Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Olio


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1. L’olio, dono di Dio. - Con il frumento ed il vino, l‘olio è uno degli alimenti essenziali, con cui Dio sazia il suo popolo fedele (Deut 11, 14) nella terra, ricca di olivi (Deut 6, 11; 8, 8), dove lo ha collocato gratuitamente. Esso appare Come una benedizione divina (Deut 7, 13 s; Ger 31, 12), la cui privazione Castiga l‘infedeltà (Mi 6, 15; Ab 3, 17), la cui abbondanza è segno di salvezza (Gioe 2, 19) e simbolo della felicità escatologica (Os 2, 24). D‘altronde l‘olio non è soltanto un nutrimento indispensabile, anche in tempo di carestia (1 Re 17, 14 s; 2 Re 4, 1-7); è un unguento che profuma il corpo (Am 6, 6; Est 2, 12), fortifica le membra (Ez 16, 9) e lenisce le piaghe (Is 1, 6; Le 10, 34); infine l‘olio delle lampade è fonte di luce (Es 27, 20 s; Mt 25, 3-8). Di quest‘olio non bisogna servirsi per rendere culto ai Baal, Come se da essi venisse la fecondità della terra, né per procurarsi la alleanza degli imperi pagani, come se la salvezza del popolo di Dio non dipendesse unicamente dalla fedeltà all‘alleanza (Os 2,7. 10; 12, 2). Per essere fedeli all‘alleanza, non basta riservare ai sacerdoti l‘olio migliore (Num 18,12), né mescolare olio alle oblazioni in conformità col rituale (Lev 2, 1...; Num 15,4; 28-29), e nemmeno versare a torrenti le libagíoni di olio: tali osservanze sono gradite a Dio solo se si Cammina con lui nella via della giustizia e dell‘amore (Mi 6,7 s). 2. Simbolismo dell’olio. - Se l‘olio è il segno della benedizione di Dio, l‘olivo verdeggiante è un simbolo del giusto benedetto da Dio (Sal 52, 10; 128, 3; cfr. Eccli 50, 10) e della sapienza divina che rivela nella legge la via della giustizia e della felicità (Eccli 24,14.19-23). Quanto ai due olivi il cui olio alimenta il candelabro dalle sette lampade (Zac 4, 11-14), essi rappresentano i due «figli dell‘olio», i due unti di Dio, il re ed il sommo sacerdote, che hanno la missione di illuminare il popolo e di condurlo nella via della salvezza. Se, in via accessoria, si paragona l‘olio a Ciò che, come esso, s ?insinua ed è inafferrabile (Prov 5, 3; Sal 109, 18; Prov 27, 16), vi si vede soprattutto l‘unguento il cui profumo incanta e rallegra, bel simbolo dell‘amore (Cant 1, 3), dell‘amicizia (Prov 27, 9) e della felicità dell‘unione fraterna (Sal 133, 2). L‘olio è pure simbolo di gioia, perché sia l‘uno che l‘altra fanno risplendere il volto (Sal 104, 15). Infondere olio sul capo di uno significa quindi augurargli gioia e felicità e dargli un segno di amicizia e di onore (Sal 23, 5; 92, 11; Lc 7, 46; Mt 26, 7). L‘olio dell‘unzione regale merita in sommo grado il nome di «olio di gioia» (Sal 45, 8); segno esterno dell‘elezione divina, essa è accompagnata dall‘irruzione dello spirito, che prende possesso dell‘eletto (1 Sam 10, 1-6; 16,13). Questo legame tra l‘unzione e lo Spirito è all‘origine del simbolismo fondamentale dell‘olio nei sacramenti Cristiani, specialmente nell‘unzione dei malati, già menzionata dalla lettera di Giacomo (Giac 5, 14; cfr. Mc 6, 13); gli oli santi comunicano al cristiano la grazia multiforme dello Spirito Santo, di quello Spirito che ha fatto di Gesù l‘unto per eccellenza ed il Figlio di Dio (Ebr 1, 9, che applica il Sal 45, 8 a Cristo, per proclamarne la divinità).

Autore: C. Lesquivit e M.P. Lacan
Fonte: Dizionario teologico biblico