Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Sabato


font righe continue visite 596
Dall'ebr. sabbath, per indicare l'ultimo giorno della settimana, dedicato con riti speciali al Signore.
Nel cristianesimo tale carattere passò, non senza contrasti da parte dei giudaizzanti (Col. 2, 16), alla domenica, che fu considerato anche ultimo giorno della settimana. Nessun parallelo nei testi babilonesi; in un testo del secondo millennio, il settimo giorno è considerato come sacro al pianeta Saturno (= Sakkuth); ma da altre fonti risulta chiaro trattarsi di giorno nefasto (umu limmu), durante il quale si compivano sacrifici espiatori agli dei.
L'istituzione del s. come giorno di riposo e sacro è esclusiva della religione ebraica; essa pertanto era segno, cioè indice e manifestazione dei rapporti particolari tra Dio e il suo popolo, del quale era caratteristica esclusiva (Ez. 20, 20); F. Spadafora, Ezechiele, 2a ed., Torino 1951, p. 162 s.
Anche per inculcare l'osservanza di tale istituzione antica, Mosè dispose artisticamente la creazione in sei giornate (Gen. 2, 3; Ex. 20, 11; 31, 17).
La legge del s. è compendiata nel terzo precetto del Decalogo, con l'obbligo generico del riposo. Esemplificazioni sono: Ex. 34, 21: si vietano l'aratura e, la mietitura; (ivi, 35, 2 s.) l'accensione del fuoco; (Ier. 17, 21-27; Am. 8, 5; Neh. 15, 15.22) si suppone l'interdizione di frequentare il mercato.
Dopo l'esilio, l'osservanza del s. appare severa, cf. Esd.-Neh.; 1Mach. 2, 32-41; 2Mach. 8, 26. I Farisei (cf. nella Misnah, trattato sabbath) la rendono ossessionante con una casistica da legulei (Mt. 12, 1 ss.; Lc. 13, 10 ss.; 14, 1.6; Io. 5, 8 ss. ecc.); contro di essi Gesù richiama al vero senso della legge, fatta per utilità degli uomini e non per tormentarli (Mc. 3, 28).
Num. 28, 9 per il s. stabilisce un sacrificio di due agnelli dell'anno, senza macchia. In Ez. 46, 4 nella ricostruzione allegorica del futuro, l'offerta è di sei agnelli e di un ariete. Nella diaspora, almeno in periodo successivo, si usavano riunioni sinagogali con preghiere speciali (cf. At. 13, 14 s.; 15, 21; 16, 13). In realtà, fin dall'inizio (Ex. 20, 10; 35, 2) nel s. predomina sempre il concetto religioso. Il riposo sabatico è una specie di offerta del popolo a Dio (Ex. 16, 23; 20, 10; Lev. 23, 3; Deut. 5, 14).

BIBL. - J. HEHN. Siebenzahl und Sabbat bei den Babyloniern und im A. T., Lipsia 1907; ID. Der israelitische Sabbat. Munster 1909; F. NOTSCHER. Biblische Altertumskunde. Bonn 1940. p. 350 ss.; B. CELADA in Sefarad. 10 (1950) 3-25; 12 (1952) 31-58.

Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora