Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 10


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VULGATABIBBIA
1 Judex sapiens judicabit populum suum,
et principatus sensati stabilis erit.
1 Un governatore saggio educa il suo popolo,
l'autorità di un uomo assennato sarà ben ordinata.
2 Secundum judicem populi, sic et ministri ejus :
et qualis rector est civitatis, tales et inhabitantes in ea.
2 Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti gli abitanti.
3 Rex insipiens perdet populum suum :
et civitates inhabitabuntur per sensum potentium.
3 Un re senza formazione rovinerà il suo popolo;
una città prospererà per il senno dei capi.
4 In manu Dei potestas terræ :
et utilem rectorem suscitabit in tempus super illam.
4 Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi susciterà al momento giusto l'uomo adatto.
5 In manu Dei prosperitas hominis,
et super faciem scribæ imponet honorem suum.
5 Il successo dell'uomo è nelle mani del Signore,
che investirà il magistrato della sua autorità.

6 Omnis injuriæ proximi ne memineris,
et nihil agas in operibus injuriæ.
6 Non crucciarti con il tuo prossimo per un torto
qualsiasi;
non far nulla in preda all'ira.
7 Odibilis coram Deo est et hominibus superbia,
et execrabilis omnis iniquitas gentium.
7 Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia.
8 Regnum a gente in gentem transfertur propter injustitias,
et injurias, et contumelias, et diversos dolos.
8 L'impero passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle
ricchezze.
9 Avaro autem nihil est scelestius.
Quid superbit terra et cinis ?
9 Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
10 Nihil est iniquius quam amare pecuniam :
hic enim et animam suam venalem habet,
quoniam in vita sua projecit intima sua.
10 La malattia è lunga, il medico se la ride;
chi oggi è re, domani morirà.
11 Omnis potentatus brevis vita ;
languor prolixior gravat medicum.
11 Quando l'uomo muore eredita insetti, belve e vermi.
12 Brevem languorem præcidit medicus :
sic et rex hodie est, et cras morietur.
12 Principio della superbia umana è allontanarsi dal
Signore,
tenere il proprio cuore lontano da chi l'ha creato.
13 Cum enim morietur homo,
hæreditabit serpentes, et bestias, et vermes.
13 Principio della superbia infatti è il peccato;
chi vi si abbandona diffonde intorno a sé l'abominio.
Per questo il Signore rende incredibili i suoi castighi
e lo flagella sino a finirlo.
14 Initium superbiæ hominis apostatare a Deo :
14 Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere gli umili.
15 quoniam ab eo qui fecit illum recessit cor ejus,
quoniam initium omnis peccati est superbia.
Qui tenuerit illam adimplebitur maledictis,
et subvertet eum in finem.
15 Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
16 Propterea exhonoravit Dominus conventus malorum,
et destruxit eos usque in finem.
16 Il Signore ha sconvolto le regioni delle nazioni,
e le ha distrutte fin dalle fondamenta della terra.
17 Sedes ducum superborum destruxit Deus,
et sedere fecit mites pro eis.
17 Le ha estirpate e annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18 Radices gentium superbarum arefecit Deus,
et plantavit humiles ex ipsis gentibus.
18 Non è fatta per gli uomini la superbia,
né per i nati di donna l'arroganza.

19 Terras gentium evertit Dominus,
et perdidit eas usque ad fundamentum.
19 Quale stirpe è onorata? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è onorata? Coloro che temono il Signore.
20 Arefecit ex ipsis, et disperdidit eos,
et cessare fecit memoriam eorum a terra.
20 Quale stirpe è ignobile? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è ignobile?
Coloro che trasgrediscono i comandamenti.
21 Memoria superborum perdidit Deus,
et reliquit memoriam humilium sensu.
21 Tra i fratelli è onorato il loro capo,
ma coloro che temono il Signore lo sono ai suoi occhi.
22 Non est creata hominibus superbia,
neque iracundia nationi mulierum.
22 Uno ricco, onorato o povero,
ponga il proprio vanto nel timore del Signore.
23 Semen hominum honorabitur hoc, quod timet Deum :
semen autem hoc exhonorabitur, quod præterit mandata Domini.
23 Non è giusto disprezzare un povero assennato
e non conviene esaltare un uomo peccatore.
24 In medio fratrum rector illorum in honore :
et qui timent Dominum erunt in oculis illius.
24 Il nobile, il giudice e il potente sono onorati;
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
25 Gloria divitum, honoratorum, et pauperum,
timor Dei est.
25 Uomini liberi serviranno un servo sapiente;
un uomo intelligente non mormora per questo.

26 Noli despicere hominem justum pauperem,
et noli magnificare virum peccatorem divitem.
26 Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti al momento del bisogno.
27 Magnus, et judex, et potens est in honore :
et non est major illo qui timet Deum.
27 Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
che chi va in giro vantandosi e manca di cibo.
28 Servo sensato liberi servient :
et vir prudens et disciplinatus non murmurabit correptus,
et inscius non honorabitur.
28 Figlio, con modestia glorifica l'anima tua
e rendile onore secondo che merita.
29 Noli extollere te in faciendo opere tuo,
et noli cunctari in tempore angustiæ.
29 Chi darà ragione a uno che si dà torto da sé?
Chi stimerà uno che si disprezza?
30 Melior est qui operatur et abundat in omnibus,
quam qui gloriatur et eget pane.
30 Un povero è onorato per la sua scienza,
un ricco è onorato per la sua ricchezza.
31 Fili, in mansuetudine serva animam tuam,
et da illi honorem secundum meritum suum.
31 Chi è onorato nella povertà,
quanto più lo sarà nella ricchezza?
Chi è disprezzato nella ricchezza,
quanto più lo sarà nella povertà?
32 Peccantem in animam suam quis justificabit ?
et quis honorificabit exhonorantem animam suam ?
33 Pauper gloriatur per disciplinam et timorem suum :
et est homo qui honorificatur propter substantiam suam.
34 Qui autem gloriatur in paupertate, quanto magis in substantia !
et qui gloriatur in substantia, paupertatem vereatur.