Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Etiopica (Versione)


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È uno dei primi e più cospicui frutti del Cristianesimo, trapiantato nel regno di Aksum durante il sec. IV dai siri Frumenzio ed Edesio, schiavi e poi fiduciari del Re 'Ezana convertitosi al Cristianesimo (Rufino, PL 21, 478-479; s. Atanasio, PG 25, 656·57; iscrizioni aksumite relative al re 'Ezana).
Non è conosciuta l'epoca della versione primitiva: certo non molto tempo dopo l'introduzione del Cristianesimo, a causa della necessità di una versione utilizzabile dalla comunità, ignara di lingue straniere. La lingua adoperata è il ge'ez, attualmente lingua liturgica della Chiesa copto-monofisita cui appartengono le popolazioni amariche e tigrine: lingua semitica negli elementi lessico grafici, morfologici e sintattici, derivata dai dialetti arabi preislamici. La versione primitiva, anonima, fu eseguita con diligenza ma non senza imperizia, sul testo greco usato dalla Chiesa Alessandrina, intimamente legata alla Chiesa etiopica sin dal tempo di s. Frumenzio, consacrato Vescovo da s. Atanasio di Alessandria. Il codice utilizzato è molto simile a quello Vaticano (B), contenente la recensione preesaplare dei LXX per il Vecchio Testamento e la recensione esichiana per il Nuovo Testamento. Rari sono i codici riportanti la versione primitiva: per l'Ottateuco, i codici Londinese della Società biblica ed il Parigino 3; per i libri dei Re, i Cod. Vaticano Borgiano 3 ed il cod. Parigino Abbadiano 57; per i profeti, il cod. Parigino Abbadiano 55 ed il cod. Berlinese Pet. II Nachtr. 42; per il Nuovo Testamento i due codici Parigini 32 e 45.
La versione primitiva fu riveduta secondo vari criteri, in conformità a testi greci di altre recensioni, a testi coptici ed arabici e, per il Vecchio Testamento, in conformità al testo ebraico. Questa revisione si compì nel sec. VIII (i codici più antichi riportanti questa revisione risalgono al secolo XIII, sotto la responsabilità di un abba Sàlàmà, ch'è chiamato, nei documenti etiopici, «traduttore delle Sacre Scritture», «colui che ha tradotto dall'arabo in Ge'ez la Sacra Scrittura»).
L'unica edizione integra della versione etiopica è quella curata dalla Missione Cattolica (Asmara 1920-1926). Più antiche sono varie edizioni, ma soltanto parziali: cf. A. Vaccari, De Textu (Institutiones Biblicae, I), 5a ed., Roma 1937, p. 284 s.
[A. R.]

BIBL. - L. MECHINEAU, in DB, II, coll. 2014-33.

Autore: Sac. Armando Rolla
Fonte: Dizionario Biblico diretto da Francesco Spadafora