Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giobbe 3


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NOVA VULGATABIBBIA
1 Post haec aperuit Iob os suum et maledixit diei suo1 Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno;
2 et locutus est:
2 prese a dire:

3 “ Pereat dies, in qua natus sum,
et nox, in qua dictum est: “Conceptus est homo”.
3 Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un uomo!".
4 Dies ille vertatur in tenebras;
non requirat eum Deus desuper,
et non illustretur lumine.
4 Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
5 Obscurent eum tenebrae et umbra mortis;
occupet eum caligo,
et involvatur amaritudine.
5 Lo rivendichi tenebra e morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6 Noctem illam tenebrosus turbo possideat;
non computetur in diebus anni
nec numeretur in mensibus.
6 Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
7 Sit nox illa solitaria nec laude digna;
7 Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
8 maledicant ei, qui maledicunt diei,
qui parati sunt suscitare Leviathan.
8 La maledicano quelli che imprecano al giorno,
che sono pronti a evocare Leviatan.
9 Obtenebrentur stellae crepusculi eius;
exspectet lucem, et non sit,
nec videat palpebras aurorae,
9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,
speri la luce e non venga;
non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10 quia non conclusit ostia ventris, qui portavit me,
nec abstulit mala ab oculis meis.
10 poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11 Quare non in vulva mortuus sum?
Egressus ex utero non statim perii?
11 E perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
12 Quare exceptus genibus?
Cur lactatus uberibus?
12 Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e perché due mammelle, per allattarmi?
13 Nunc enim dormiens silerem
et somno meo requiescerem
13 Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
14 cum regibus et consulibus terrae,
qui aedificant sibi solitudines,
14 con i re e i governanti della terra,
che si sono costruiti mausolei,
15 aut cum principibus, qui possident aurum
et replent domos suas argento.
15 o con i principi, che hanno oro
e riempiono le case d'argento.
16 Aut sicut abortivum absconditum non subsisterem,
vel qui concepti non viderunt lucem.
16 Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17 Ibi impii cessaverunt a tumultu,
et ibi requieverunt fessi robore.
17 Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi,
laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18 Et quondam vincti pariter sine molestia
non audierunt vocem exactoris.
18 I prigionieri hanno pace insieme,
non sentono più la voce dell'aguzzino.
19 Parvus et magnus ibi sunt,
et servus liber a domino suo.
19 Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20 Quare misero data est lux,
et vita his, qui in amaritudine animae sunt?
20 Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21 Qui exspectant mortem, et non venit,
et effodiunt quaerentes illam magis quam thesauros;
21 a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22 gaudentque vehementer
et laetantur sepulcro.
22 che godono alla vista di un tumulo,
gioiscono se possono trovare una tomba...
23 Viro, cuius abscondita est via,
et circumdedit eum Deus tenebris.
23 a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24 Antequam comedam, suspiro,
et quasi inundantes aquae sic rugitus meus.
24 Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25 Quia timor, quem timebam, evenit mihi,
et, quod verebar, accidit.
25 perché ciò che temo mi accade
e quel che mi spaventa mi raggiunge.
26 Non dissimulavi, non silui, non quievi,
et venit super me indignatio ”.
26 Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!