Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Spirito Santo


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Nome della terza persona della Trinità (v.). Esso si legge nel Nuovo Testamento in tutti i testi che contengono una formula trinitaria. Negli altri passi, invece, mentre la personalità del Padre e del Figlio risulta evidente, spesso sussiste il dubbio circa quella dello S. Santo. Già Gregorio Nazianzeno (Oratio theologica V, 26; PG 36, 161) affermava: «Il Vecchio Testamento predicò apertamente il Padre, più velatamente il Figlio. Il Nuovo ha manifestato il Figlio ed ha fatto intravedere la divinità dello S. Ora lo S. dimora fra noi ed egli stesso ci offre una più aperta dimostrazione di sé». Difatti nel Vecchio Testamento si parla spessissimo dello S. (v.) di Iahweh per indicare l'onnipotenza divina, razione di Dio nel creato, nell'uomo.

Anche nel Nuovo Testamento non poche volte si resta perplessi sul senso preciso dell'espressione. In diversi casi è chiara la corrispondenza fra "S. santo" (Lc. 10, 21) oppure il semplice vocabolo S. (cf. Mt. 4, 1; 22, 43; Mc. 12,36; Lc; 4, 14 ecc.) con la terminologia «S. di Iahweh» del Vecchio Testamento. Altre volte lo S. Santo è presentato come un dono divino soprannaturale, capace di produrre effetti particolari in ordine alla santificazione delle anime oppure alla propagazione del cristianesimo (cf. At. l, 5.8; 2, 4; 8, 15; 9, 17; 10, 44; 11, 15 ecc.). Anche tali testi da soli insieme ad altri paolini (cf. I Cor 6, 19; I Ts. 4, 8; Tit. 3, 5 s.; Rom. 5, 5 ecc.) per sé non sono sufficienti ad affermare il carattere personale dello S. Santo. Lo stesso si dica del celebre testo su la bestemmia (v.) irrimissibile contro lo S. Santo (Mt. 12, 31 e paralleli).

Ma, sempre prescindendo dalle formule trinitarie, non difettano casi, nei quali il carattere personale dello S. Santo appare perspicuo. Egli è descritto come il grande sostenitore ed animatore degli Apostoli e dei fedeli in genere (cf. Mt. 10, 20; Io. 14, 26; 15, 26; At. 1, 8; 2, 4). A Lui è attribuita la direzione soprannaturale della Chiesa nascente (At. 4, 8; 5, 3.9; 6, 3.5; 8, 15.29; 20, 28 ecc.). In modo particolare lo S. Santo è considerato santificatore delle anime (cf. Rom. 8, 9 ss.; I Cor 3, 16; Gal. 4, 6). Al pari del Cristo glorificato, lo S. è principio di vita soprannaturale. Per questo le medesime caratteristiche in tal senso sono attribuite indifferentemente all'una od all'altra persona. L'attività delle due persone nell'anima dei giusti è inseparabile. Tale scambio di attribuzioni è evitato da s. Giovanni, che ama chiamare lo S. Santo "Paraclito" (Io. 14, 16.26; 15, 26; 16, 7); il medesimo titolo, però, è riservato anche al Cristo glorificato (I Io. 2, 1). In genere si intende il termine come equivalente a "consolatore", sebbene non pochi esegeti antichi traducevano con "avvocato" o "patrono".

È abbastanza perspicua la descrizione dello S. Santo nella vita intima della Trinità. Egli è chiamato ora S. di Dio ed ora S. del Cristo, perché procede dalle due persone. Ma è bene non dimenticare che la terza persona è descritta innanzi tutto nella sua attività santificatrice attraverso le grazie e l'effusione di carismi speciali. È il concetto espresso con l'immagine dello S., che inabita nell'anima del giusto (Rom. 8, 9) e che distribuisce i carismi secondo la sua libera volontà (I Cor 12, 11). La perfezione di ognuno consiste nell'assecondare e sviluppare la misteriosa azione dello S. (Rom. 15, 13; Eph. 5, 18), che origina ed alimenta tutta la vita soprannaturale. Lo scambio delle attribuzioni col Cristo glorificato è limitato a determinate categorie di azioni. Esso è possibile perché il Redentore con la risurrezione, divenuto «S. vivificante» (I Cor 15, 45), acquista in'atto la prerogativa di effondere il suo S., il quale compirà l'opera di salvezza nei singoli credenti (Io. 14, 16.26; 16, 13).

BIBL. - H. BERTRAMS, Das Wesen des Geistes nach der Anschauung des, Apostels Paulus. Munster i.W. 1913; E. SCOTT, The Spirit in the New Testament, Londra 1923; F. BUCHSEL. Der Geist Gottes im Neuen Testament. Gutersloh 1926; P. GALTIER. L'habitation en nous des trois personnes, Parigi 1928; S. ZEDDA, L'adozione a figli di Dio e lo Spirito Santo, Roma 1952.

Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora