Il libro dei vigilanti
Enoc

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VI.
[1] Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, (che) in quei tempi nacquero, ad essi, ragazze belle di aspetto.
[2] E gli angeli, figli del cielo, le videro, se ne innamorarono, e dissero fra loro: «Venite, scegliamoci delle donne fra i figli degli uomini e generiamoci dei figli».
[3] E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: «Io temo che può darsi che voi non vogliate che ciò sia fatto e che io solo pagherò il fio di questo grande peccato».
[4] E tutti gli risposero e gli dissero: «Giuriamo, tutti noi, e ci impegniamo che non recederemo da questo proposito e che lo porremo in essere ».
[5] Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono vicendevolmente ed erano, in tutto, duecento .
[6] E scesero in Ardis , cioè sulla vetta del monte Armon e lo chiamarono Monte Armon poiché su esso avevano giurato e si erano scambiati promessa impegnativa.
[7] E questi sono i nomi dei loro capi: Semeyaza, che era il loro capo, Urakibaramel, Akibeel, Tamiel, Ramuel, Danel, Ezeqeel, Suraquyal, Asael, Armers, Batraal, Anani, Zaqebe, Samsaweel, Sartael, Turel, Yomyael, Arazeyal.
[8] Questi sono i più importanti dei duecento angeli e, con loro, vi erano tutti gli altri .
VII.
[1] E si presero, per loro, le mogli ed ognuno se ne scelse una e cominciarono a recarsi da loro . E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e magie e mostraron loro il taglio di piante e radici.
[2] Ed esse rimasero incinte e generarono giganti la cui statura, per ognuno, era di tremila cubiti.
[3] Costoro mangiarono tutto (il frutto del)la fatica degli uomini fino a non poterli, gli uomini; piùsostentare.
[4] E i giganti si voltarono contro di loro per mangiare gli uomini.
[5] E cominciarono a peccare contro gli uccelli, gli animali, i rettili, i pesci e a mangiarsene, fra loro, la loro carne e a berne il sangue.
[6] La terra, allora, accusò gli iniqui.
VIII.
[1] E Azazel insegnò agli uomini a far spade, coltello, scudo, corazza da petto e mostrò loro quel che, dopo di loro e in seguito al loro modo di agire (sarebbe avvenuto) : braccialetti, ornamenti, tingere ed abbellir le ciglia, pietre, più di tutte le pietre, preziose e scelte, tutte le tinture e (gli mostrò anche) il cambiamento del mondo .
[2] E vi fu grande scelleratezza e molto fornicare. E caddero neH’errore e tutti i loro modi di vivere si corruppero.
[3] Amezarak istruì tutti gli incantatori ed i tagliatori di radici. Armaros (insegnò) la soluzione degli incantesimi. Baraqal (istruì) gli astrologi. Kobabel (insegnò) i segni degli astri; Temei insegnò l’astrologia e Asradel insegnò il corso della luna.
[4] E, per la perdita degli uomini, (gli uomini) gridarono e la loro voce giunse in cielo.
IX.
[1] Allora Michele, Gabriele, Suriele e Uriele guardarono dal cielo e videro il molto sangue che scorreva sulla terra e tutta l’iniquità che si faceva sulla terra.
[2] E si dissero fra loro: «la terra, nuda, ha gridato la voce dei loro clamori fino alla porta del cielo» .
[3] Ed ora, dunque, o Santi del cielo, le anime degli uomini vi implorano dicendo . «Portate il nostro caso innanzi all’Altissimo» .
[4] E dissero al loro Signore, al Re: «Poiché (sei) Signore dei signori, Re dei re, Dio degli Dei; poiché il trono della Tua gloria è eterno ed il Tuo nome è santo e glorioso in eterno; poiché Tu sei benedetto e glorioso;
[5] poiché hai fatto tutto ed il potere di ogni cosa è con Te e tutto, innanzi a Te, è chiaro e manifesto; poiché vedi tutto e non vi è alcuna cosa che Ti si possa nascondere,
[6] vedi, allora , quel che ha fatto Azazel, come egli ha insegnato tutte le pravità sulla terra ed ha reso manifesti i segreti del mondo che si compiono nei cieli
[7] e (vedi come) Semeyaza, cui Tu desti il potere di dominare su quelli che erano insieme con lui, ha insegnato gli incantesimi
[8] e (vedi come) andarono dalle figlie degli uomini , insieme , giacquero con loro, con quelle donne, si resero impuri e resero manifesti, ad esse, questi peccati,
[9] e (vedi come) le donne generarono i giganti e, perciò, tutta la terra si riempì di sangue e di pravità.
[10] Ed ora, ecco, le anime dei morti gridano ed implorano fino alla porta del cielo, il loro lamento è salito e non possono uscire da davanti alla cattiveria (= non possono scampare, non possono salvarsi dal male...) che si compie sulla terra.
