CXIII - Come le predecte cose, che sono dette intorno a la excellenzia del sacramento, sono decte per meglio cognoscere la dignità de’ sacerdoti. E come Dio richiede in essi maggiore purità che nell’altre creature.
Santa Caterina da Siena
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— O carissima figliuola, tucto questo t’ho decto acciò che tu meglio cognosca la dignità dove Io ho posti e’ miei ministri, acciò che piú ti doglia delle miserie loro. Se essi medesimi raguardassero la loro dignità, non giacerebbero nella tenebre del peccato mortale né lordarebbero la faccia de l’anima loro. E non tanto che essi offendessero me e la loro dignità, ma, se dessero el corpo loro ad ardere, non lo’ parrebbe potere satisfare a tanta grazia e a tanto benefizio quanto hanno ricevuto, però che a maggiore dignità in questa vita non possono venire.
Essi sonno e’ miei unti, e chiàmoli e’ miei «cristi», perché l’ho dato a ministrare me a voi. Questa dignità non ha l’angelo, ed holla data agli uomini: a quelli che Io ho electi per miei ministri, e’ quali ho posti come angeli, e debbono essere angeli terrestri in questa vita, però che debbono essere come angeli. In ogni anima richieggio purità e carità, amando me e il proximo suo, e sovenendo il proximo di quello che può, ministrandoli l’orazione e stando nella dileczione della carità, si come in un altro luogo sopra questa materia lo ti narrai. Ma molto maggiormente Io richieggio purità ne’ miei ministri e amore verso di me e del proximo loro, ministrando lo’ el Corpo e’l Sangue de l’unigenito mio Figliuolo con fuoco di caritá e fame della salute de l’anime, per gloria e loda del nome mio.
Si come essi ministri vogliono la nectezza del calice dove si fa questo sacrifizio, cosí richeggio Io la purità e nectezza del cuore, de l’anima e della mente loro. E il corpo, si come strumento de l’anima, voglio che si conservi in perfecta purità; e non voglio che si notrichino né involgano nel loto della immondizia, né siano infiati per superbia cercando le grandi prelazioni, né crudeli verso di loro e del proximo, però che la crudeltá loro non possono usarla senza el proximo loro. Perché, se essi sonno crudeli a loro di colpa, sonno crudeli a l’anime de’ proximi loro, perché non lo’ dànno exemplo di vita né si curano di trare l’anime delle mani del dimonio, né di ministrar lo’ el Corpo e’l Sangue de l’unigenito mio Figliuolo, e me vera luce, come decto t’ho, negli altri sacramenti della sancta Chiesa. Si che, se essi sonno crudeli a loro, sonno crudeli in altrui.
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