Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Jó 2


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VULGATABIBBIA
1 Factum est autem, cum quadam die venissent filii Dei, et starent coram Domino, venisset quoque Satan inter eos, et staret in conspectu ejus,1 Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore.
2 ut diceret Dominus ad Satan : Unde venis ? Qui respondens ait : Circuivi terram, et perambulavi eam.2 Il Signore disse a satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Da un giro sulla terra che ho percorsa".
3 Et dixit Dominus ad Satan : Numquid considerasti servum meum Job, quod non sit ei similis in terra, vir simplex et rectus, ac timens Deum, et recedens a malo, et adhuc retinens innocentiam ? tu autem commovisti me adversus eum, ut affligerem eum frustra.3 Il Signore disse a satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione, per rovinarlo".
4 Cui respondens Satan, ait : Pellem pro pelle, et cuncta quæ habet homo dabit pro anima sua ;4 Satana rispose al Signore: "Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita.
5 alioquin mitte manum tuam, et tange os ejus et carnem, et tunc videbis quod in faciem benedicat tibi.5 Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!".
6 Dixit ergo Dominus ad Satan : Ecce in manu tua est : verumtamen animam illius serva.6 Il Signore disse a satana: "Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita".
7 Egressus igitur Satan a facie Domini, percussit Job ulcere pessimo, a planta pedis usque ad verticem ejus ;7 Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo.
8 qui testa saniem radebat, sedens in sterquilinio.8 Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere.
9 Dixit autem illi uxor sua : Adhuc tu permanes in simplicitate tua ? Benedic Deo, et morere.9 Allora sua moglie disse: "Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!".
10 Qui ait ad illam : Quasi una de stultis mulieribus locuta es : si bona suscepimus de manu Dei, mala quare non suscipiamus ? In omnibus his non peccavit Job labiis suis.
10 Ma egli le rispose: "Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?".
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11 Igitur audientes tres amici Job omne malum quod accidisset ei, venerunt singuli de loco suo, Eliphaz Themanites, et Baldad Suhites, et Sophar Naamathites. Condixerant enim ut pariter venientes visitarent eum, et consolarentur.11 Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo.
12 Cumque elevassent procul oculos suos, non cognoverunt eum, et exclamantes ploraverunt, scissisque vestibus sparserunt pulverem super caput suum in cælum.12 Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere.
13 Et sederunt cum eo in terra septem diebus et septem noctibus : et nemo loquebatur ei verbum : videbant enim dolorem esse vehementem.13 Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.