[11] Tu sai tutto, prima che sia. Tu conosci ciò e quel che loro accade e non ci dici nulla. E che cosa conviene che noi, a riguardo di ciò, facciamo per loro»?
X.
[1] Allora l’Altissimo, Grande e Santo parlò ed inviò Arseyaleyor dal figlio di Lamek e gli disse:
[2] «Digli, a nome mio, di nascondersi e manifestagli la fine che verrà poiché la terra, tutta, perirà; un diluvio verrà su tutta la terra e quel che è in essa perirà.
[3] Avvisalo che fugga e resti , il suo seme, per tutta la terra!».
[4] E il Signore, poi, disse a Raffaele: «Lega Azazel mani e piedi e ponilo nella tenebra, spalanca il deserto che è in Dudael e ponilo colà.
[5] E ponigli sopra pietre tonde ed aguzze e coprilo di tenebra!E stia colà in eterno e coprigli il viso a che non veda la luce!
[6] E, nel grande giorno del giudizio, sia mandato al fuoco!
[7] E fa* vivere la terra che gli angeli hanno corrotto e (quanto al)la vita della terra, annunzia che io farò vivere la terra e che non tutti i figli dell’uomo periranno a causa del segreto di tutto quel che gli angeli vigilanti hanno distrutto ed insegnato ai loro figli .
[8] E tutta la terra si è corrotta per aver appreso le opere di Azazel ed ascrivi a lui tutto il peccato!».
[9] E il Signore disse a Gabriele: «Va contro i bastardi e i reprobi e contro i figli di meretrice! Distruggi, di fra gli uomini, i figli di meretrice e i figli degli angeli vigilanti ! Falli uscire e mandali l’uno con l’altro! Essi stessi, poiché non hanno lunghezza di tempo, periranno per scambievole uccisione.
[10] E tutti loro ti pregheranno e non riuscirà ai loro padri – poiché, per loro, (i padri) sperano la vita eternache ognuno di loro viva cinquecento stagioni di pioggia ».
[11] E il Signore disse a Michele: «Annunzia a Semeyaza ed agli altri che, insieme con lui, si unirono con le donne per corrompersi, con esse, in tutta la loro impurità :
[12] quando tutti i loro figli si trafiggeranno a vicenda, e quando vedranno la morte dei loro cari, legali per settanta generazioni sotto le colline della terra fino al giorno del loro giudizio e della loro fine, fin quando si compirà l’eterna condanna (opp. Tetemo giudizio).
[13] E, allora, li porteranno nell’inferno di fuoco e saranno chiusi, per l’eternità, in tormenti e in carcere.
[14] E quando (Semeyaza?) brucerà e si estinguerà, da allora, insieme con loro, essi saranno legati fino alla fine delle generazioni .
[15] E distruggi tutte le anime del piacere e i figli degli angeli vigilanti perché hanno fatto violenza agli uomini!
[16] Disperdi, dalla faccia della terra, tutta la violenza e finisca ogni cattiva azione ed appaia la pianta della giustizia e della rettitudine, e le azioni saranno (rivolte) al bene. Giustizia e rettitudine saranno, per l’eternità, piantate in letizia.
[17] Ed allora tutti i giusti lauderanno (il Signore) e saranno vivi fino a che genereranno mille (= per mille generazioni) e compiranno in pace tutto il tempo della loro giovinezza ed i loro sabati .
[18] E in quei tempi tutta la terra sarà lavorata nella giustizia e sarà tutta quanta piantata di alberi e si riempirà di benedizione.
[19] E pianteranno su di essa tutti gli alberi di letizia e vi pianteranno sopra le viti e la vite piantatavi sopra darà frutti in abbondanza. E (di) tutto il seme che vi sarà seminato, una misura ne darà mille ed una misura di olive farà dieci torchi di olio.
[20] E tu monda la terra da ogni violenza, da ogni iniquità, da ogni peccato, da ogni turpitudine che si fa su di essa! Falle finire da sopra la terra!
[21] E tutti i figli degli uomini siano giusti e tutte le genti mi adorino e mi venerino, e tutti mi si prostreranno.
[22] E la terra sarà monda da ogni impurità, peccato, flagello, tormento e non si ripeterà che io debba mandare su di essa un diluvio, nei secoli.
XI.
[1] Ed allora io aprirò gli scrigni di benedizioni che sono nei cieli per farle scendere sulla terra, sulle opere e sulle fatiche dei figli dell’uomo .
[2] Pace e rettitudine saranno, riunite in tutti i giorni del mondo e per tutte le generazioni del mondo.
PARTE III
XII.
[1] E, fin da prima di tutto ciò , Enoc sparì e non vi era, di tra i figli degli uomini, chi sapesse dove si era nascosto, dove fosse e che gli fosse successo .
[2] Ed ogni sua azione ai suoi tempi (era) coi santi e con gli angeli vigilanti.
[3] Ed io, Enoc, laudavo il Signore grande, il Re del mondo, ed ecco che gli angeli vigilanti chiamarono me, scriba, e mi dissero:
[4] «Enoc, scrittore di giustizia, va’, annunzia agli angeli vigilanti del cielo che hanno abbandonato il cielo eccelso e la sede santa in eterno e si sono corrotti con le donne ed hanno agito come i figli degli uomini ed hanno tolto, per loro, le donne ed hanno commesso grandecorruzione sulla terra
[5] e per i quali non vi sarà pace sulla terra né remissione del peccato
[6] (annunzia loro) che essi non si rallegreranno dei loro figli , che vedranno la uccisione dei loro cari, che piangeranno sulla morte dei loro figli e che imploreranno in eterno e non vi sarà, per loro, né perdono né pace ».
XIII.
[1] Ed Enoc passò e disse ad Azazel: «Non avrai pace: è stata emessa, contro te, una grande condanna. Che (essa) ti leghi!
[2] Per te, poiché hai insegnato la violenza e per tutti gli atti di bestemmia, (per) la violenza ed il peccato che hai mostrati ai figli dell’uomo , non vi sarà requie, intercessione o misericordia».
[3] Allora andai e lo dissi a tutti loro riuniti. E tutti loro temettero e li prese timore e spavento.
[4] Ed essi mi chiesero che scrivessi, per loro, un appunto di preghiera affinché ottenessero il perdono e che io innalzassi al Signore del cielo tale appunto
[5] dato che essi, da quel momento, in conseguenza del loro peccato (per) cui erano stati condannati, non potevano parlare ed innalzare gli occhi al cielo.
[6] Ed allora scrissi l’appunto della loro preghiera e la loro richiesta di grazia per la loro anima e per ognuna delle loro azioni e per quel che pregavano di ottenere: perdono e allontanamento
[della pena ].
[7] Io me ne andai e me ne stetti sulle acque di Dan, in Dan che è a destra della regione occidentale di Armon e mi misi a leggere l’appunto della loro preghiera fino a che mi addormentai.
[8] E allora mi venne un sogno, caddero su di me delle visioni ed ebbi la visione del castigo divino da dire ai figli del cielo (che) dovevo rimproverare.
[9] Svegliatomi, venni presso di loro, e tutti erano radunati a piangere in Ubleseyael , che trovasi fra Libanos e Seneser, e i loro volti eran velati.
[10] E raccontai loro tutte le visioni che avevo avute nel sonno e cominciai a dire queste parole di giustizia ed a rimproverare gli angeli vigilanti del cielo:
XIV.
[1] Questo scritto è la parola di giustizia e di rimprovero degli angeli vigilanti, eterni, così come il Santo e Sommo mi ordinò (di dire) in quella visione.
[2] Io vidi, in sonno, quel che ora dico con lingua di carne e col mio spirito: (con) la bocca che il Sommo diede agli uomini perché parlino con essa; (e con lo spirito, che Dio diede agli uomini) perché pensino con la mente.
[3] Come Egli creò e concesse agli uomini di pensare parole di sapienza, così creò anche me e mi concesse di rimproverare gli angeli vigilanti, figli del cielo .
[4] Io ho scritto la vostra preghiera e nella mia visione mi è apparso così: che la vostra preghiera non vi gioverà in tutto il tempo dell*eternità e che la condanna (è) definitiva contro voi e che (la vostra preghiera) non vi sarà esaudita;
[5] da ora voi non salirete in cielo, per l’eternità, ed è stato detto che (la condanna) vi leghi, in terra, per l’eternità.
[6] Prima di ciò, avrete visto la distruzione dei vostri amati figli, non li avrete più , cadranno di spada al vostro cospetto,
[7] e la vostra preghiera in pro’ loro, ed anche quella in pro’ vostro, mentre voi piangerete, implorerete o direte alcuna di quelle parole che io ho scritto , non avrà successo.
[8] E a me così è apparsa la visione: ecco, le nuvole, nella visione, mi chiamavano, ed anche la nebbia. Il corso delle stelle e dei fulmini mi incitava a correre e mi premeva ed i venti, nella visione , mi facevano volare e mi incitavano ad aver fretta .
[9] E mi portarono su , nel cielo, ed io vi entrai fino ad avvicinarmi a un muro costruito in cristallo, e lingue di fuoco lo circondavano. E (ciò) cominciò ad incutermi spavento.
[10] Io entrai nelle lingue di fuoco e mi avvicinai alla grande casa che era costruita in cristallo. E le pareti di quella casa erano come il mosaico di una tavola pittorica in pezzetti di cristallo ed ilpavimento (era) cristallo,
[il] Il soffitto (era) come il corso delle stelle e dei fulmini: e in mezzo a loro (vi erano) cherubini di fuoco e il loro cielo (era) acqua.
[12] E (vi era) fuoco che bruciava intorno alle pareti e le porte ardevano per il fuoco.
[13] Ed io entrai in quella casa, calda come il fuoco e fredda come neve, e airinterno non vi era nulla, né voluttà né vita . Lo spavento e il timore mi colsero
[14] e, agitandomi e temendo, caddi faccia a terra e vidi, nella visione,
[15] un’altra casa, maggiore di quella, con tutte le porte aperte innanzi a me, e costruita con lingue di fuoco.
[16] E, dappertutto, vi era molta magnificenza, preziosità e grandezza fino al punto da non poter parlarvi della sua magnificenza e grandezza.
[17] Il pavimento era fuoco e, su di esso, fulmine; e il corso delle stelle, ed anche il tetto era fuoco ardente.
[18] Io guardai e, airinterno, vidi un alto trono. E il suo aspetto (era) come cristallo e la sua rotondità come il sole splendente e (si udiva) la voce dei Cherubini .
[19] Da sotto al gran trono uscivano fiumi di fuoco ardente, e non era possibile guardarlo.
[20] Su di esso sedeva la Grande Gloria e la sua tunica era più splendente del sole e più bianca di tutte le nevi.
[21] E non era possibile, per alcuno degli angeli, entrare; né l’aspetto del viso dell’Onorato e Glorioso era possibile, a qualunque creatura di carne, guardarlo.
[22] Fuoco di fuoco ardente (era) intorno a Lui e un gran fuoco Gli era innanzi e, delle decine di decine di migliaia che Gli erano intorno e davanti, non vi era alcuno che si avvicinasse ed Egli, però, non abbisognava di santo consiglio .
[23] E i Santi che Gli erano vicini non si allontanavano né di notte né di giorno e non si separavano da Lui.
[24] Io, fino ad allora, me ne ero stato con un velo sul viso, tremando. E il Signore, con la Sua bocca, mi chiamò e mi disse: «Enoc, avvicinati qui e alla mia santa voce!».
[25] E mi fece alzare ed avvicinare fino alla porta. Ed io, faccia all’ingiù, guardavo.
XV.
[1] Egli mi parlò e, di sua voce, mi disse: «Ascolta , non aver paura, Enoc, uomo giusto e scriba di giustizia, avvicinati qui ed ascolta la mia voce.
[2] Va’ dagli angeli vigilanti del cielo che ti hanno mandato a pregare in pro’ loro e dì’ loro: «Conviene che voi preghiate per gli uomini e non gli uomini per voi.
[3] Perché avete lasciato il cielo eccelso e santo in eterno e vi siete coricati con le figlie degli uomini ed avete commesso impurità, vi siete prese mogli, avete agito come i figli della terra ed avete generato giganti?
[4] E voi, per davvero (esseri) spirituali, santi e viventi la vita eterna , avete commesso impurità sulle donne, (le) avete fatte generare col sangue della carne e (le) avete amate col sangue degli uomini; ed avete fatto come fanno loro, (che sono) sangue e carne, che sono mortali e distruttibili.
[5] E perciò io detti loro le donne: affinché seminino su di esse e da esse, così come si fa sulla terra , nascano figli.
[6] Ma voi, prima, eravate spirituali, viventi la vita eterna che non muore mai,
[7] e perciò io non avevo fatto, (anche) per voi, le donne: perché gli (esseri) spirituali, in verità, (hanno) la loro sede nel cielo .
[8] Ed ora i giganti che sono nati dal corpo e dalla carne sono chiamati, sulla terra, spiriti malvagi e la loro sede è in terra
[9] e dalla loro carne sono usciti spiriti malvagi, perché erano stati creati dall’alto, il loro principio ed il loro primo fondamento era dai Santi angeli vigilanti,
[e] sono (invece) diventati, sulla terra, spirito (sic!) cattivo e son chiamati «spirito dei malvagi» .
[10] Gli spiriti celesti hanno in cielo la loro sede; quelli terreni, nati sulla terra, la hanno in terra.
[11] E gli spiriti dei giganti, dei Nafil oppressori sono corrotti , cadono, sono violenti , fracassano sulla terra, causano dolore, non mangiano alcun cibo, non soffrono sete e non si fanno conoscere ,
[12] non si elevano , queste anime, contro i figli degli uomini e contro le donne
[perché sono usciti in tempo di uccisioni e di corruzione ].
XVI.
[1] Al tempo della uccisione, della corruzione , della morte dei giganti, quando gli spiriti saranno usciti dai (loro) corpi , la loro carne porterà distruzione senza essere giudicata. In egual modo essi porteranno distruzione finché si compia il giorno della grande condanna, per sempre, sugli angeli vigilanti e sugli empi .
[2] Ed ora di’ agli angeli vigilanti che prima stavano in cielo e ti hanno mandato a pregare in prò’ loro:
[3] «Voi stavate in cielo e le cose misteriose non vi erano state rese manifeste. Avete appreso un segreto abominevole e, nella durezza del vostro cuore, lo avete raccontato alle donne e, per questo segreto, donne e uomini fanno aumentare la cattiveria sulla terra. Per voi, dunque, non vi sarà pace!».
