La preghiera
Beata Anna Caterina Emmerick
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La forza della preghiera è assai grande. La preghiera è
l’unico mezzo per raggiungere Dio e poter ricevere la sua
benedizione. Con l’uso costante della preghiera si può
ritrovare la nostra identità e la grazia di Dio, il conforto
di aprire il nostro cuore a Dio e salire con l’animo a Lui.
L’Onnipotente Dio nostro ci concede, con le preghiere, le più
grandi grazie, in questo modo Dio dimostra ai peccatori il suo amore.
Egli concede a tutti, con tale mezzo, la possibilità di
arrivare a Lui. La preghiera vera è l’unica e più
grande consolazione per noi esiliati figli di Eva. L’infinita
onnipotenza di Dio ci promette di esaudire le nostre preghiere se noi
preghiamo nel modo giusto, al fine di conseguire l’eterna
beatitudine. La nostra gioia diventa tanto più grande quanto
più siamo Consapevoli di avere la possibilità di questa
grazia. Il Signore infatti ha detto: Chiedete e vi sarà dato»
‘In verità, in verità vi dico qualunque cosa
chiederete al Padre, Egli ve la concederà in nome mio...
chiedete e otterrete affinché la vostra gioia sia piena»
Da tali promesse provenienti dalla bocca di Gesù Cristo ci
sentiamo incoraggiati, noi misere anime, a pregare ininterrottamente
e in tutti i tempi per essere salvati da tutti i pericoli di questa
vita ed essere pronti, davanti al Figlio dell’uomo, quando
verrà a giudicarci.
Tutti i cristiani potrebbero diventare
beati se solo avessero l’umiltà di accettare
profondamente le esortazioni buone e infinite e le promesse del
Nostro Signore Gesù Cristo, pregando devotamente con fiducia e
persistenza, e rifugiandosi in Lui. Invece la maggior parte degli
uomini cade e si disperde col passar del tempo, trascurando la
preghiera e l’amore di Dio, e restano separati, e per loro
colpa ripudiati eternamente da Dio. Per conseguenza il più
grande rimorso peserà su di loro per l’eternità
nel profondo della loro coscienza, con il rimorso della
consapevolezza che avrebbero potuto essere beati se solo avessero
persistito nella preghiera. Certamente chi prega non vedrà
esaudita ogni sua preghiera, perché non si prega sempre nel
modo giusto. Chi vuole essere esaudito deve pregare con umiltà,
fiducia, fervore e con persistenza. Accanto alla preghiera si rende
necessario osservare i Comandamenti di Dio e tenere una vita devota e
cristiana. La preghiera di coloro che dirigono tutte le loro opere al
servizio di Gesù e Maria raggiunge un effetto ed una forza
particolare. In questo contesto Anna Katharina Emmerich ebbe la
seguente visione.
«Mi trovavo in un ambiente rotondo,
grande e luminoso, il quale ai miei occhi, tanto più mi
appariva rotondo quanto più mi sembrava grande. In tale
ambiente mi venne mostrato come venivano valutate e presentate le
nostre preghiere a Dio: erano riportate su una specie di lavagna
bianca e suddivise in quattro classi. Alcune preghiere erano
riportate in lettere dorate meravigliose, altre col colore
argento-vivo, altre ancora con quello scuro, e infine le ultime con
il colore scuro attraversate da una linea. Vidi tale distinzione con
gioia, e osai appena domandare alla mia guida cosa significasse tutto
questo’. Essa mi diede la risposta: «Quella che vedi
riportata con le lettere dorate è la preghiera di coloro che
hanno collegato il merito delle loro buone opere a quello di Gesù
Cristo, e questa unione viene spesso rinnovata; costoro sono molto
legati ai comandi del Salvatore e ne imitano l’esempio. Con
l’argento vivo è riportata la preghiera di coloro che
non pensano ad unificarsi al merito di “Gesù Cristo”,
sebbene siano devoti e preghino profondamente fin nell’intimo
del cuore. Quella che è riportata con il colore nero è
la preghiera di coloro che non sono tranquilli, che non si confessano
spesso, e quotidianamente non recitano certe preghiere; questi sono i
tiepidi che operano il bene solo per abitudine. Ciò che è
scritto con il colore nero sbarrato da una linea è la
preghiera di quelle persone che ripongono tutta la loro fiducia nelle
orazioni vocali che dovrebbero, secondo il loro parere, avere un
merito, ma costoro non osservano i Comandamenti di Dio, anche se le
loro cattive brame non causano violenza. Questa preghiera non ha
nessun merito di fronte a Dio, perciò viene di nuovo
cancellata. Così vengono cancellate anche le buone opere di
coloro che le compiono ma che hanno come fine soltanto i vantaggi
temporali.
Una forza particolare, invece, la riveste la preghiera
rivolta a Dio con le braccia protese. ‘Questa preghiera non
resiste a Dio, — si curò di dire Anna Katharina
Emmerich, — proseguendo, anche il suo proprio Figlio ha pregato
fino alla morte in questo atteggiamento. Io sono certa che una forte
fiducia nella semplicità rende tutto più concreto e
sostanzioso. Queste due espressioni mi danno un grande schiarimento
sui miracoli e sull’esaudimento della preghiera. Sulla
preghiera che viene recitata innanzi alla croce della Misericordia di
Gesù Cristo, così si pronunciò: «Spesso
sono stata istruita presso la croce di Coesfeld, che Dio sarebbe
collegato con questo luogo e in questo posto ci sarebbe una
resistenza contro il maligno, come in tutti i luoghi santi di
venerazione. L’effetto del miracolo sarebbe collegato alla
forza della fiducia e alla devozione nella preghiera. Spesso vedo la
Croce glorificata nelle processioni spirituali, e vedo con tale
glorificazione coloro che vengono esauditi e liberati dal male, essi
ricevono le grazie con fiducia e devozione dalle preghiere. Ma vedo
pure altri avvolti nelle tenebre della notte’. Il santo Vangelo
insegna, a noi cristiani, il dovere di pregare per il nostro
prossimo. Anna Katharina Emmerich chiarisce come sia importante e
allo stesso modo efficace pregare per gli altri: «Fin dalla mia
infanzia ho sempre avuto l’abitudine delle preghiere notturne,
affinché tutte le disgrazie venissero evitate o mitigate:
cadute, annegamenti, incendi, ecc. In conseguenza di queste preghiere
ho visto sempre più chiaramente che le visioni di tali
sciagure terminano a buon fine. Quando invece tralascio tali
preghiere sento o vedo sempre succedere qualche grande sciagura.
Sento, allora, oltre alla necessità della mia preghiera
speciale, anche il bisogno di sollecitare gli altri, e lo faccio con
la massima esortazione interiore, affinché anche essi possano
adoperarsi nel servizio del prossimo con la preghiera».
Sull’effetto
delle preghiere d’intercessione, da parte dei giusti della
terra e dei Santi in cielo, Anna Katharina ebbe le seguenti visioni:
«Mi trovavo in un ambiente aperto e spazioso senza alcun
rapporto con luoghi naturali terreni. Stavo sollevata nell’aria
e potevo vedere, ai miei piedi in basso, il mondo avvolto nella notte
e molte immagini che emanava. Nello spazio vidi apparire infiniti
cori di spiriti, fui circondata da loro. Non erano veri e propri
Santi ma sembravano essere anime oranti. Esse accettavano preghiere,
pregavano, vegliavano, supplicavano rivolti ai Cori delle regioni più
elevate i quali, in seguito a queste suppliche, inviavano aiuto e
comparivano alla luce. Questi ultimi erano i Santi. Le anime che mi
attorniavano erano quelle di coloro che supplicavano l’intervento
del Signore per tutti i peccati della terra. Ogni particolare
condizione sulla terra sembrava avere le sue anime oranti. Tutto
quello che mi circondava si mutava in una profonda armonia. Io
pregavo per le mille necessità emergenti, e Dio inviava per
queste il suo soccorso attraverso i suoi Santi. Vidi moribondi,
impenitenti, pentirsi e convertirsi per mezzo delle preghiere e
ricevere il Sacramento; e persone cadere pericolosamente nell’acqua
e salvarsi con la preghiera. Tutto sarebbe impossibile senza di essa.
