Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Ad Corinthios I 11


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VULGATABIBBIA
1 Imitatores mei estote, sicut et ego Christi.1 Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
2 Laudo autem vos fratres quod per omnia mei memores estis : et sicut tradidi vobis, præcepta mea tenetis.2 Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.
3 Volo autem vos scire quod omnis viri caput, Christus est : caput autem mulieris, vir : caput vero Christi, Deus.3 Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.
4 Omnis vir orans, aut prophetans velato capite, deturpat caput suum.4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo.
5 Omnis autem mulier orans, aut prophetans non velato capite, deturpat caput suum : unum enim est ac si decalvetur.5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata.
6 Nam si non velatur mulier, tondeatur. Si vero turpe est mulieri tonderi, aut decalvari, velet caput suum.6 Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.
7 Vir quidem non debet velare caput suum : quoniam imago et gloria Dei est, mulier autem gloria viri est.7 L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo.
8 Non enim vir ex muliere est, sed mulier ex viro.8 E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo;
9 Etenim non est creatus vir propter mulierem, sed mulier propter virum.9 né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.
10 Ideo debet mulier potestatem habere supra caput propter angelos.10 Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.
11 Verumtamen neque vir sine muliere : neque mulier sine viro in Domino.11 Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna;
12 Nam sicut mulier de viro, ita et vir per mulierem : omnia autem ex Deo.12 come infatti la donna deriva dall'uomo, così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio.
13 Vos ipsi judicate : decet mulierem non velatam orare Deum ?13 Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto?
14 Nec ipsa natura docet vos, quod vir quidem si comam nutriat, ignominia est illi :14 Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli,
15 mulier vero si comam nutriat, gloria est illi : quoniam capilli pro velamine ei dati sunt.15 mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo.
16 Si quis autem videtur contentiosus esse : nos talem consuetudinem non habemus, neque ecclesia Dei.
16 Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.

17 Hoc autem præcipio : non laudans quod non in melius, sed in deterius convenitis.17 E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi per il fatto che le vostre riunioni non si svolgono per il meglio, ma per il peggio.
18 Primum quidem convenientibus vobis in ecclesiam, audio scissuras esse inter vos, et ex parte credo.18 Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo.
19 Nam oportet et hæreses esse, ut et qui probati sunt, manifesti fiant in vobis.19 È necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in mezzo a voi.
20 Convenientibus ergo vobis in unum, jam non est Dominicam cœnam manducare.20 Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.
21 Unusquisque enim suam cœnam præsumit ad manducandum, et alius quidem esurit, alius autem ebrius est.21 Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco.
22 Numquid domos non habetis ad manducandum, et bibendum ? aut ecclesiam Dei contemnitis, et confunditis eos qui non habent ? Quid dicam vobis ? laudo vos ? in hoc non laudo.22 Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
23 Ego enim accepi a Domino quod et tradidi vobis, quoniam Dominus Jesus in qua nocte tradebatur, accepit panem,23 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane
24 et gratias agens fregit, et dixit : Accipite, et manducate : hoc est corpus meum, quod pro vobis tradetur : hoc facite in meam commemorationem.24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me".
25 Similiter et calicem, postquam cœnavit, dicens : Hic calix novum testamentum est in meo sanguine : hoc facite quotiescumque bibetis, in meam commemorationem.25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me".
26 Quotiescumque enim manducabitis panem hunc, et calicem bibetis, mortem Domini annuntiabitis donec veniat.26 Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.
27 Itaque quicumque manducaverit panem hunc, vel biberit calicem Domini indigne, reus erit corporis et sanguinis Domini.27 Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
28 Probet autem seipsum homo : et sic de pane illo edat, et de calice bibat.28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;
29 Qui enim manducat et bibit indigne, judicium sibi manducat et bibit, non dijudicans corpus Domini.29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.
30 Ideo inter vos multi infirmi et imbecilles, et dormiunt multi.30 È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.
31 Quod si nosmetipsos dijudicaremus, non utique judicaremur.31 Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati;
32 Dum judicamur autem, a Domino corripimur, ut non cum hoc mundo damnemur.32 quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.
33 Itaque fratres mei, cum convenitis ad manducandum, invicem exspectate.33 Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
34 Si quis esurit, domi manducet, ut non in judicium conveniatis. Cetera autem, cum venero, disponam.34 E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.