PARTE IV
XVII
[1] E mi portarono in un luogo dove (quelli che c’erano) erano come fiamma ardente e, quando volevano, apparivano sotto sembianze umane.
[2] E mi portò in un luogo ventoso , su un monte la cui cima arrivava al cielo .
[3] E vidi luoghi splendenti e tuoni all’interno. In fondo (vi erano) archi di fuoco , frecce, le loro faretre , spade di fuoco e tutti i fulmini.
[4] E mi portarono fino alla così detta «Acqua della vita» e fino al fuoco di occidente che è quello che raccoglie tutti i tramonti del sole.
[5] E giunsi fino al fiume di fuoco il cui fuoco scorreva come acqua e si versava nel gran mare che si trova verso occidente.
[6] E vidi tutti i grandi fiumi ed arrivai fino alla grande tenebra ed andai dove si muovevano tutti (gli esseri) di carne.
[7] E vidi montagne di caligine della stagione delle piogge e il luogo da cui scaturiscono le acque di tutti gli abissi.
[8] E vidi la bocca di tutti i fiumi della terra e quella dell’abisso.
XVIII.
[1] E vidi il serbatoio di tutti i venti e vidi come, con essi, (Dio) aveva abbellito tutto il creato e (vidi anche) le fondamenta della terra;
[2] e vidi i termini lapidei dei confini della terra e vidi i quattro venti che sostengono la terra ed il firmamento;
[3] e vidi come i venti distendevano le parti alte del cielo e stavano fra cielo e terra e facevano da colonne al cielo .
[4] E vidi i venti che fanno girare il cielo (e) che fanno tramontare il disco del sole e tutte le stelle;
[5] e vidi venti che, sulla terra , sostengono le nuvole. E vidi le vie degli angeli e, ai confini della terra, in alto, il firmamento.
[6] E passai verso l’austro ed ardeva notte e giorno dalle parti di sette montagne di pietre preziose: tre verso oriente e tre verso la regione australe.
[7] E, verso oriente, (vi erano) quelle di pietra colorata e una era di perle e una era di stibium e quelle verso sud (erano) di pietra rossa.
[8] E quella centrale, come trono del Signore, arrivava fino al cielo, era di pietra di alabastro (pèkà) e la sua cima era di zaffiro.
[9] E vidi un fuoco ardente che era in tutte le montagne.
[10] E vidi, colà, un luogo al di là della grande terra, ove si radunano le acque .
[11] E vidi una spaccatura della terra, profonda, in colonne di fuoco del cielo e vidi, nel loro interno, colonne di cielo di fuoco, che discendevano e non si potevano contare, né verso l’alto né verso il basso .
[12] E, sopra quella spaccatura, vidi un luogo senza firmamento sopra né fondamenta terrestri sotto e, al di sopra, non vi era né acqua né uccelli: era un luogo deserto.
[13] E vidi una cosa terribile: colà (vidi) sette stelle come grandi montagne ardenti e come spirito che mi interrogava .
[14] E l’Angelo mi disse: «questo è il luogo della fine del cielo e della terra. È la prigione delle stelle del cielo e dell’esercito celeste.
[15] Le stelle che si rotolano sul fuoco, e queste, sono quelle che hanno trasgredito l’ordine del Signore fin da prima del loro sorgere perché non sono arrivate al tempo (stabilito per) loro.
[16] E (Il Signore) si è adirato contro di esse e le ha imprigionate fino alla fine (assoluzione?) del loro peccato (la quale cadrà?) nell’anno del mistero».
XIX.
[1] E Uriele mi disse: «Qui stanno gli spiriti degli angeli che si sono uniti con le donne e che, assumendo molti aspetti, hanno reso impuri gli uomini e li inducono in errore sì che essi offrano sacrifici ai demoni come agli dèi; (staranno qui) fino al giorno del grande giudizio nel quale saranno, fino al loro compimento (= definitivamente?), condannati .
[2] Ed anche le loro donne, avendo fatto errare gli angeli del cielo , sono (trattate) come i loro amici .
[3] Ed io, Enoc, io solo, ho visto la scena, i confini di tutto e non vi è, tra gli uomini, chi abbia visto come ho visto io. XX * .
[1] E questi sono i nomi dei santi angeli che vigilavano:
[2] Uriele, uno degli angeli santi, (quello) dei tuoni e del tremore;
[3] Raffaele, uno degli angeli santi, quello degli spiriti degli uomini ;
[4] Raguele, uno degli angeli santi, vendicatore del mondo e delle luci;
[5] Michele, uno degli angeli santi, che era comandato sulla bontà degli uomini, sul popolo ;
[6] Sarcaele, uno degli angeli santi che (era preposto) sugli spiriti degli uomini che fanno errare gli spiriti ;
[7] Gabriele, uno degli angeli santi, che era (preposto) sui serpenti, sul Paradiso e sui cherubini.
