La Chiesa militante
Le visioni
Beata Anna Caterina Emmerick

Chiesa militante si aprono con un’immagine particolarmente
significativa: le venne mostrata la e il mistero del Regno di Dio
sulla terra, il e la via della salvezza.
La Veggente così
racconta a proposito. Non mi devo meravigliare delle mie pene, ho
avuto una grande immagine della colpa e della salvezza attraverso la
storia di Gesù Cristo e della condizione del sacerdozio. Da
queste immagini ho ricevuto la consapevolezza e il riconoscimento
profondo di quante migliaia e migliaia di pene e premure occorrono
per riparare i danni e portarsi nell’ambito della salvezza. Ho
visto chiaramente i misteri che si celano dietro tutti i peccati e la
relativa salvezza, avrei bisogno di un anno per spiegarli nel modo
sulla partistoria piano opportuno ma non potrei nemmeno esprimerli.
Mi trovavo ancora nella “casa delle nozze” e vidi nelle
sue innumerevoli camere, in azioni simboliche, tutte le cause dei
peccati. Come quello della caduta degli Angeli e il peccato di Adamo,
le innumerevoli colpe che fino ad oggi si sono succedute; allo stesso
tempo vidi pure tutti i preparativi per la salvezza del creato fino
all’arrivo di Gesù, e la sua morte in croce.
Io vidi la condizione di mancanza e la caduta del sacerdozio e le
sue cause; le punizioni, il frutto del compiacimento, la guerra
futura e alcuni pericoli. Vidi pure altre minacciose sofferenze
incombere su di me. Tutte queste conoscenze mi erano state spiegate
come nelle parabole, rappresentate nel modo più chiaro e nel
contesto più comprensibile. Tutto scorsi nelle grandi immagini
della storia sacra che, come non mai, mi apparve con le visioni.
Scorsi ciò come in uno specchio, che ero io stessa. Il mio
sposo mi mostrò l’immensa confusione la slealtà
interiore di tutte le cose, così pure tutte le sue azioni per
la creazione. Alla caduta degli Angeli scesero una moltitudine di
cattivi spiriti sulla terra e si diffusero nell’aria. Io vidi
nei più diversi aspetti come grande fosse il loro furore, Il
primo uomo aveva un’immagine simile a Dio, era come il cielo.
Tutto si fondeva con lui e in lui, la sua forma era l’impronta
stessa di quella divina. Egli doveva godere e possedere le cose
naturali, ma da parte di Dio, e doveva essere grato solo a Lui. Il
primo Uomo era libero e perciò più esposto all’esame
divino. Il giardino del Paradiso e tutto quello che lo circondava
aveva la più perfetta immagine del Regno di Dio. Così
era anche l’albero della conoscenza il quale frutto, per il suo
contenuto, per le proprietà e gli effetti, non avrebbe dovuto
essere mai assaporato dagli uomini, perché attraverso il
medesimo l’uomo sarebbe divenuto un creatore di sé
stesso e si sarebbe sostituito perfino a Dio nel governo di sé,
e avrebbe compreso tutte le cose che in Lui sono infinite, in cose
finite. Per questo motivo gli fu proibito di mangiare
dall’albero.
All’inizio era tutto uguale e
uniforme, poi la collina lucente, sulla quale stava Adamo in
Paradiso, si sollevò e si innalzò, e la bianca valle
delle colline dove vidi Eva si inabissò e giunse la
perdizione. Dopo l’accaduto essi erano diversi. Tutte le forme
e la magnificenza del creato erano disperse in loro, tutto l’insieme
era in disaccordo, essi vivevano non più di Dio, bensì
solo di sé. Erano in due e divennero tre e poi una gran
quantità. Siccome volevano divenire come Dio, come tutti in
uno, si riprodussero in gran quantità, finendo di separarsi
infinitamente da Dio. Costoro, che all’origine erano figure
somiglianti a Dio adesso erano divenute solo figure di sé,
portando le colpe delle altre figure. Entrarono in rapporto con gli
Angeli caduti e si riconobbero in questi. Il mio sposo mi mostrò
tutto ciò in modo del tutto chiaro e comprensibile, in un modo
che l’avrebbe potuto comprendere perfino un bambino, eppure
adesso non lo posso più esprimere nel modo opportuno. Mi ha
mostrato il piano e le vie della salvezza fin dal principio, e tutto
ciò che Egli ha fatto. Compresi che non è giusto dire
che Dio non avrebbe avuto bisogno di morire per noi sulla croce
poiché con la sua potenza avrebbe potuto agire in altro modo;
Egli agisce usando la sua infinita giustizia, perfezione e
