Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

CXI - Come i sentimenti corporali tucti sono ingannati del predetto sacramento, ma non quelli dell’anima; e però con quelli si debba vedere, gustare e toccare. E d’una bella visione che questa anima ebbe sopra questa materia.

Santa Caterina da Siena

CXI - Come i sentimenti corporali tucti sono ingannati del predetto sacramento, ma non quelli dell’anima; e però con quelli si debba vedere, gustare e toccare. E d’una bella visione che questa anima ebbe sopra questa materia.
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— O carissima figliuola, apre bene l’occhio dell’intéllecto a raguardare l’abisso della mia carità, ché non è alcuna creatura che abbi in sé ragione che non si dovesse dissolvere il cuore suo per affetto d’amore a raguardare fra gli altri benefizi che avete ricevuti da me, vedere il benefizio che ricevete di questo sacramento. E con che occhio, carissima figliuola, debbi tu e gli altri vederlo e raguardare questo misterio e toccarlo? Non solamente con toccamento e vedere di corpo, però che tutti e’ sentimenti del corpo ci vengono meno. Tu vedi che l’occhio non vede altro che quella bianchezza di quel pane, la mano altro non tocca, el gusto altro non gusta che il sapore del pane; si che i grossi sentimenti del corpo sonno ingannati: ma el sentimento de l’anima non può essere ingannato, se ella vorrà, cioè che ella non si voglia tollere il lume della sanctissima fede con la infidelità.

Chi gusta e vede e tocca questo sacramento? el sentimento de l’anima. Con che occhio el vede? con l’occhio de l’intellecto, se dentro ne l’occhio è la pupilla della sanctissima fede. Questo occhio vede in quella bianchezza tutto Dio e tutto uomo, la natura divina unita con la natura umana. El corpo, l’anima e il sangue di Cristo; l’anima unita nel corpo. El corpo e l’anima uniti con la natura mia divina, non staccandosi da me. Si come ben ti ricorda che, quasi nel principio della vita tua, lo ti manifestai. E non tanto con l’occhio de l’intelletto, ma con l’occhio del corpo, bene che, per lo lume grande, l’occhio del corpo tuo perdé il vedere e rimase solo il vedere a l’occhio de l’intelletto.

Mostratelo a tua dichiarazione contra la battaglia che ‘l dimonio in esso sacramento t’aveva data, e per farti crescere in amore e nel lume della sanctissima fede. Unde tu sai che andando tu la mattina, a l’aurora, a la chiesa per udire la messa, essendo stata dinanzi passionata dal dimonio, tu ti ponesti ritta a l’altare del Crocifixo. El sacerdote era venuto a l’altare di Maria; e stando ine a considerare il difetto tuo, temendo di non avere offeso me per la molestia che ‘l dimonio t’aveva data, e a considerare l’affetto della mia caritá che t’avevo facta degna d’udire la messa (conciosiacosaché tu ti reputavi indegna d’entrare nel sancto tempio mio), venendo el ministro a consdgrare, a la consacrazione tu alzasti gli occhi sopra del ministro; e nel dire le parole della consacrazione, Io manifestai me a te, vedendo tu escire del petto mio uno lume come il raggio del sole che esce della ruota del sole, non partendosi da essa ruota. Nel quale lume veniva una colomba, uniti insieme l’uno con l’altro, e percoteva sopra de l’ostia in virtú delle parole della consacrazione che ‘l ministro diceva; perché l’occhio tuo corporale non fu sufficiente a sostenere il lume, ma rimaseti ci vedere solo ne l’occhio intellettuale, e ine vedesti e gustasti l’abisso della Trinitá, tutto Dio e uomo, nascoso e velato sotto quella bianchezza. Né il lume né la presenzia del Verbo, che tu in essa bianchezza vedesti intellectualmente, non tolleva però la bianchezza del pane: l’uno non impediva l’altro, né il vedere Dio e uomo in quello pane, né quel pane era impedito da me, cioè che non gli era tolto né la bianchezza né il toccare né il sapore.

Questo fu mostrato a te da la mia bontá, come detto t’ho. A cui rimase il vedere? A l’occhio de l‘intellecto con la pupilla della sanctissima fede; si che nell’occhio de l’intelletto debba essere il principale vedere, però che egli non può essere ingannato. Adunque con esso dovete raguardare questo sacramento. Chi el tocca? la mano de l’amore. Con questa mano si tocca quello che l’occhio ha veduto e cognosciuto in questo sacramento. Per fede il tocca con la mano de l’amore, quasi certificandosi di quello che per fede vide e cognobbe intellectualmente. Chi ci gusta? el gusto del sancto desiderio. El gusto del corpo gusta ci sapore del pane; ed il gusto de l’anima, cioè il sancto desiderio, gusta Dio e uomo. Si che vedi che ‘ sentimenti del corpo sonno ingannati, ma none il sentimento de l’anima: anco n’è chiarificata e certificata in se medesima, perché l’occhio de l’intellecto l’ha veduto con la pupilla del lume della sanctissima fede. Perché ‘l vidde e il cognobbe, però ci tocca con la mano de l’amore, però che quello che vide il tocca per amore con fede. E col gusto de l’anima, con l’affocato desiderio ci gusta, cioè l’affocata mia carità, amore ineffabile. Col quale amore l’ho fatta degna di ricevere tanto misterio di questo sacramento, e la grazia che in esso sacramento si vede ricevere. Si che vedi che non solamente col sentimento corporale dovete ricevere e vedere questo sacramento, ma col sentimento spirituale, disponendo e’ sentimenti de l’anima con affetto d’amore a vedere, ricevere e gustare questo sacramento, come detto t’ho.