Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 27


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VULGATABIBBIA
1 Propter inopiam multi deliquerunt :
et qui quærit locupletari avertit oculum suum.
1 Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire procede senza scrupoli.
2 Sicut in medio compaginis lapidum palus figitur,
sic et inter medium venditionis et emptionis angustiabitur peccatum :
2 Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo,
tra la compra e la vendita si insinua il peccato.
3 conteretur cum delinquente delictum.
3 Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua casa andrà presto in rovina.

4 Si non in timore Domini tenueris te instanter,
cito subvertetur domus tua.
4 Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
5 Sicut in percussura cribri remanebit pulvis,
sic aporia hominis in cogitatu illius.
5 La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
6 Vasa figuli probat fornax,
et homines justos tentatio tribulationis.
6 Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
7 Sicut rusticatio de ligno ostendit fructum illius,
sic verbum ex cogitatu cordis hominis.
7 Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

8 Ante sermonem non laudes virum :
hæc enim tentatio est hominum.
8 Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
9 Si sequaris justitiam, apprehendes illam,
et indues quasi poderem honoris :
et inhabitabis cum ea, et proteget te in sempiternum,
et in die agnitionis invenies firmamentum.
9 Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealtà ritorna a quelli che la praticano.
10 Volatilia ad sibi similia conveniunt :
et veritas ad eos qui operantur illam revertetur.
10 Il leone sta in agguato della preda,
così il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.
11 Leo venationi insidiatur semper :
sic peccata operantibus iniquitates.
11 Nel discorso del pio c'è sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.
12 Homo sanctus in sapientia manet sicut sol :
nam stultus sicut luna mutatur.
12 Tra gli insensati bada al tempo,
tra i saggi fèrmati a lungo.
13 In medio insensatorum serva verbum tempori :
in medio autem cogitantium assiduus esto.
13 Il discorso degli stolti è un orrore,
il loro riso fra i bagordi del peccato.
14 Narratio peccantium odiosa,
et risus illorum in deliciis peccati.
14 Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.
15 Loquela multum jurans horripilationem capiti statuet,
et irreverentia ipsius obturatio aurium.
15 Uno spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un ascolto penoso.

16 Effusio sanguinis in rixa superborum,
et maledictio illorum auditus gravis.
16 Chi svela i segreti perde la fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
17 Qui denudat arcana amici fidem perdit,
et non inveniet amicum ad animum suum.
17 Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più,
18 Dilige proximum,
et conjungere fide cum illo.
18 perché come chi ha perduto un defunto,
così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.
19 Quod si denudaveris absconsa illius,
non persequeris post eum.
19 Come un uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo
riprenderai.
20 Sicut enim homo qui perdit amicum suum,
sic et qui perdit amicitiam proximi sui.
20 Non seguirlo, perché ormai è lontano;
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21 Et sicut qui dimittit avem de manu sua,
sic dereliquisti proximum tuum, et non eum capies.
21 Poiché una ferita si può fasciarla
e un'ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.

22 Non illum sequaris, quoniam longe abest :
effugit enim quasi caprea de laqueo, quoniam vulnerata est anima ejus :
22 Chi ammicca con l'occhio trama il male,
e nessuno potrà distoglierlo.
23 ultra eum non poteris colligare.
Et maledicti est concordatio :
23 Davanti a te il suo parlare è tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
24 denudare autem amici mysteria, desperatio est animæ infelicis.
24 Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
25 Annuens oculo fabricat iniqua,
et nemo eum abjiciet.
25 Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla
testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26 In conspectu oculorum tuorum condulcabit os suum,
et super sermones tuos admirabitur :
novissime autem pervertet os suum,
et in verbis tuis dabit scandalum.
26 Chi scava una fossa vi cadrà dentro,
chi tende un laccio vi resterà preso.
27 Multa odivi, et non coæquavi ei,
et Dominus odiet illum.
27 Il male si riverserà su chi lo fa,
egli non saprà neppure da dove gli venga.
28 Qui in altum mittit lapidem, super caput ejus cadet :
et plaga dolosa dolosi dividet vulnera.
28 Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
29 Et qui foveam fodit incidet in eam :
et qui statuit lapidem proximo offendet in eo :
et qui laqueum alii ponit, peribit in illo.
29 Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta
dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte.

30 Facienti nequissimum consilium, super ipsum devolvetur,
et non agnoscet unde adveniat illi.
30 Anche il rancore e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.
31 Illusio et improperium superborum,
et vindicta sicut leo insidiabitur illi.
32 Laqueo peribunt qui oblectantur casu justorum,
dolor autem consumet illos antequam moriantur.
33 Ira et furor utraque execrabilia sunt,
et vir peccator continens erit illorum.