ad avere un significato. I credenti possono esclamare: «Noi siamo i circoncisi, noi che offriamo il culto secondo lo Spirito di Dio (Fil 3, 3). In questo senso si com-piono gli oracoli profetici: la vera circoncisione, nascosta, spirituale, interiore (Rom 2, 28 s), non è più fatta dalla mano dell‘uomo (Col 2,11); si identifica col battesimo che assimila il credente alla «circoncisione di Cristo», operando nel battezzato «l‘intero spogliamento del corpo carnale» (Col 2, 11 s) per farlo vivere con Cristo, per sempre.

Autore: C. Wiener
Fonte: Dizionario teologico biblico