Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Matteo 5


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1Ma vedendo Iesù le turbe, salì in sul monte; (puosesi a sedere), e sedendo egli, i discepoli suoi andorono a lui.2Ed egli incominciò a (parlare e) ammaestrare Joro, dicendo:3Beati li poveri per spirito; imperò che di loro è il regno del cielo.4Beati li miti; imperò che possederanno la terra.5Beati coloro che piangono; imperò che saranno consolati.6Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia; imperò che saranno saziati.7Beati i misericordiosi; imperò che troveranno misericordia.8Beati coloro che sono mondi di cuore; imperò che vederanno Iddio.9Beati li pacifici; imperò che saranno chiamati figliuoli di Dio.10Beati coloro che patiscano persecuzione per la giustizia; imperò che di loro è il reame del cielo.11Beati sarete, quando li uomini vi malediranno, e perseguiteranno, e diranno contra di voi ogni male, mentendo egli, per amor mio.12Godete e rallegratevi imperò che la mercede vostra copiosa è in cielo; perchè così perseguitorono li profeti che furono innanzi da voi.13Voi sete il sale della terra. Se il sale si estinguerà, in che si salerà? A nulla vale più, se non da metterlo fuori, e serà conculcato dagli uomini.14Voi sete la luce del mondo. Non si può ascondere la città ch' è posta sopra il monte.15La lucerna, quando s' accende, non si pone sotto lo staio, ma sopra il candeliere, acciò ch' ella faccia lume a tutti quelli che sono in casa.16Così risplenderà la luce vostra dinanzi dagli uomini, acciò che veggano le vostre buone opere, e che glorifichino il padre vostro il quale è in cielo.17Non vogliate pensare ch' io sia venuto a sciogliere la legge ovver li profeti; non sono venuto a guastare, ma adempiere.18In verità vi dico, che insino a tanto che trapassi il cielo e la terra, una minima particella della legge non mancherà (nè verrà meno), insino che tutte queste cose non siano fatte.19Ma qualunque (vorrà insegnare, e) non farà uno di questi (miei) minimi comandamenti, e insegnerà così alli uomini, sarà chiamato minimo nel reame del cielo; ma qualunque osserverà, e così (ad altri) insegnerà, sarà chiamato grande nel regno del cielo.20Ma io vi dico, che se la vostra giustizia non abbonderà più che quella de' Scribi e Farisei, non intrarete nel regno de' cieli.21Avete udito ch' egli è detto dalli antiqui: non ucciderai; colui che ucciderà, sarà degno del giudicio.22Ma io vi dico, che ogni uomo che si adirarà contro il suo fratello, sarà degno del giudicio; e colui che dirà al suo fratello: sei pazzo, sarà degno di consiglio colui che dirà: pazzo, sarà degno del fuoco eternale.23Se adunque offerisci il tuo dono all' altare, e quivi sarai arricordato che il tuo fratello ha contra. di te alcuna cosa,24lasia quivi il tuo dono dinanzi all' altare; e vattene, e prima ti riconcilia col tuo fratello, dopo venendo offerirai il tuo dono.25Sii presto consenziente al tuo avversario, mentre che sei con lui nella via, acciò forse il tuo avversario non ti ponga in mano del giudice, e il giudice ponga te nella mano del ministro, e sii posto in prigione..26In verità io ti dico: d' indi non uscirai, insino che non li restituisci insino al minimo quadrante.27Avete udito dalli antiqui: non fornicarai.28Ma io vi dico, che ogni uomo che vederà la femina con desiderio carnale, già egli ha fornicato con quella nel suo cuore.29Che se il tuo occhio destro ti scandalizza, cavalo e gittalo da te; imperò che a te è meglio che perisca uno de' tuoi membri, che tutto il tuo corpo sia posto nella fiamma del fuoco.30E se la tua mano dritta ti scandalizza, tagliala e gittala da te; e' ti è meglio che perisca uno de' tuoi membri, che tutto il tuo corpo vadi nell' ardente fuoco.31Ed etiam egli è detto: ogni uomo che lascerà la mogliere sua, a lei doni il libello di repudio.32Ma io vi dico, che ogni uomo che lascerà la sua mogliere, salvo per cagione di fornicazione, fa ella esser meretrice; e colui che dopo che l'averà lassata se la retorrà, commette adulterio.33Ancora avete udito dalli antiqui: non spergiurerai, ma renderai al Signore li tuoi giuramenti.34Ma io vi dico, che non giuriate per niuno modo; nè per il cielo, imperò ch' egli è il trono di Dio;35nè per la terra, chè egli è il scabello dei suoi piedi; nè per Ierosolima, imperò ch' ella è città del grande re.36E non giurerai per il tuo capo, imperò che non puoi fare uno capillo bianco ovver nigro.37Ma il vostro parlare sia: egli è, e no, no; e tutto quello ch' egli è più di questo, egli è male.38Avete udito ch' egli è detto: sarà l'occhio per l'occhio, e il dente per il dente.39E io vi dico, che non è da resistere all' iniquo; ma se alcuno ti percuoterà nella guancia diritta, porgili l'altra.40E a quello che vuole teco contendere in giudicio, e tòrti le vestimenta, lassali etiam il mantello.41E qualunque che ti averà affaticato per mille passi, vattene con lui etiam due altri milia.42E colui che a te domanda, dàgli; e non ti volgere dal dimandante a te ad imprestito.43Avete udito che si diceva: amerai l'amico tuo, e in odio averai l' inimico tuo.44E io vi dico: amate li vostri inimici, e fate bene a coloro che vi hanno in odio, e pregate per cui vi persèguita e calunnia,45acciò che siate figliuoli del padre vostro che è in cielo, il qual fa nascere il sole sopra gli giusti e ingiusti, e fa piovere sopra li buoni e sopra li rei.46Imperò che se voi amate coloro che amano voi, che mercede avete voi? imperò ch' e' pubblicani fanno questo.47E se solamente voi salutarete li vostri fratelli, che più farete? imperò che questo fanno li pagani.48E imperò siate perfetti, come il vostro padre celestiale il qual è perfetto.