L’uomo con la lanterna
San Giovanni Bosco

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Il 25 aprile 1862 moriva improvvisamente nell’Oratorio di
Valdocco il giovane Maestro Vittorio. La sua morte era stata prevista
da Don Bosco in questo sogno, che il Santo raccontò ai suoi
giovani la sera del 21 marzo di quell’anno.
«Mi
sembrava di essere appoggiato alla finestra della mia camera e di
stare a osservare i miei giovani, che nei cortile si divertivano
allegramente, quando vidi entrare dalla portineria un personaggio,
alto di statura, con lunga barba bianca, con pochi capelli anch’essi
candidi, che dal capo gli scendevano sulle spalle. Era avvolto in un
lenzuolo che con la sinistra teneva stretto ai corpo; nella mano
destra aveva una fiaccola con fiamma fosco-azzurra. Con passi lenti e
gravi percorse il cortile facendo alcuni giri tra i giovani che
giocavano, finché si ferma davanti a un giovane, gli avvicina
la fiaccola alla faccia ed esclama:
— E proprio lui!
Gli
presenta quindi un biglietto che trae dalle pieghe del mantello; il
giovane lo legge impallidendo e tremando, e domanda:
—
Quando?
Quel vecchione con voce sepolcrale, risponde:
—
Vieni, per te l’ora è suonata!
— Almeno posso
continuare il gioco?
— Anche giocando puoi essere
sorpreso.
Il giovane tremava, voleva parlare, ma l’uomo,
indicando con la mano sinistra una bara posta sotto il porticato, gli
disse:
— Vedi là? Quella bara è per te.
Presto, vieni!
— Non sono preparato, — gridava il
giovane, — sono ancora troppo giovane —; ma lo spettro si
dileguò ».
Don Bosco concluse:
— Uno di voi
deve morire, io io conosco, ma non lo dirò a nessuno. Ciascuno
pensi a tenersi preparato.
Sceso dalla cattedra, confidò ad
alcuni che il giovane non avrebbe passato due solennità che
cominciano per P (Pasqua e Pentecoste), e che la sua morte sarebbe
stata improvvisa.
Circa un mese dopo, il 16 aprile, moriva il
giovane Luigi Fornasio, ma Don Bosco disse chiaramente che non era
questo il ragazzo del sogno. Quella stessa sera i giovani assediarono
Don Bosco per sapere chi fosse il giovane che doveva morire.
—
Ci dica almeno l’iniziale del nome.
— Colui che ha
ricevuto il biglietto da quel misterioso vecchione — rispose
Don Bosco — porta un nome che comincia con le iniziali del nome
di Maria.
Si voleva indovinare, ma era difficile perché in
casa più di 30 alunni avevano un nome che cominciava con la
lettera M.
Un mattino Don Bosco incontrò per le scale il
giovane Maestro Vittorio di Viora, Mondovì, e gli domandò
a bruciapelo:
— Vuoi andare in Paradiso?
— Certo,
rispose Maestro.
— Dunque preparati!
Il giovane pensò
a una battuta delle solite di Don Bosco e non si turbò. Don
Bosco intanto lo andava preparando e lo induceva a fare la
confessione generale approfittando della Pasqua.
Ed ecco il 25
aprile morire improvvisamente, colpito da apoplessia, proprio il
giovane Maestro. Quella sera Don Bosco rivelò il suo cuore di
padre, perché ne parlò con tanta commozione che strappò
a tutti le lacrime. Disse tra l’altro che Maestro era il
giovane da lui visto nel sogno, che la sua morte era stata repentina,
ma non improvvisa, perché era ben preparato. E aggiunse: «
Quanto si ingannano quelli che dicono di voler aspettare ad
aggiustare le cose della loro coscienza alla fine della vita! E
quanto maggiore sarebbe il nostro dolore se il Signore avesse
permesso che ci fossero stati tolti altri che nella casa tengono una
condotta poco soddisfacente!».