XXI
[1] Ed andai in giro fino al luogo in cui non si faceva alcunché.
[2] E vidi colà una cosa tremenda , né cielo sopra né terra alle fondamenta, ma località deserta, che era preparata e tremenda.
[3] E colà vidi sette stelle del cielo legatevi sopra, insieme, come grandi montagne e come di fuoco ardente.
[4] Allora io dissi: «Per quale peccato sono state legate? E perché sono state gettate qui?» .
[5] Ed Uriele, uno degli angeli santi, quello che era con me e mi guidava, mi disse: «O Enoc, perché domandi, ti informi, chiedi e ti preoccupi?
[6] Quelle sono, di fra le stelle, quelle che trasgredirono l’ordine di Dio altissimo e sono state legate qui fino a che si compiano diecimila secoli, il numero (cioè) dei giorni (della pena) del loro peccato».
[7] E di colà io andai in un altro luogo più tremendo di questo e vidi una cosa tremenda: un grosso fuoco colà ardente e fiammeggiante e, in esso, una spaccatura la (cui) fine era fino al fondo, pieno
[di] grandi colonne di fuoco che vi si facevano discendere ed io non potetti osservarne né le misure né la grandezza e fui incapace di vederne l’origine .
[8] Allora dissi: «Come è spaventoso questo luogo e pauroso a vedersi».
[9] Allora Uriele, uno degli angeli santi che stava con me, mi parlò e mi disse: «Enoc, che cos’è questo tuo temere in tal modo e (questo) tuo stupore per questo luogo tremendo e innanzi a questa afflizione?».
[10] E mi disse: «questo luogo è la prigione degli angeli e qui, essi, saranno tenuti in eterno».
PARTE V
XXII
[1] E di colà andai in un altro luogo e mi mostrò ad occidente un monte grande ed alto e (vi erano) pietre dure e quattro belle località
[2] e, nell’interno, era profondo, vasto, liscio assai al punto da essere sdrucciolevole e, a guardar (lo), (era) profondo e tenebra.
[3] Allora Raffaele, uno degli angeli che era con me, mi parlò e mi disse: «Queste belle località (ci sono) affinché, in esse, si radunino gli spiriti, le anime dei morti. Sono state costruite qui, per loro, per raccogliere tutte le anime dei figlidegli uomini.
[4] E questi luoghi dove le si faranno stare, (li) si son fatti per loro fino al giorno del loro giudizio e fin quando (durerà) il loro tempo . E il tempo sarà grande, fin quando vi sarà, contro di esse, il grande giudizio».
[5] Ed io vidi gli spiriti dei figli degli uomini morti e la loro voce giungeva fino al cielo e piangeva.
[6] Allora interrogai Raffaele, l’angelo che stava con me e gli dissi: «Di chi è questo spirito la cui voce così giunge e piange?».
[7] E mi rispose e mi disse: «Questo spirito è quello uscito da Abele che fu ucciso dal proprio fratello Caino e piangerà fin quando la sua stirpe sarà dispersa dalla faccia della terra e la sua discendenza è più corrotta di tutte le stirpi degli uomini» .
[8] E perciò, allora, lo interrogai su di lui e sulla condanna di tutti e dissi: «Perché sono stati separati, runo dall’altro?».
[9] E mi rispose e mi disse: «Questi tre (monti) sono stati fatti per dividere gli spiriti dei morti. E in egual modo sono state separate le anime dei giusti. Questa è una sorgente d’acqua di luce. Nella stessa maniera
[10] è stato creato (un luogo) per i peccatori allorché muoiono e vengono sepolti nella terra e, durante la loro vita, non c’è stato il giudizio contro di loro.
[11] E qui si tengono separate le loro anime , in questo grande tormento, fino al gran giorno del giudizio, della punizione e del tormento (fissato) per quelli che maledicono nell’eternità; (vi staranno fino al giorno) della punizione delle loro anime e, qui, Egli li legherà in eterno.
[12] E se questo (monte) fin da prima del mondo, – ed in tal modo – è stato separato dagli altri per le anime di coloro che, allorché muoiono in epoca di peccatori, accusano (opp.: cercano scampo) e dimostrano a causa della perdita (della loro anima),
[13] è stato così creato per le anime di coloro che non sono stati giusti, ma peccatori, che sono pieni di peccato e, con i peccatori, sono come loro; ma la loro anima non sarà uccisa nel giorno del giudizio ed essi non risorgeranno da qui» .
[14] Allora io benedissi il Signore di gloria e dissi: «benedetto è il mio Signore, Signore di gloria e di giustizia, che tutto domina in eterno» .
XXIII.
[1] E di là andai in un altro luogo, verso occidente, fino ai confini della terra.
[2] E vidi un fuoco ardente che correva senza né fermarsi né rallentare, notte e giorno, proprio così.
[3] E chiesi: «che è questo, che non ha riposo?».
