Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Sapientia 6


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VULGATABIBBIA
1 Melior est sapientia quam vires,
et vir prudens quam fortis.
1 Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, governanti di tutta la terra.
2 Audite ergo, reges, et intelligite ;
discite, judices finium terræ.
2 Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini
e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.
3 Præbete aures, vos qui continetis multitudines,
et placetis vobis in turbis nationum.
3 La vostra sovranità proviene dal Signore;
la vostra potenza dall'Altissimo,
il quale esaminerà le vostre opere
e scruterà i vostri propositi;
4 Quoniam data est a Domino potestas vobis,
et virtus ab Altissimo :
qui interrogabit opera vestra, et cogitationes scrutabitur.
4 poiché, pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente,
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
5 Quoniam cum essetis ministri regni illius,
non recte judicastis, nec custodistis legem justitiæ,
neque secundum voluntatem Dei ambulastis.
5 Con terrore e rapidamente egli si ergerà contro di voi
poiché un giudizio severo si compie
contro coloro che stanno in alto.
6 Horrende et cito apparebit vobis,
quoniam judicium durissimum his qui præsunt fiet.
6 L'inferiore è meritevole di pietà,
ma i potenti saranno esaminati con rigore.
7 Exiguo enim conceditur misericordia ;
potentes autem potenter tormenta patientur.
7 Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno,
non ha soggezione della grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e si cura ugualmente di tutti.
8 Non enim subtrahet personam cujusquam Deus,
nec verebitur magnitudinem ejus cujusquam,
quoniam pusillum et magnum ipse fecit,
et æqualiter cura est illi de omnibus.
8 Ma sui potenti sovrasta un'indagine rigorosa.
9 Fortioribus autem fortior instat cruciatio.
9 Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere.
10 Ad vos ergo, reges, sunt hi sermones mei :
ut discatis sapientiam, et non excidatis.
10 Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato
e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa.
11 Qui enim custodierint justa juste, justificabuntur ;
et qui didicerint ista, invenient quid respondeant.
11 Desiderate, pertanto, le mie parole;
bramatele e ne riceverete istruzione.

12 Concupiscite ergo sermones meos ;
diligite illos, et habebitis disciplinam.
12 La sapienza è radiosa e indefettibile,
facilmente è contemplata da chi l'ama
e trovata da chiunque la ricerca.
13 Clara est, et quæ numquam marcescit, sapientia :
et facile videtur ab his qui diligunt eam,
et invenitur ab his qui quærunt illam.
13 Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
14 Præoccupat qui se concupiscunt,
ut illis se prior ostendat.
14 Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
15 Qui de luce vigilaverit ad illam non laborabit ;
assidentem enim illam foribus suis inveniet.
15 Riflettere su di essa è perfezione di saggezza,
chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
16 Cogitare ergo de illa sensus est consummatus,
et qui vigilaverit propter illam cito securus erit.
16 Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei,
appare loro ben disposta per le strade,
va loro incontro con ogni benevolenza.
17 Quoniam dignos se ipsa circuit quærens,
et in viis ostendit se hilariter,
et in omni providentia occurrit illis.
17 Suo principio assai sincero è il desiderio d'istruzione;
la cura dell'istruzione è amore;
18 Initium enim illius verissima est disciplinæ concupiscentia.
18 l'amore è osservanza delle sue leggi;
il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità
19 Cura ergo disciplinæ dilectio est,
et dilectio custodia legum illius est ;
custoditio autem legum consummatio incorruptionis est ;
19 e l'immortalità fa stare vicino a Dio.
20 incorruptio autem facit esse proximum Deo.
20 Dunque il desiderio della sapienza conduce al regno.
21 Concupiscentia itaque sapientiæ deducit ad regnum perpetuum.
21 Se dunque, sovrani dei popoli,
vi dilettate di troni e di scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.

22 Si ergo delectamini sedibus et sceptris, o reges populi,
diligite sapientiam, ut in perpetuum regnetis :
22 Esporrò che cos'è la sapienza e come essa nacque;
non vi terrò nascosti i suoi segreti.
Seguirò le sue tracce fin dall'origine,
metterò in luce la sua conoscenza,
non mi allontanerò dalla verità.
23 diligite lumen sapientiæ, omnes qui præestis populis.
23 Non mi accompagnerò con l'invidia che consuma,
poiché essa non ha nulla in comune con la sapienza.
24 Quid est autem sapientia, et quemadmodum facta sit, referam,
et non abscondam a vobis sacramenta Dei :
sed ab initio nativitatis investigabo,
et ponam in lucem scientiam illius,
et non præteribo veritatem.
24 L'abbondanza dei saggi è la salvezza del mondo;
un re saggio è la salvezza di un popolo.
25 Neque cum invidia tabescente iter habebo,
quoniam talis homo non erit particeps sapientiæ.
25 Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.
26 Multitudo autem sapientium sanitas est orbis terrarum,
et rex sapiens stabilimentum populi est.
27 Ergo accipite disciplinam per sermones meos,
et proderit vobis.