Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Desiderio


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I. Il termine. « Cos'è il desiderio se non la brama di cose assenti? ».1 Tensione, movimento dell'anima verso un bene non ancora posseduto, il d. è la componente dinamica dell' amore: ne condivide l'intensità, lo apre al futuro, gli dona speranza. Esso esprime la creaturale incompiutezza dell'uomo e dà slancio alla ricerca del compimento.
La forza del d. non poteva non trovare un posto di rilievo nella concezione giudaico cristiana dell'uomo, considerato come creatura in cammino verso la pienezza del bene nella comunione con Dio. Se la sete di Dio è già per il salmista come quella della cerva che « anela ai corsi d'acqua » (Sal 41,2), al cristiano sono riservati « i desideri dello Spirito » che « portano alla vita e alla pace » (Rm 8,6), fino al supremo desiderio di essere sciolto dal corpo per « essere con Cristo » (Fil 1,23).

II. Nella mistica. Il valore del d. nell'ascesa verso la perfezione traspare dalle testimonianze innumerevoli delle grandi anime e in modo particolare dei mistici.
Per s. Agostino è il d. a dare forza alla preghiera: « Chi è animato dal d., anche se tace con la lingua canta con il cuore; chi invece è senza d., per quanto colpisca col rumore le orecchie degli uomini, è muto davanti a Dio ».2
S. Bernardo considera il d. sempre nuovo, sempre ravvivato, il mezzo con cui l'anima cammina: « Dio non si cerca con i passi dei piedi, ma con i desideri. E la felicità di averlo trovato non estingue il d. santo, ma lo accresce. Forse che la pienezza del gaudio significa estinzione del d.? Anzi, è olio che lo alimenta, perché il d. è fiamma ».3
Anche per Teresa d'Avila i desideri svolgono un ruolo decisivo per giungere alle vette più alte dell' unione mistica: « Bisogna avere molta confidenza: conviene assai più confidare in Dio, che non soffocare i desideri che ci vengono. Se noi ci sforziamo, a poco a poco, benché non subito, potremo giungere al punto in cui giunsero molti santi con l'aiuto di Dio. Se essi non si fossero decisi a desiderare tale meta e, a poco a poco, a porre in opera i loro desideri, non sarebbero mai saliti a sì alto grado ».4
Come risulta chiaramente dalla Relazione I della stessa Teresa d'Avila, l' esperienza mistica è accompagnata da un crescendo di desideri: « In questo stato mi pare che le virtù diventino più forti, i desideri più intensi... Chiamo intensi quei desideri di cui l'anima talvolta, e anche spesso, si sente accesa, senza che abbia potuto precedere alcuna orazione... l'anima non vuole che il Creatore; comprende di non poterlo vedere se non con la morte e, siccome non può darsi la morte da sé, muore dal desiderio di morire... L'impeto ordinario viene con un assoluto d. di servire Dio, una grande tenerezza e abbondanti lacrime per il d. di abbandonare questo esilio... Altre volte sembra che questa ferita d'amore avvenga nel più profondo dell'anima. Gli effetti che produce sono grandi... Si tratta di desideri di Dio così ardenti, così elevati, che non si possono esprimere ».
Riguardo al desiderio della perfezione c'è da registrare la condanna di una proposizione di Michele de Molinos: « Chi ha donato il suo libero arbitrio a Dio, non deve preoccuparsi di alcuna cosa, né dell'inferno, né del paradiso; né deve avere il desiderio della propria perfezione, né delle virtù, né della propria santità, né della propria salvezza dalla cui speranza deve difendersi ».5

Note: 1 S. Agostino, En. in Ps. 118, 8,4; 2 Ibid., 86, 1; 3 S. Bernardo, In Cant. 84,1; 4 Vita 13,2; 5 M. Molinos, DS 2212.

Bibl. M. Albert, Perfection, in Cath X, 1242 1253; I. Bochet, Saint Augustin et le désir de Dieu, Paris 1982; D. Cumer, s.v., in DES I, 727 730; F. Dima, Camminare incontro a Cristo, Milano 1997; A. Dupuy, Perfection: le désir de la perfection, in DSAM XII, 1138 1146; A. Gozier, Le désir intérieur, in VieSp 120 (1969), 291 305; R. Kearney - G. Lafont, Il desiderio e Dio, Cinisello Balsamo (MI) 1997; J. Leclercq, Cultura umanistica e desiderio di Dio, Firenze 1983; F. Taymans d'Eypernan, Dieu (désir de), in DSAM III, 929 947.

Autore: U. Occhialini
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)