[4] Allora Raguel, uno degli angeli santi che stava con me, mi rispose: «Questo fuoco ardente, di cui tu vedi la corsa verso occidente, è tutte le luci del cielo» .
XXIV.
[1] Di là andai in un altro luogo della terra e mi mostrò un monte di fuoco fiammeggiante notte e giorno .
[2] Andai verso di esso e vidi sette montagne preziose, tutte ognuna diversa dall’altra, e pietre preziose e belle. Tutto (era) prezioso. Il loro aspetto era magnifico e bello. Tre verso oriente, salde, l’una sull’altra e tre verso nord, salde, l’una sull’altra. (Vidi) burroni profondi e tortuosi e l’uno non si avvicinava all’altro.
[3] E la settima montagna era al centro – e tutte erano simili in altezza – (ed era) come la base di un trono e la circondavano alberi profumati.
[4] E in mezzo a loro vi era un albero. Sicuramente, quando olezzava, non vi era alcuno, né fra essi né fra gli altri, che, come lui, olezzasse di ogni profumo. Le sue foglie, i suoi fiori e il suo legno non si seccavano mai e i suoi frutti erano belli come datteri.
[5] E allora dissi: «Ecco, (che è) questo bell’albero, bello a vedersi, belle le sue foglie e anche i suoi frutti assai graziosi a vedersi?».
[6] Ed allora Michele, uno degli angeli santi e onorati, che era con me e che era al di sopra di loro,
XXV.
[1] mi disse: «Enoc, che cosa mi chiedi a proposito del profumo di quest’albero, e che cosa desiderisapere?».
[2] Allora io, Enoc, gli risposi: «Voglio sapere di tutto, e principalmente, di quest’albero» .
[3] Ed egli mi rispose: «Questo monte che tu vedi, alto, la cui cima è come trono del Signore, è il trono su cui siederà il Grande, Santo, Signore di gloria, Re eterno, quando scenderà a visitare con bontà la terra.
[4] E quest’albero dal bel profumo, nessun (essere) di carne ha il potere di toccarlo fino al grande giudizio. Quando Egli vendicherà tutti e (tutto) sarà finito per sempre, quest’albero sarà dato ai giusti ed agli umili.
[5] Dai suoi frutti, sarà data agli eletti la vita. Sarà piantato verso settentrione, in un luogo santo, verso la casa del Signore, re eterno.
[6] Allora gioiranno e saranno lieti nel Santuario, e ognuno farà penetrare,
[per esso] il profumo nelle proprie ossa e vivranno molta vita sulla terra come vissero i tuoi padri e, al tempo loro, non li toccherà malanno, afflizione o flagello .
[7] Allora benedissi il Signore di gloria , Re eterno, poiché così aveva preparato (queste) cose per i giusti e così aveva creato e detto che avrebbe dato a loro.
XXVI .
[1] E di là andai al centro della terra e vidi un luogo benedetto e fertile con rami all’interno, che continuava(no) a germogliare dall’albero che era stato tagliato .
[2] E colà vidi un monte santo e, sotto di esso, verso il suo oriente, acqua il cui scorrere (era) verso nord .
[3] E vidi, verso oriente, un altro monte, alto come l’altro, e fra essi un profondo burrone , non largo . E anche verso esso, verso il monte, andava acqua .
[4] E, verso occidente di questo, un altro monte, inferiore a lui , non alto, con un burrone in basso, fra i due, ed altri burroni, profondi e asciutti, verso l’estremità di tutti e tre.
[5] E tutti i burroni erano profondi , di pietre dure , non avevano larghezza e, sopra, vi erano piantati alberi .
[6] Ed io mi meravigliai per le pietre e per i burroni. Mi meravigliai assai .
XXVII.
[1] Allora io dissi: «Perché questa terra benedetta, tutta piena di alberi e questo maledetto burrone al centro di essi?» .
[2] Allora Uriele, uno degli angeli santi che stava con me, mi rispose e mi disse: «Questo burrone maledetto è per i maledetti in eterno . Qui si raduneranno tutti coloro che dicono, con la loro bocca, contro il Signore, parole sconvenienti e dicono, a proposito della Sua gloria, cose gravi. Qui li raduneranno e sarà il loro tribunale.
[3] E, nei giorni seguenti, sarà contro di loro lo spettacolo della condanna, giusta, al cospetto dei giusti, eterna. Qui, per tutto il tempo , i misericordiosi benediranno il Signore di gloria, Re eterno.
[4] E, nel tempo della loro condanna, (essi) lo benediranno per la (parte di) misericordia che Egli ha loro attribuito .
[5] Allora anche io benedissi il Signore di gloria e Gli parlai e (Lo) commemorai come si conviene alla sua grandezza.
XXVIII.
