Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Delbrel Joseph


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I. Vita e opere. D., nato ad Agen il 19 luglio 1856, entra nella Compagnia di Gesù nel 1878 ed è ordinato sacerdote nel 1887. Abbandona una promettente carriera come professore di storia divenendo un collaboratore attivo e di spicco in un'importante apostolato della Compagnia restaurata: la santificazione dei sacerdoti. Nel suo libro del 1897, Des vocations sacerdotales et religeuses dans les collèges ecclésiastiques, si chiede perché pochi giovani abbienti, nelle scuole cattoliche, intraprendano il sacerdozio, che cosa promuove le genuine vocazioni e cosa conduce tali vocazioni a fruttificare. Incoraggiato dalla Santa Sede e dai vescovi francesi, si dedica completamente al compito di accogliere e di guidare i giovani sacerdoti. Nel 1901 fonda la pubblicazione bimensile, di larga risonanza, Le recrutement sacerdotal. Tre articoli di questo giornale divengono dei classici: Esto fidelis (Paris 1913), redatto per i giovani religiosi; Ai Je la vocation? (Paris 1918), redatto per i seminaristi; A t il la vocation? (Toulouse 1923), redatto per gli insegnanti. D. è, inoltre, il fondatore dei congressi per i sacerdoti a Parigi, a Marsiglia e a Rouen che divengono modelli per simili congressi in altri paesi. Il libro Jésus éducateur des Apôtres, del 1916, il più importante lavoro di D., è incentrato sulla formazione sacerdotale letta alla luce del Vangelo. Nel suo libro, D. insiste sul fatto che è Gesù la guida e la vera anima di colui che è chiamato al sacerdozio. La vita di D., le sue prediche e i suoi scritti spiegano il suo amore appassionato per Cristo, per Maria, per la Chiesa e per il Vicario di Cristo. Muore nel 1927.

II. La spiritualità di D., come quella del suo maestro s. Ignazio, è più individuale che sociale, più pratica che artistica, più dottrinale che speculativa. Infatti, la spiritualità gesuita del suo tempo è caratterizzata da una forte abnegazione, da una scelta ferma e accurata dei mezzi per conseguire il fine prefisso, da un giudizio fermo, da una pietà evangelica e da un amore esclusivo. D. desidera solo cercare, trovare ed esaudire la volontà di Dio servendo Cristo. Questo maestro così accorto non dimentica mai l'ammonizione di s. Ignazio, rintracciabile nella quindicesima nota degli Esercizi spirituali: il padre spirituale « non dovrebbe propendere per una o per l'altra parte, ma piuttosto, comportandosi come l'ago di una bilancia, rimanere in equilibrio, permettendo così al Creatore di entrare immediatamente in contatto con la creatura e alla creatura con il suo Creatore e Signore ». Il carisma e il segreto del grande successo di D. stanno nel rispetto sia per la libertà totale di chi si è sentito chiamato al sacerdozio, sia nell'efficacia che egli accorda alla grazia. Bibl. P. Bailly, s.v., in DSAM III, 123 124; J. de Guibert, La spiritualité de la Compagnie de Jésus, Rome 1953, 73 502; P. Lieutier, s.v., in Cath III, 555.

Autore: H.D. Egan
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)