Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Ad Corinthios II 11


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VULGATABIBBIA
1 Utinam sustineretis modicum quid insipientiæ meæ, sed et supportare me :1 Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.
2 æmulor enim vos Dei æmulatione. Despondi enim vos uni viro, virginem castam exhibere Christo.2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.
3 Timeo autem ne sicut serpens Hevam seduxit astutia sua, ita corrumpantur sensus vestri, et excidant a simplicitate, quæ est in Christo.3 Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
4 Nam si is qui venit, alium Christum prædicat, quem non prædicavimus, aut alium spiritum accipitis, quem non accepistis : aut aliud Evangelium, quod non recepistis : recte pateremini.4 Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.
5 Existimo enim nihil me minus fecisse a magnis Apostolis.5 Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"!
6 Nam etsi imperitus sermone, sed non scientia, in omnibus autem manifestati sumus vobis.
6 E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.
7 Aut numquid peccatum feci, meipsum humilians, ut vos exaltemini ? quoniam gratis Evangelium Dei evangelizavi vobis ?7 O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?
8 Alias ecclesias expoliavi, accipiens stipendium ad ministerium vestrum.8 Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.
9 Et cum essem apud vos, et egerem, nulli onerosus fui : nam quod mihi deerat, suppleverunt fratres, qui venerunt a Macedonia : et in omnibus sine onere me vobis servavi, et servabo.9 E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.
10 Est veritas Christi in me, quoniam hæc gloriatio non infringetur in me in regionibus Achaiæ.10 Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
11 Quare ? quia non diligo vos ? Deus scit.11 Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
12 Quod autem facio, et faciam : ut amputem occasionem eorum qui volunt occasionem, ut in quo gloriantur, inveniantur sicut et nos.12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano.
13 Nam ejusmodi pseudoapostoli sunt operarii subdoli, transfigurantes se in apostolos Christi.13 Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.
14 Et non mirum : ipse enim Satanas transfigurat se in angelum lucis.14 Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce.
15 Non est ergo magnum, si ministri ejus transfigurentur velut ministri justitiæ : quorum finis erit secundum opera ipsorum.
15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.
16 Iterum dico (ne quis me putet insipientem esse, alioquin velut insipientem accipite me, ut et ego modicum quid glorier),16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco.
17 quod loquor, non loquor secundum Deum, sed quasi in insipientia, in hac substantia gloriæ.17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare.
18 Quoniam multi gloriantur secundum carnem : et ego gloriabor.18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.
19 Libenter enim suffertis insipientes, cum sitis ipsi sapientes.19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.
20 Sustinetis enim si quis vos in servitutem redigit, si quis devorat, si quis accipit, si quis extollitur, si quis in faciem vos cædit.20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.
21 Secundum ignobilitatem dico, quasi nos infirmi fuerimus in hac parte. In quo quis audet (in insipientia dico) audeo et ego :21 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!
Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io.
22 Hebræi sunt, et ego : Israëlitæ sunt, et ego : semen Abrahæ sunt, et ego.
22 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!
23 Ministri Christi sunt (ut minus sapiens dico), plus ego : in laboribus plurimis, in carceribus abundantius, in plagis supra modum, in mortibus frequenter.23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
24 A Judæis quinquies, quadragenas, una minus, accepi.24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;
25 Ter virgis cæsus sum, semel lapidatus sum : ter naufragium feci, nocte et die in profundo maris fui,25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.
26 in itineribus sæpe, periculis fluminum, periculis latronum, periculis ex genere, periculis ex gentibus, periculis in civitate, periculis in solitudine, periculis in mari, periculis in falsis fratribus :26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;
27 in labore et ærumna, in vigiliis multis, in fame et siti, in jejuniis multis, in frigore et nuditate,27 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
28 præter illa quæ extrinsecus sunt, instantia mea quotidiana, sollicitudo omnium ecclesiarum.28 E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.
29 Quis infirmatur, et ego non infirmor ? quis scandalizatur, et ego non uror ?29 Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
30 Si gloriari oportet, quæ infirmitatis meæ sunt, gloriabor.30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza.
31 Deus et Pater Domini nostri Jesu Christi, qui est benedictus in sæcula, scit quod non mentior.31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.
32 Damasci præpositus gentis Aretæ regis custodiebat civitatem Damascenorum ut me comprehenderet :32 A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi,
33 et per fenestram in sporta dimissus sum per murum, et sic effugi manus ejus.33 ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.