«Questo è mio! »
San Giovanni Bosco

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Nell’aprile del 1885 Don Bosco si trovava di passaggio a Marsiglia. Era
circa la mezzanotte. Don Francesco Cerruti, che lo accompagnava, stava
per andare a letto quando lo colpì un grido. Sulle prime credette che
venisse da un prete malaticcio, ospite della casa. Ma lo udi più forte, a
modo di urlo, poco dopo più forte ancora. Senza dubbio partiva dalla
camera di Don Bosco, attigua alla sua. Si veste, va alla camera di Don
Bosco, entra e lo vede seduto sul letto e sveglio.
— Don Bosco, sta male?
— No — risponde —-, torna a dormire tranquillo.
Al mattino, appena alzato, va da lui e lo trova seduto sul sofà in uno stato di grandissima prostrazione.
— Don Bosco, è ben lei che ha gridato stanotte?
— Sì, sono io — gli risponde ancora tutto contraffatto nel volto.
— Ma che cosa è avvenuto?
— Ho veduto — disse tutto serio Don Bosco — il demonio entrare in questa
casa. Era in una camerata e passava dall’uno all’altro letto dicendo di
quando in quando: «Questo è mio!» Io protestavo. A un tratto si
precipita addosso a uno di quei giovani per portarlo via. Io mi posi a
gridare ed egli si avventò contro di me come per strangolarmi.
Ciò detto, Don Bosco, commosso e piangente, continuò:
— Caro Don Cerruti, aiutami! Sono venuto in Francia a cercare denari per
i nostri giovani e per la Chiesa del Sacro Cuore, ma
qui ora vi è un bisogno assai più grave: bisogna salvare questi poveri
giovani. Lascerà tutto e penserà a loro. Facciamo un buon Esercizio
della Buona Morte.
Quella sera il direttore della casa annunziò ai giovani l’Esercizio
della Buona Morte, aggiungendo che anche Don Bosco avrebbe confessato.
Confessò difatti nella sua camera, seduto sul sofà,
perché l’estenuazione delle forze non gli permetteva di reggersi sulla
sedia. Tutto andò così bene che Don Bosco, dopo, disse scherzando:
— Vedi, il demonio mi ha fatto perdere una notte, ma sì è ricevuto una
buona bastonata.
Anche il direttore Don Paolo Albera, il futuro secondo successore di Don
Bosco, informato da Don Cerruti del sogno, confermò dicendo:
— Don Bosco ha purtroppo ragione. Vi sono parecchi giovani che mi fanno
piangere per la loro condotta.
Più tardi Don Cerruti interrogò Don Bosco:
— I giovani che il demonio voleva portar via con sé sono di quelli che non vanno a confessarsi?
— No — rispose Don Bosco —, sono particolarmente quelli che si
confessano male, che fanno sacrilegi nella confessione. Ricordati bene:
quando predichi, soprattutto alla gioventù, insisti molto sulla
necessità di fare buone confessioni, e in specie sulla necessità del
dolore dei propri peccati.