Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Proverbi 5


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Fili mi, attende ad sapientiam meam,
et prudentiae meae inclina aurem tuam,
1 Figlio mio, fa' attenzione alla mia sapienza
e porgi l'orecchio alla mia intelligenza,
2 ut custodias cogitationes,
et disciplinam labia tua conservent.
2 perché tu possa seguire le mie riflessioni
e le tue labbra custodiscano la scienza.
3 Favum enim stillant labia meretricis,
et nitidius oleo guttur eius;
3 Stillano miele le labbra di una straniera
e più viscida dell'olio è la sua bocca;
4 novissima autem illius amara quasi absinthium
et acuta quasi gladius biceps.
4 ma ciò che segue è amaro come assenzio,
pungente come spada a doppio taglio.
5 Pedes eius descendunt in mortem,
et ad inferos gressus illius tendunt;
5 I suoi piedi scendono verso la morte,
i suoi passi conducono agli inferi.
6 cum non observet semitam vitae,
vagi sunt gressus eius, et ipsa nescit.
6 Per timore che tu guardi al sentiero della vita,
le sue vie volgono qua e là; essa non se ne cura.
7 Nunc ergo, fili mi, audi me
et ne recedas a verbis oris mei.
7 Ora, figlio mio, ascoltami
e non allontanarti dalle parole della mia bocca.
8 Longe fac ab ea viam tuam
et ne appropinques foribus domus eius.
8 Tieni lontano da lei il tuo cammino
e non avvicinarti alla porta della sua casa,
9 Ne des alienis honorem tuum
et annos tuos crudeli,
9 per non mettere in balìa di altri il tuo vigore
e i tuoi anni in balìa di un uomo crudele,
10 ne forte impleantur extranei viribus tuis,
et labores tui sint in domo aliena,
10 perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei,
non finiscano le tue fatiche in casa di un forestiero
11 et gemas in novissimis,
quando consumpseris carnes tuas et corpus tuum
11 e tu non gema sulla tua sorte,
quando verranno meno il tuo corpo e la tua carne,
12 et dicas: “ Cur detestatus sum disciplinam,
et increpationes renuit cor meum,
12 e dica: "Perché mai ho odiato la disciplina
e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
13 nec audivi vocem docentium me
et magistris non inclinavi aurem meam?
13 Non ho ascoltato la voce dei miei maestri,
non ho prestato orecchio a chi m'istruiva.
14 Paene fui in omni malo,
in medio ecclesiae et synagogae ”.
14 Per poco non mi son trovato nel colmo dei mali
in mezzo alla folla e all'assemblea".
15 Bibe aquam de cisterna tua
et fluenta putei tui,
15 Bevi l'acqua della tua cisterna
e quella che zampilla dal tuo pozzo,
16 ne deriventur fontes tui foras,
et in plateis rivi aquarum;
16 perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori,
i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze,
17 habeto eas solus,
nec sint alieni participes tui.
17 ma siano per te solo
e non per degli estranei insieme a te.
18 Sit vena tua benedicta,
et laetare cum muliere adulescentiae tuae;
18 Sia benedetta la tua sorgente;
trova gioia nella donna della tua giovinezza:
19 cerva carissima et gratissimus hinnulus,
blanditiae eius inebrient te in omni tempore,
in amore eius delectare iugiter.
19 cerva amabile, gazzella graziosa,
essa s'intrattenga con te;
le sue tenerezze ti inebrino sempre;
sii tu sempre invaghito del suo amore!
20 Quare seduceris, fili mi, ab aliena
et foveris in sinu extraneae?
20 Perché, figlio mio, invaghirti d'una straniera
e stringerti al petto di un'estranea?
21 Quoniam ante Dominum viae hominis,
et omnes gressus eius considerat.
21 Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell'uomo
ed egli vede tutti i suoi sentieri.
22 Iniquitates suae capient impium,
et funibus peccatorum suorum constringetur.
22 L'empio è preda delle sue iniquità,
è catturato con le funi del suo peccato.
23 Ipse morietur, quia non habuit disciplinam,
et in multitudine stultitiae suae decipietur.
23 Egli morirà per mancanza di disciplina,
si perderà per la sua grande stoltezza.