Al Signore nostro Dio la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per i Giudei e gli abitanti di Gerusalemme, 16per i nostri re e per i nostri principi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, 17perché abbiamo offeso il Signore, 18gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio per camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messi dinanzi. 19Da quando il Signore fece uscire i nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore nostro Dio e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce. 20Così, come oggi costatiamo, ci son venuti addosso tanti mali insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciata per mezzo di Mosè suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall'Egitto per concederci un paese in cui scorre latte e miele. 21Non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio, secondo le parole dei profeti che egli ci ha mandato: 22ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio.
Note:
Bar 1,1:Circa i differenti brani che compongono il libro di Baruc si veda l'introduzione ai profeti: Baruc.
Bar 1,2:il sette del mese: nel 582, forse nel quinto mese, anniversario della caduta di Gerusalemme che si commemorava probabilmente sia in esilio che in Palestina (cf. Zc 7,3); di qui l'assemblea ricordata nei vv 3-4.
Bar 1,3:Ieconia o Ioiachìn.
Bar 1,4:i figli del re: cioè i funzionari, familiari della corte (cf. Ger 36,26; Ger 38,6).
Bar 1,7:al sacerdote Ioakim: forse un sacerdote in seconda (cf. 2Re 25,18), rimasto nel santuario semidistrutto di Gerusalemme, dove è sempre attestato il sussistere di un certo culto (Ger 41,5). In effetti il sommo sacerdote Iozadak era stato condotto in esilio (1Cr 5,41). La genealogia di Ioakìm qui riportata è quella della stirpe dei sommi sacerdoti (1Cr 5,39), però un sacerdote col nome di Ioakim (o Ioiakìm) è attestato soltanto un secolo dopo (cf. Ne 12,10; Ne 12,12; Ne 12,26).
Bar 1,8:I libri storici conoscono soltanto il ritorno dei vasi sacri al tempo di Ciro (Esd 1,7-11).
Bar 1,9:gli schiavi: alla lettera «i prigionieri»; BJ congettura: «i fabbri», in base a Ger 24,1 .
Bar 1,14:in giorno di festa: si tratta della che festa delle capanne (cf. Es 23,14+) che comportava due assemblee: nel primo e nell'ottavo giorno (cf. Lv 23,35-36).
Bar 1,19:noi ci siamo ostinati: restituendo, in base a Dn 9,5 , maradnû, che probabilmente finì col corrompersi in miharnû «noi ci siamo affrettati», supposto dal greco: «noi abbiamo agito precipitosamente (o con leggerezza)».