Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Animali puri e impuri


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Tale distinzione è sancita in Lev. 11 (cf. 20, 24 ss.), Deut. 14, 3-21. Sono impuri ed è pertanto proibito cibarsene (non però servirsene; così dell'asino, del cavallo, del cane, ecc.) ed aver contatto con i loro cadaveri:
a) i quadrupedi (Lev. 11, 4-8) che non hanno lo zoccolo o l'unghia completamente spaccati, e che non ruminano: lepre, irace - detti ruminanti secondo l'idea popolare per i movimenti della bocca - che non hanno l'unghia fessa; il porco che non rumina;
b) gli a. acquatici che non hanno pinne e scaglie (Lev. 11, 9-12): cetacei, anguilla ecc.;
c) degli uccelli (ibid. 11, 13-25): i rapaci, lo struzzo; gl'insetti, eccettuate quattro specie di locuste;
d) i rettili (ibid. 11, 29-38.41 s.).

Si tratta di proibizioni molto antiche (cf. Gen 7, 2-8; 8, 20; 43, 32), immesse nella legislazione mosaica, per la purità morale di cui la rituale è simbolo (Lev. 11, 44), per ragioni d'igiene, per bandire usi e riti idolatrici (cf. Ex. 23, 19; Deut. 14, 21 «non cuocere un capretto nel latte di sua madre»: rito agrario cananaico, svelatoci dai testi di Ras Shamra, poema degli dei graziosi, 1, 8 ss.); ma principalmente per stabilire una barriera di più tra Israele e le genti idolatriche.

Al tempo di Gesù tale separazione era fortemente sentita e accentuata: N. Signore è criticato perché mangia con i pubblicani (Mc. 2, 16; Lc. 15, 2); cf. specialmente la visione degli animali impuri a s. Pietro in rapporto alla conversione dei Gentili (Act. 10, 28; 11, 3); e l'episodio di Antiochia (Gal. 2, 11 s.); gli stessi Giudei convertiti si oppongono alla mensa comune con i Gentili. Tale divisione tra Israele e le genti fu tolta dal Redentore (Eph. 2, 14) e la legge suddetta svuotata e abrogata (Act. 10.13 ss., 28; 11, 1-18; Rom. 14, 11-20; Col. 2, 16.20 s.; I Tim. 4, 1-5; Hebr. 9, 9).
[F. S.]

BIBL. - A. CLAMER, Lév.; Deutér. (La Ste Bible, ed. Pirot, 2), Parigi 1940, pp. 80-100. 604-608; P. VAN IMSCHOOT, Théologie de l'Ancien Testament, II, Parigi-Tournai 1956, pp. 204-214.

Autore: Mons. Francesco Spadafora
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora