Lettera ai Romani 2&sa=U&ved=2ahUKEwibl4jnqNeCAxWpGLkGHYCUCOo4ChAWegQIAxAC&usg=AOvVaw20DW9TTUxHqvw5aDK4MqLn
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Note:
Rm 2:Ora Paolo si rivolge al giudeo, dapprima tacitamente (vv 1-16), poi apertamente (Rm 2,17-3,20). Pur facendosi censore degli altri, egli non sarà per questo risparmiato, se si comporta come loro (vv 1-5; 17-24). Né la legge (vv 12-16), né la circoncisione (vv 25-29), né il deposito delle Scritture (Rm 3,1-8) potrebbero dispensarlo dalla rettitudine interiore. Giudeo e pagano sono ugualmente soggetti al tribunale di Dio (Rm 2,6-11); di fatto tutti e due sono ugualmente sottomessi al peccato (Rm 3,9-20).
Rm 2,6:secondo le sue opere: il «giorno di Jahve», annunziato dai profeti come giorno di ira e di salvezza (Am 5,18+), troverà la piena realizzazione escatologica nel «giorno del Signore», al tempo del ritorno glorioso del Cristo (1Cor 1,8+). In questo «giorno del giudizio» (cf. Mt 10,15; Mt 11,22; Mt 11,24; Mt 12,36; 2Pt 2,9; 2Pt 3,7; 1Gv 4,17), i morti resusciteranno (1Ts 4,13-18; 1Cor 15,12-23; 1Cor 15,51s) e tutti gli uomini compariranno davanti al tribunale di Dio (Rm 14,10) e del Cristo (2Cor 5,10 ; cf. Mt 25,31s). Giudizio inevitabile (Rm 2,3; Gal 5,10; 1Ts 5,3) e imparziale (v 11; Col 3,25 ; cf. 1Pt 1,17), che appartiene soltanto a Dio (Rm 12,19; Rm 14,10; 1Cor 4,5 ; cf. Mt 7,1p). Dio per mezzo del suo Cristo (v 16; 2Tm 4,1 ; cf. Gv 5,22; At 17,31) giudicherà i vivi e i morti (2Tm 4,1 ; cf. At 10,42; 1Pt 4,5). Egli che scruta i cuori (v 16; Ger 11,20+; 1Cor 4,5 ; cf. Ap 2,23) e prova con il fuoco (1Cor 3,13-15) renderà a ciascuno secondo le sue opere (1Cor 3,8; 1Cor 3,13-15; 2Cor 5,10; 2Cor 11,15; Ef 6,8 ; cf. Mt 16,27; 1Pt 1,17; Ap 2,23; Ap 20,12; Ap 22,12). Si mieterà ciò che si sarà seminato (Gal 6,7-9 ; cf. Mt 13,39; Ap 14,15). Ira e perdizione (Rm 9,22) per le potenze del male (1Cor 15,24-26; 2Ts 2,8) e gli empi (2Ts 1,7-10 ; cf. Mt 13,41; Ef 5,6; 2Pt 3,7; Ap 6,17; Ap 11,18). Per gli eletti, che avranno compiuto il bene, liberazione (Ef 4,30; Rm 8,23), consolazione (At 3,20; 2Ts 1,7; Eb 4,5-11), ricompensa (cf. Mt 5,12; Ap 11,18), salvezza (1Pt 1,5), esaltazione (1Pt 5,6), lode (1Cor 4,5) e gloria (Rm 8,18s; 1Cor 15,43; Col 3,4 ; cf. Mt 13,43).
Rm 2,14:sono legge a se stessi: cioè agiscono secondo la loro coscienza (1Cor 4,4+), senza l'aiuto di una legge positivamente rivelata. La legge non è un principio di salvezza, ma una guida: a questo titolo, la legge naturale, scritta nel cuore di ogni uomo, può tenerne il posto.
Rm 2,15:ragionamenti che ora li accusano ora li difendono: BJ traduce: «giudizi di biasimo o di elogio che portano gli uni sugli altri»; oppure «che portano sulle loro proprie azioni».
Rm 2,16:Così avverrà: aggiunta per attutire l'anacoluto: il v 16 continua grammaticalmente il v 13. Altra traduzione: «in questo tribunale dove Dio giudica...» (cf. 1Cor 4,3).
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Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap