Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Simon (Mago)


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Predicatore di un sistema religioso, basato sulle idee che caratterizzano il posteriore gnosticismo ed operatore di singolari portenti magici, donde il soprannome. Egli agiva con grande successo in Samaria, quando Filippo "evangelista" si recò ad evangelizzare tale regione (At. 3, 9·24). Aderì al cristianesimo, facendosi battezzare. Sopraggiunti gli apostoli Pietro e Giovanni, S. tentò di comprare il potere di far discendere lo Spirito Santo su quanti avesse imposto le mani, imitando il gesto degli Apostoli. Pietro rigettò sdegnosamente l'offerta, minacciandogli gravi castighi e rimproverando gli la mancanza di rettitudine. Per tale episodio S. ha fornito il termine (simonia) per designare la compera di un dono o cosa spirituale o di un beneficio connesso con compiti spirituali.

Su S. abbondano notizie fantastiche negli apocrifi: Atti di Pietro, le Omelie (11, 22-40; III, 1-58; IV, 2) e le Recognizioni (1, 72-III, 75) clementine. Poggia su un malinteso l'affermazione di Giustino (Apologia 1, 26; 56; Dialogus cum Tryphone Iudaeo 120) che a Roma fosse dedicata una statua a S. come a un dio. Ma concorda con gli Atti (3, 10) quanto egli afferma circa la strana dottrina di S. ed appare molto verosimile la notizia intorno alla sua compagna Elena. Secondo Giustino i Samaritani adoravano in S. il primo Dio ed in Elena l'idea primordiale proveniente da Lui. Secondo s. Ireneo (Adv. Haereses I, 23, 1·3; 27, 4; PG 7, 670-73.639) che presenta un sistema abbastanza organico, rispecchiante forse più le idee dei Simoniani suoi contemporanei che non quelle personali di S., questi è la Virtù sublimissima, il Padre Supremo, che, attraverso l'Énnoia da lui emanante (= Elena), ha creato gli Angeli; costoro trattengono prigioniera per invidia l'Énnoia, la quale è costretta a trasmigrare in vari corpi finché non raggiunga quello di una prostituta di Tiro, ossia Elena. Allora interviene S. per liberarla e predicare con essa la nuova dottrina, ricorrendo volentieri ad incantesimi, sortilegi e necromanzie. Abbiamo in embrione la dottrina della gnosi sulle complicate serie di eoni, che ricollegano Iddio inaccessibile al mondo materiale, il concetto dualistico fra l'elemento divino e la materia, che riesce ad imprigionare il primo finché non venga liberato. Ippolito (Philosophumena VI, 7-20), attribuisce a S. un'opera dal titolo la Grande dichiarazione.
[A. P.]

BIBL. - E. AMANN, in DThC. XIV, 2, coll. 2130-40.

Autore: Sac. Angelo Penna
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora