Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Betesda


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È il probabile nome ebraico (aramaico), con cui il Vangelo designa la piscina di Gerusalemme, presso la quale Gesù guarì il paralitico, infermo da 38 anni (Io. 5, 2-9).

Nei manoscritti greci, infatti, il nome presenta diverse forme che si possono ridurre a tre: 1) ***: = "casa della misericordia" (maggior parte dei codd. greci, tra cui due del sec. v [A C], Zahn, Vogels, Merk); 2) *** = "casa della pesca" (alcuni codd. greci, tra cui B del secolo IV, molti manoscritti copti, Volgata, ma da tutti i critici è rigettata come improbabile); 3) *** = "casa nuova" o "casa dell'ulivo" o "fenditura" (alcuni codd. greci, tra cui S del sec, IV, codd. dell'antica latina, Tischendorf, Nestle, Dalman, Lagrange). Nella Volgata, a "piscina" viene premesso "probatica"; nel testo originale greco, però, avanti a *** (= delle pecore), a sottinteso *** (= porta). Eccone la traduzione esatta: V'è in Gerusalemme, presso (la porta) delle pecore, una piscina ecc. La porta poi delle pecore o del gregge, è conosciuta da Neh. 2, 1.31; 12, 3-8 ed era così denominata, perché di là passavano le pecore (= ***) che dovevano essere immolate.

La piscina, che sorgeva sul lato nord-est del Tempio, con molta probabilità va identificata con la piscina di epoca romana, i cui scavi, cominciati nel 1871, hanno messo in luce un fabbricato rettangolare di m. 120 x 60, della profondità di m. 7-8. Un muro trasversale, poi, lo divideva in due vasche quadrate, confermando così l'esattezza dei dati evangelici (50 porticato). S'è quindi coperto di ridicolo A. Loisy, secondo cui la notizia "fantastica" dei cinque portici (che rappresenterebbero, piuttosto, i 5 libri del Pentateuco!) sarebbe una "preziosa" conferma del carattere allegorico del IV Vangelo.
[B. P.]

BIBL. - J. M. BOVER, El nombre de la Piscina, in EstB, 3 (931) 192-198; L. HEIDET. Bethsaide (Piscine del in DB, 1/2, coll. 1723-32; C. PRONODIS, B. zur Zeit Jesu, in Theol. Quartalschrift (933) 181-207; G. M. PERRELLA, I luoghi santi, Piacenza 1936, II, 145-49.

Autore: Mons. Bruno Pelaia
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora