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Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Le case di Francia sotto il manto della Madonna

San Giovanni Bosco

 Le case di Francia sotto il manto della Madonna
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Il 21 settembre del 1880, mentre in Francia infieriva la persecuzione contro gli Ordini e le Congregazioni religiose e i membri di vari Ordini erano già stati espulsi, a chi lo interrogava se i Salesiani sarebbero stati scacciati, Don Bosco rispondeva: «No! No! No! ». E a Don Bologna, direttore a Marsiglia, aveva scritto: «Non temere: avrete noie, seccature, disturbi, ma non vi scacceranno».

Perché tanta sicurezza? Nella festa della Natività di Maria SS. aveva fatto un sogno, che raccontò solo il 1° dicembre ai membri del Consiglio Generale, introducendosi così:
«Pio IX, già fin dal 1858 quando fui a Roma la prima volta, e poi in più altre circostanze, mi disse di raccontare o scrivere tutto quanto sa, anche alla lontana, di soprannaturale; è per questo che alcune cose le scrivo, altre le racconto, ma sono contento che si sappiano, perché tornano sempre alla maggior gloria di Dio e a vantaggio delle anime.

Eravamo nel tempo in cui in Francia si cominciava tanto a temere per le Congregazioni religiose, anzi essendo già scacciati i Gesuiti, si era sul punto di veder cacciare tutte le altre. Io temevo per le nostre case di Francia, ho pregato, fatto pregare, ed ecco che una notte, dormendo, mi vidi davanti la Vergine SS. posta in alto, proprio come si trova sulla cupola di Maria Ausiliatrice. Aveva un gran manto che si stendeva tutto attorno a Lei e formava come un salone immenso; e lì sotto vidi tutte le nostre case di Francia. La Madonna guardava con occhio sorridente tutte queste case, quand'ecco successe un temporale orribile, o meglio un terremoto con fulmini, grandine, mostri orribili di ogni forma e figura, fucilate, cannonate, che riempirono tutti del più grande spavento. Tutti quanti questi mostri, fulmini e palle erano rivolti contro i nostri che stavano sotto il manto di Maria; ma nessuno recò danno a coloro che stavano sotto una così potente difenditrice: tutti i dardi andavano a spuntarsi nel manto di lei e cadevano a vuoto. La Beata Vergine, in un mare di luce, con la faccia raggiante e un sorriso di paradiso, disse molte volte in questo frattempo: Ego diligentes me diligo (io amo chi mi ama). Poco alla volta cessò ogni burrasca e nessuno dei nostri restò vittima di quel temporale o terremoto o tempesta che si voglia chiamare.

Io non volli fare gran caso di questo sogno, ma già fin d?allora scrissi a tutte le case di Francia che stessero tranquille. Mi si chiedeva: "Come va che tutti sono sbalorditi e solo lei è tranquillo in mezzo a questi trambusti e pericoli?". Io non rispondevo altro che confidassero nella protezione della Vergine SS. Ma non se ne tenne conto. Scrissi all'abate Guiol che non se ne temesse, che le cose avrebbero avuto buon successo; ma egli rispondeva come chi non capisce. E veramente, a considerare la cosa adesso che la burrasca è pressoché passata, si vede che la cosa ha proprio dello straordinario. Vedere sbandate tutte le Congregazioni francesi che da tanto tempo fanno del bene in Francia, e poi vedere la nostra, straniera, che vive del pane raccolto tra i Francesi, con il giornalismo sfegatato, il quale grida contro il governo perché non ci manda via, e noi lì tranquilli! Questo ci serva di incoraggiamento per porre sempre la nostra fiducia in Maria Vergine. Ma non insuperbiamocene, perché basterebbe un atto di vanagloria a far sì che la Madonna non si mostri più contenta di noi e lasci che i cattivi vincano». A questo punto Don Rua obiettò:
"? Ma anche altre Congregazioni saranno state molto devote della Madonna. Come va che..."
Don Bosco rispose:
" La Madonna fa ciò che vuole". D'altronde le cose nostre cominciarono in questo modo straordinario da quando io avevo dai nove ai dieci anni. Mi parve di vedere nell'aia di casa tanti e tanti ragazzi. Allora una persona mi dice: «Perché non vai a istruirli? ». «Perché non so! ». «Va?, va?: ti mando io». Io, dopo questo, ero tanto contento, che tutti se ne accorsero».
Storicamente parlando le cose andarono in un modo semplicissimo. Il Commissario incaricato di procedere all'esecuzione del decreto dovette combattere fino verso le 10 di sera per sfondare le porte e rovesciare le barricate nel convento dei Domenicani di via Montreaux, sicché l'ora tarda gli impedì di dar l'assalto alla casa salesiana di San Leone, che era l'ultima casa religiosa da chiudere. Poi nella notte un ordine del Ministero in giunse al Prefetto di sospendere le esecuzioni; motivi di politica estera consigliavano qualche temperamento.