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Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Cristina di Markyate (Santa)


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I. Cenni biografici. C. nasce in Inghilterra intorno al 1096, trent'anni dopo l'invasione dei Normanni, da una famiglia anglosassone ricca e nobile. I suoi genitori, Auti e Beatrice, possiedono molte proprietà nella contea di Huntingdon.
Ancora bambina è condotta in visita alla grande abbazia benedettina di St. Albans (Hertfordshire), dove sono custodite le reliquie del primo martire britannico. Durante la visita C. decide di emettere in segreto il voto di castità perpetua. Nonostante ciò, qualche anno dopo, i suoi parenti la costringono al matrimonio. Il rifiuto da parte di C. a consumare il matrimonio la porta dinanzi ad un tribunale ecclesiastico che, in un primo momento, decide in suo favore. Ma, in seguito alla corruzione del vescovo di Lincoln, tale tribunale la condanna e C. viene crudelmente imprigionata dai suoi genitori. Grazie alla sua forte personalità, alla sua integrità e all'eroismo dimostrato, C. si assicura l'appoggio di alcuni ecclesiastici e diviene amica di un eremita locale che espone il suo caso all'arcivescovo di Canterbury. Rassicurata dall'appoggio dell'arcivescovo, C. tenta, con successo, di fuggire travestita da uomo e con un cavallo fornitole dall'eremita. Il suo primo rifugio è Flamstead, ad una cinquantina di chilometri dalla sua precedente prigione, dove si nasconde per due anni presso una reclusa. Da qui parte alla volta di Markyate dove si stabilisce in un romitorio sotto la direzione dell'eremita Ruggero. Per quattro anni C. si chiude in una celletta sbarrata da un grosso tronco d'albero che solo il suo padre spirituale può rimuovere. Quando questi muore, teme l'ostilità del vescovo di Lincoln e cerca protezione presso l'arcivescovo cistercense Thurstan di York che, precedentemente, ha annullato il suo matrimonio forzato. Dopo la morte del vescovo di Lincoln, C. ritorna a Markyate, nel 1123, e, finalmente, nel 1130 viene riconosciuta per la sua santa vita e per il suo discernimento spirituale. Numerose comunità religiose femminili le offrono di diventare loro superiora e l'arcivescovo Thurstan la propone come abbadessa di Fontevrault e di Marcigny in Francia e del monastero di S. Clemente di York. L'abate Goffredo di St. Albans, uno dei più grandi prelati del regno, la stima molto e le chiede continuamente consiglio. E proprio l'abate Goffredo che la incoraggia ad abbracciare la vita monastica affidandola al nuovo vescovo di Lincol, nel 1131 circa.

II. Influsso sulla mistica. L'unico manoscritto anonimo su di lei, dal titolo Vita, si interrompe prima della sua morte, la cui data ci è sconosciuta. E, comunque, sicuro che viene costruito un monastero in suo onore a Markyate nel 1145. L'ultimo documento storico conosciuto riguardante C. è un ricamo che C. regala, nel 1155, ad Adriano IV ( 1159), l'inglese Nicola Brakespear, che è, molto probabilmente, il figlio di un chierico di St. Albans. Non sono giunti fino a noi scritti di C. La reliquia più importante è probabilmente il cosiddetto Albani Psalter della chiesa di S. Godehardskirche, Hildesheim, che sembra le sia appartenuto.
C. di Markyate preannuncia l'età d'oro dei mistici inglesi del tardo sec. XIII e del XIV. Attraversando, comunque, il periodo di transizione da una Chiesa anglosassone ad una Chiesa anglo normanna in Inghilterra, C. sottolinea un elemento di continuità nell'impegno di molti, all'interno della Chiesa anglosassone di quell'epoca, a realizzare una feconda vita eremitica e contemplativa di tipo mistico.

Bibl. L.M. Clay, The Hermits and Anachorites of England, London 1914, 21 23; P. Dinzelbacher, s.v., in Aa.Vv. Lexicon des Mittelalters, II, München Zürich 1977, 1917; C.H. Talbot, The Life of Christina of Markgate, Oxford 1987; A.M. Zimmermann, s.v., in BS IV, 339.

Autore: A. Ward
Fonte: Dizionario di Mistica (L. Borriello - E. Caruana M.R. Del Genio - N. Suffi)