Con la preghiera e l’ammirazione della Giustizia Divina si può
strappar via la singola perdizione, come il lavoro di una vanga
strappa via l’erbaccia . Un giorno la veggente disse: La mia
guida mi esortò di nuovo di supplicare i miei conoscenti a
pregare, e ad unirsi a me per la conversione dei peccatori, e in modo
particolare per la fede e la compattezza del sacerdozio, perché
si prepara un tempo difficile. La confusione diventerà sempre
più grande».
Un’altra volta la suora
Emmerich così raccontò:
»Mi trovavo con la mia
guida per infinite ed alte scale, vidi altri oranti procedere l’uno
dopo l’altro in una lunga fila. Sebbene fossi in alto vidi che
cinque gradini sopra di me si stagliava una grande dtt luminosa. Un
mondo di splendore. Mi sembrò come se potessi veder dentro la
città luminosa attraverso un’indescrivibile tenda blu.
Tutte le fila degli edifici ed i giardini terminavano in un punto
centrale che era immerso in un bagliore tale che era impossibile
fissare gli occhi e guardare. Dove volgevo lo sguardo si rendeva
visibile un altro ordine di Santi e i Cori degli Angeli. Supplicai
per la loro intercessione. Vidi che le Vergini ed i Martiri
innanzitutto deponevano la loro intercessione davanti al trono di Dio
e i Cori poi divenivano sempre più evidenti; la Santissima
Trinità appariva come un sole maestoso. Vedevo adesso questi
Cori come tante piccole figure di luci angeliche trasformarsi in luci
piccolissime, fini e profonde. Vidi Cherubini e Serafini, angeli
alati. Le loro ali erano fatte di strali lucenti che si muovevano in
continuazione. Mi apparvero pure cori di Angeli custodi. Tra le sante
Vergini vidi anche quelle che avevano avuto la vita matrimoniale:
santa Anna e molte altre del primo tempo, come Cunegonda e altre
caste donne; non vidi Maddalena. Nei giardini non c’erano
uccelli o altri animali. Guardando giù vidi tutta la
dimensione dell’universo. A destra e sinistra dei gradini sui
quali mi trovavo con la mia guida c’era un colore grigio e,
intorno alla tenda, un colore blu. Dietro di me, in basso, vidi
distendersi i territori terrestri:
isole città, paesi e
giardini. Una dopo l’altra le anime si volgevano in quella
direzione. Vidi tutti gli oranti, e le loro preghiere che si
diffondevano nell’aria e volavano in alto, finendo per entrare
nel petto dei Santi e degli Angeli. Essi stavano direttamente al
cospetto del trono di Dio, e nel ricevere quelle preghiere assumevano
una luce rinnovata. Ma vidi anche singole preghiere cadere
nell’oscurità; alcune altre, che non potevano essere
completate, le vidi completare e sorreggere da altri. Tale rapporto
di preghiere si svolge tra gli uomini, gli Angeli e i Santi. Mi
apparve un grande movimento tra gli Angeli, come tra i Santi e anche
in basso, sulla terra. Vidi il loro soccorso in tanti casi urgenti,
come le navi in pericolo.
Stanotte sono stata molto malata e venni portata lassù
dalla mia guida. Ero sempre così curiosa di sapere cosa si
celava dietro la tenda blu».
