Sant'Anna Schaffer e le anime del Purgatorio
Sant'Anna Schaffer

Cerca nella documentazione. Scegli una categoria e compila la form cliccando sul pulsante Cerca.
Leggi la Bibbia. Scegli un versetto utilizzando la form qui sotto.
In questi sogni riguardanti il purgatorio (Vedi: Nota 15), Anna vede le
povere anime soffrire spaventosamente perché comprendono fino in fondo
quanto male si sono fatte non amando in pienezza il Signore. La
separazione dall'Infinito Bene per propria colpa è il massimo dei dolori
di queste povere anime. Esse soffrono un lacerante fuoco di nostalgia
verso l'eterno Amore.
In purgatorio ci sono anche delle anime "dimenticate", perché si pensa
che siano già in Cielo e nessuno fa più, per loro, delle preghiere di
suffragio. Purtroppo molti credono che il purgatorio sia un semplice
passaggio quasi indolore, ma la nostalgia di quel Dio intravisto
nell'attimo del giudizio non può non far bruciare. Dio è santissimo e
solo se l'anima è santissima può stare davanti a Lui. E poiché Dio è
anche giustissimo, ogni debito dev'essere pagato "...fino all'ultimo
centesimo" (cfr.: Mt 18,34), come dice Gesù in una parabola. Nota 15 -
Si ricordi che l'esistenza del purgatorio è verità di fede, non credendo
alla quale ci si autoesclude dalla comunità cristiana.
È così importante pregare per queste povere anime, che la Chiesa le
ricorda tutte al Signore in ogni Santa Messa che viene celebrata. È bene
perciò che anche nella nostra preghiera personale ci ricordiamo di
loro. Un giorno saranno altri a ricordarsi di noi nelle loro preghiere.
L'AMORE DI GESÙ PER LE POVERE ANIME
Dalle quattro alle sei del venerdì 19 aprile 1918 sognai di trovarmi in
chiesa. Inginocchiata davanti all'altare maggiore, in adorazione di Gesù
Eucaristia, pregai a lungo. Improvvisamente divenne tutto luminoso e
vidi quel Cuore che ha tanto amato gli uomini avvolto in uno splendore
indicibile: da esso uscivano dei raggi di fuoco. Continuai a pregare per
raccomandare a Gesù molte anime. Ogni volta che pregavo per un'anima
(sia conosciuta che sconosciuta), usciva dal Sacro Cuore un raggio che
raggiungeva proprio quell'anima, che anch'io in quel momento potevo
vedere. Nel sogno pregavo dicendo: "Gesù mio, misericordia!". D'un
tratto mi trovai circondata da tante anime; sembravano tutte abbandonate
e mi dicevano: 'Anche per me!' ed erano molte, talmente tante che non
riuscivo a vederle tutte e provai una grande angoscia e continuavo a
ripetere: "Gesù mio, misericordia!". Ogni volta usciva dal tabernacolo
un torrente di luce che sembrava illuminare tutta la terra; poi mi
svegliai.
"Santissimo Cuore di Gesù, Re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi."
UN'ANIMA LUMINOSA
Il 22 luglio 1918 feci questo sogno riguardante le povere anime.
Mi sembrò di andare a trovare una donna molto ammalata; questa mi disse
che dalla sua stanza dovevo attraversare altre sei e poi fermarmi a
lungo nella settima. Feci come mi disse: attraversai sei stanze e quando
giunsi alla settima, mi trovai davanti ad una porta di vetro attraverso
la quale vidi che al di là c'erano molte persone.
Mi prese una forte angoscia e pensai: "Certamente queste sono delle
povere anime". Tuttavia, senza esitare aprii la porta e gridai: "Mio
Gesù, misericordia per tutte voi!" e tutte mi ringraziarono con molta
riconoscenza.
Fra tutte quelle persone, una ragazza molto giovane cominciò a parlare
con me. Sul suo capo e sulle sue guance c'era una luminosità viva e
chiara, cosa che non notai sulle altre che, al contrario, avevano un
aspetto molto sofferente. Questa ragazza piena di luce mi disse che da
viva era appartenuta alla nobiltà e che stava ancora espiando i suoi
peccati, particolarmente quelli della lingua e della vanità (era
orgogliosa della sua bellezza). Poi prese la mia mano destra e la tenne
davanti alla sua bocca per farmi sentire quale calore doveva sopportare
per quei peccati: dai suoi denti usciva un tale calore che, nel sogno,
credetti mi si fossero bruciate anche le ossa della mano. Ebbi paura e
per questo continuai a recitare delle giaculatorie. Le chiesi quindi se
con preghiere del tipo "Gesù mio, misericordia" potevo portar loro un
po' di sollievo. Mi rispose che nel medesimo istante nel quale da parte
di un cuore pentito venivano recitate delle giaculatorie per loro, esse
provavano un grande conforto e sollievo.
Allora pregai a lungo in quel modo e tutte quelle anime si misero a piangere, tranne quella luminosa.
Poi questa mi prese per mano, mi condusse alla finestra e disse: “Vedi,
qui fuori c'è il mondo e il mondo, cieco, non pensa quanto duramente
dovrà essere tutto espiato”. Guardando fuori vidi tanta gente che
passava.