[1] E di là andai verso oriente, in mezzo al monte del deserto e vidi una sola (=solitaria?) selva
[2] ma piena di alberi di questo seme e, dall’alto, l’acqua le scaturiva sopra. Sembrava (opp.: si vedeva) un torrente, come se emettesse molta acqua, sia verso occidente che verso settentrione (= verso nord ovest) e da dovunque, anche di là, saliva acqua e rugiada .
XXIX.
[1] E andai in un altro luogo del deserto (e) mi avvicinai ad oriente di questo monte.
[2] E colà vidi gli alberi del giudizio, particolarmente vasi di profumo per incenso e mirra, e gli alberi, tra di loro, non si rassomigliavano .
XXX.
[1] E al di là1 di esso, al di là di quelli, sul monte di oriente, non lontano, vidi un altro luogo, burronid’acqua, come se (questa acqua) fosse infinita.
[2] E vidi un bell’albero , ed il suo profumo (era) come di incenso.
[3] E verso le estremità di quei burroni vidi (alberi) olezzanti cinnamomo e mi avvicinai, attraverso costoro, verso oriente.
XXXI.
[1] E vidi un alto monte con alberi. E usciva acqua da cui veniva fuori una specie di nettare il cui nome (era) gomma odorosa e galbano.
[2] E al di là di quel monte vidi un altro monte, e su di esso , alberi di aloe e quegli alberi (erano) pieni di qualcosa simile a mandorle, ma dure.
[3] E, quando si prendeva, quel frutto era migliore di ogni odore.
XXXII.
[1] E dopo questi profumi, mentre guardavo a settentrione, sui monti, vidi sette monti pieni di spighe bellissime ed alberi odoriferi, cinnamomo e pepe.
[2] E di colà andai sulla cima di quei monti, lontano; a oriente , attraversai il mare di Eritrea; mi allontanai da esso e passai sulle spalle dell’angelo Zutiele .
[3] E giunsi nel giardino di giustizia e vidi la varietà di quegli alberi, molti e grandi. Fiorivano colà, dal bel profumo, grandi, dalla molta bellezza, magnifici e l’albero della conoscenza da cui, mangiando, si aveva grande saggezza.
[4] E sembrava un carrubo e il suo frutto era come uva bellissima e il profumo di quell’albero andava ed arrivava lontano.
[5] E dissi: «È bello quest’albero. E come è bello ed allegro il suo aspetto».
[6] E mi rispose l’angelo santo, Raffaele che stava meco: «Questo è l’albero della conoscenza da cui mangiarono tuo padre antico e tua madre antica che ti hanno preceduto ed hanno appreso la sapienza, si aprirono i loro occhi, seppero che erano nudi e furono scacciati dal giardino .
XXXIII.
[1] E di là andai ai confini della terra e colà vidi grandi fiere, l’una diversa dall’altra. E anche (de)gli uccelli si differenziava, l’uno dall’altro , l’aspetto, la bellezza, la voce.
[2] E ad oriente di quelle fiere vidi i confini della terra, dove il cielo si ferma, e le porte del cielo aperte.
[3] E vidi come uscivano le stelle dal cielo e contai le porte da cui uscivano e scrissi tutte le loro sortite , ognuna col suo numero e il suo nome, nella sua congiunzione e nella sua posizione, il loro tempo, i loro mesi, così come me li fece vedere l’Angelo Uriele che era meco.
[4] E tutto egli mi mostrò e scrisse. E scrisse per me anche i loro nomi, le loro leggi e i loro compiti.
XXXIV.
[1] E di là andai verso settentrione, ai confini della terra e, colà, vidi una cosa stupenda , grande e magnifica ai confini di tutta la terra.
[2] Colà vidi le porte del cielo, aperte nel cielo , tre. Da ognuna di esse uscivano i venti. Quando soffiava verso settentrione (era) freddo, grandine, neve, brina , rugiada e pioggia.
[3] E da una sola porta soffiava bene; ma quando soffiavano da due delle porte, era con forza e tormento sulla terra e soffiavano con forza.
XXXV.
E di là andai verso occidente, ai confini della terra e vidi, colà, tre porte aperte come, per quanto riguardava le porte e l’uscita, avevo visto ad oriente.
XXXVI.
[1] E di là andai verso sud, ai confini della terra, e lì vidi tre porte del cielo , aperte, e di là usciva l’austro , rugiada, pioggia e vento.
[2] E di là andai verso est , ai confini della terra, e lì vidi tre porte del cielo, aperte verso oriente e, su di esse, porte più piccole.
[3] Da ognuna di quelle piccole porte passavano le stelle del cielo e andavano a occidente , per la via che ad esse appariva (innanzi).
[4] E, quando vidi, benedissi e sempre benedirò il Signore di gloria che ha fatto grandi e magnifici prodigi per mostrare la grandezza della Sua opera ai Suoi angeli ed agli spiriti degli uomini affinché lodino la Sua opera; e tutta la sua opera (è) affinché si veda l’opera della sua forza e si lodi l’opera delle sue mani, grande, e Lo si benedica in eterno.