Più tardi la pia suora
aggiunse. Credo che la mia testa abbia sanguinato in seguito alla
grande visione della supplica dei Santi, dove vidi così tanto
profondamente le amare sofferenze del Nostro Signore e soffrii per
tutte le spine della corona e per tutte le altre cose che hanno
relazione con la Passione. Mi resi conto così che ogni Santo
soffre e si sacrifica dinnanzi al trono di Dio per i peccatori».
La veggente ebbe altre visioni sulla forza del Santo Rosario . Vidi
il Rosario di Maria con tutti i suoi segreti. Un devoto eremita
venerava profondamente la Madre di Dio e ogni falda del manto era
sempre piena di fiori, ghirlande e di erbe speciali per la Beata
Vergine. Egli aveva una profonda conoscenza del significato di tutte
le varie specie di erbe e fiori, le sue ghirlande assumevano sempre
più un senso profondo e simbolico. Una volta la Santa Vergine
intercedè presso Suo Figlio, per ottenere una grazia per
quest’uomo, ed egli le dette, per lui e per tutti gli uomini,
una corona del santo Rosario densa di significato”. Questo
santo Rosario così straordinario fu descritto da Anna
Katharina Emmerich, appena uscita dallo stato di estasi, in modo
indicibilmente difficile al “pellegrino”. A costui fu
impossibile trascrivere le parole della pia suora in modo veramente
opportuno. Ella gli disse che il Rosario era ricoperto da tre fila di
lamine dentellate di differenti colori, sulle lamine erano
rappresentati tutti i Misteri della Chiesa della Nuova e dell’Antica
Alleanza con chiare figure. Al centro della corona del Rosario stava
Maria con il Bambino, accompagnata da una parte dagli Angeli e
dall’altra da vergini, le quali si tenevano per mano. Tutto
quello che possedevano come colori, qualità e attributi,
trovava il suo significato simbolico nei Misteri. Poi la pia suora
descrisse le singole perle della corona del santo Rosario. miziò
dal corallo con la croce, con il quale viene recitato il Credo.
Questa croce sarebbe stata fabbricata da una frutta simile alla mela
dell’albero proibito. La croce era traforata da piccoli chiodi
e ricoperta di determinati colori. Nell’interno della croce
stava l’immagine di un giovinetto nella cui mano cresceva una
vite. La vite si innalzava fino alle travi laterali sulle quali
sedevano altre figure che succhiavano l’uva. Ogni chicco era
collegato con l’altro da radici, nello sfolgorio di differenti,
ma limitati, colori che avevano il loro significato mistico. Ogni
Pater aveva relazione con una lamina della corona dal cui centro si
sviluppava un fiore nel quale appariva l’immagine di un Mistero
della gioia e dei dolori di Maria.
Le singole Ave Maria erano rappresentate da stelle di pietre
preziose, sulle quali erano raffigurati i patriarchi e i progenitori
di Maria che agivano in vista dell’evento salvifico
dell’incarnazione e della redenzione. Così la corona del
Rosario comprendeva cielo e terra, Dio, la natura, la storia e la
creazione di tutte le cose e dell’uomo per mezzo del Salvatore,
nato da Maria. Ogni figura, materia e colore aveva un significato
particolare per il completamento di quest’opera d’arte
divina. Il Rosario miracoloso era indescrivibile proprio per la sua
profondità e il suo significato simbolico e nello stesso tempo
la sua descrizione era così toccante e infantile. Con trepida
gioia la pia suora Emmerich contemplò spiritualmente ogni
lamina ed ogni figura descrivendo tutto con gioia irrequieta, come un
bambino vivace. «Questo è il Rosario’ —
disse — che venne consegnato alla Madre di Dio, per onorare la
più amata memoria dell’uomo. L’uomo non conobbe
mai tanto amore, eppure sulla terra egli si era impolverato e
sporcato a tal punto che Maria dovette soccorrerlo e coprirlo, come
una nuvola, con il suo manto. Il Rosario si può comprendere e
gustare solo con grande grazia, innocenza e devozione. Il Rosario si
gusta e si vive meditandolo con devozione altrimenti si nasconde
nell’incomprensione.