L'anima tutta luminosa si mise a sedere vicino a un tavolino; le altre,
invece, non si mossero dal loro posto. Vedendola triste le chiesi di
dirmi se c'era ancora qualcosa che non andava bene per lei, così avrei
pregato con più diligenza. Le dissi anche: "Se preferisci scrivere,
allora scrivi ciò che ti manca" e le porsi un foglio con una matita. Lei
cominciò a scrivere; sulla prima riga c'era scritto: "Ho bisogno di una
Messa"; purtroppo non riuscii a leggere il resto e neppure il suo nome.
Tutto però era scritto molto bene, con una calligrafia molto bella.
UNA FOLLA DI ALTRE ANIME
Quando le altre videro questo, cominciarono a chiedere di poter fare la
stessa cosa, per cui dissi loro: "Scrivete anche voi tutto ciò che vi
manca" e diedi loro foglio e matita. Purtroppo, non potei leggere nulla
di quanto avevano scritto, perché i fogli erano tutti grigi. Mentre
queste povere anime scrivevano un sacco di cose, io continuavo a
recitare giaculatorie per loro e dissi: "Per ognuna di voi che siete qui
offro una Santa Comunione" e nel medesimo istante cominciarono a
ringraziare e a piangere. Poi dissero che la Santa Comunione, la Santa
Messa e il prezioso Sangue di Gesù erano per loro di infinito conforto e
sollievo. Allora, nel sogno, pensai che ero rimasta in quel luogo
abbastanza a lungo e che era ora di andarmene.
UN RAGAZZO DI DICIOTTO ANNI
Mentre mi guardavo intorno, vidi seduto in un angolo, un ragazzo di
circa diciotto anni. Teneva in mano un rosario e piangeva amaramente.
Andai da lui e gli dissi: "Non mi dimenticherò di te e farò anche per te
tutto ciò che farò per le altre". Ne fu molto contento e mi ringraziò.
Poi l'anima tutta luminosa mi prese per mano e mi disse: "Ora sono le
dodici" ed io ripetei: "Il Signore Gesù abbia misericordia per tutte
voi; non vi dimenticherò!" e quindi me ne andai. Però non erano le
dodici, ma le cinque del mattino.
"Mio Gesù, misericordia per tutte le povere anime del purgatorio."
IL FANCIULLO DI DODICI ANNI
Il 21 ottobre 1918 sognai un ragazzo di dodici anni morto poco tempo
prima; pur così giovane, si trovava anche lui in purgatorio.
Mi disse che stava soffrendo moltissimo la sete e mi chiese di pregare per lui, perché aveva un caldo tremendo.
LA FANCIULLA DI OBERDOLLING
Il 12 gennaio 1919 sognai che una ragazza, tra i quattordici e i sedici
anni, veniva nella mia stanza. Quando mi prese la mano per salutarmi, la
sentii completamente gelida e quindi le chiesi: "Sei così fredda perché
sei uno spirito?" ed ella mi rispose: "Sì, ed è per questo che sono
venuta da te, per dirti: 'Prega per me'; nessuno lo fa da molto tempo,
perché tutti mi credono ormai nella visione beatifica di Dio, mentre
invece sto ancora soffrendo in purgatorio". Allora le chiesi di dove
fosse ed ella mi rispose che era di Oberdolling. Le consigliai quindi di
ritornare dai suoi parenti: "Può darsi che anche loro riprendano a
pregare per te".
Quella povera ragazza andò, come le avevo detto dai suoi congiunti, ma
passata un'ora bussò nuovamente alla mia porta e mi disse piangendo: "I
miei parenti non hanno pregato per me" e continuò: "Quando morii ebbi
come potente avvocata la Santissima Vergine, ma anche la patrona di cui
ho portato il nome e un'altra santa vennero in mio aiuto". Mi disse
anche il nome di queste sue protettrici, ma una volta svegliata, non
riuscii più a ricordarli. Le risposi: "Stai tranquilla: pregherò molto
per te", ed ella aggiunse: "La mia patrona mi aveva già predetto tutto
questo: grazie a lei, infatti, so anticipatamente i conforti che
riceverò".
MI TROVAI IN PURGATORIO E VIDI DEI CONOSCENTI
Il primo marzo 1919 sognai per tre volte il purgatorio e ogni volta tra quelle anime riconobbi dei conoscenti.
Sabato 29 novembre 1919 sognai di essere in purgatorio e vidi le anime
soffrire in maniera indicibile. Non è proprio possibile descrivere tutta
la sofferenza di queste povere anime! Vidi fra loro anche dei
conoscenti, morti già da parecchi anni, che soffrivano moltissimo.
LA MIA SOFFERENZA È COME FRESCA RUGIADA
Il 25 luglio 1920 sognai di una donna che avevo conosciuto e che era
morta già da molti anni; era ancora in purgatorio e mostrava di soffrire
in maniera indicibile. Vedendola così le dissi: "Per quanto io abbia
sofferto moltissimo fino ad ora, il mio patire non è niente in confronto
al tuo: è come fresca rugiada!" Quella donna mi raccomandò tanto:
"Prega per me".