misericordia, questo significa che in Dio non c’è nessun
obbligo e non si può giudicare il suo agire con l’intelletto,
è necessario comprendere che Egli agisce come agisce ed è
quello che è. Mi apparve Melchisedech come prototipo di Gesù,
sacerdote sulla terra. Costui apparteneva all’ordine eterno del
sacerdozio in Dio. Vidi la sua preparazione e la sua azione. Vidi
anche Enoch e Noè nel loro significato e nel loro modo di
agire. Mi è apparso, nella sua orribile dimensione, anche
l’operante regno dell’inferno e delle migliaia di forme
delle apparizioni e degli effetti di un servizio d’idolatria
terrena, carnale, e demoniaca e dappertutto il riprodursi di certe
simili forme impestate per il proseguimento della distruzione e della
dannazione del mondo. Così vidi pure i prototipi degli inizi
della creazione i quali, nella loro specie, secondo la volontà
di Dio, erano sue immagini viventi. Mi apparvero tutti i peccati
conseguenti. Mi venne mostrato tutto da Abramo a Mosè, e da
Mosè ai profeti e, sempre in immagini, il rapporto vivente e
simbolico con i contemporanei. Capii, per esempio, perché i
preti oggi non sono più in grado di aiutare e salvare, e il
motivo per cui non ne sono più capaci, oppure raramente e in
modo così diverso. Mi venne mostrato il dono del sacerdozio
tra i profeti e l’origine di questa forma.
Vidi la storia di Eliseo: come costui diede a Giezi il suo bastone
per deporlo sul fanciullo morto della donna sunamita . Nel bastone si
trovava la forza di Eliseo e il messaggio spirituale in quanto figura
del suo braccio stesso, prolungamento del medesimo. Con tale
simbolismo appresi pienamente il significato delle origini del
bastone dei vescovi e dello scettro dei sovrani e della potenza’
ivi contenuta. Vidi la fede che unisce l’energia del possessore
del bastone con l’inviato, e sopratutto la distinzione dagli
altri. Giezi non aveva abbastanza fede e la madre del fanciullo
credeva solo ad Eliseo come persona fisica dalla quale poteva
ricevere aiuto; e così l’energia di Eliseo e il suo
bastone furono, in quel caso, separati da Dio dall’umana
presunzione, e il bastone non poté guarire. Poi vidi Eliseo
stendersi sul fanciullo morto e, mano nella mano, bocca sulla bocca,
corpo sul corpo, pregare, richiamando l’anima del fanciullo in
vita. Ricevetti poi la spiegazione del simbolismo di questa forma di
guarigione e del suo rapporto con la morte di Gesù. In Eliseo
erano aperte, attraverso la fede e il dono di Dio, tutte le porte
della grazia e della espiazione, quelle porte che erano state chiuse
dal peccato di Adamo: capo, petto, mani, piedi. Eliseo si distese
come una croce vivente ed esemplare sul fanciullo morto e gli
trasmise di nuovo, per mezzo della sua preghiera e della sua fede, la
vita e la salvezza. Espiò le colpe dei genitori che avevano
peccato col capo, il cuore, la mano e il piede. Io vidi in tutto
l’immagine della morte e delle piaghe di Gesù e come in
tutto c’era anche una crescita e un equilibrio armonico di
tutte le cose. Dalla morte di Gesù in croce vidi l’intera
entità del sacerdozio della sua Chiesa, con il dono della
creazione e della salvezza; anche quando non viviamo in Lui siamo
sempre con Lui crocefissi, e le porte della grazia delle sue sante
piaghe sono sempre aperte per noi. Con l’esempio del bastone di
Eliseo mi fu spiegato chiaramente l’effetto dell’imposizione
delle mani e della benedizione e dell’effetto della mano in
lontananza. Il motivo per cui i preti di oggi giorno raramente
salvano e benedicono mi venne spiegato con un esempio: vidi tre tipi
di pittori, i quali imprimevano figure sulla cera. Uno aveva una cera
bella e bianca ed era molto intelligente e abile, ma era pieno di sé
stesso e non aveva l’immagine di Cristo in sé, perciò
il suo quadro non valeva proprio niente. L’altro lavorava con
cera sbiadita ed essendo tiepido e caparbio non era capace di niente.
Il terzo era inabile e lavorava con grande imperizia, con la comune
cera gialla, ma con diligenza e semplicità, e il suo lavoro
diede un’immagine retta sebbene mostrasse dei tratti grezzi.
Così vidi anch’io brillanti sacerdoti, pieni di scienza,
predicare con grande saggezza però senza alcun effetto
concreto per l’aiuto dell’uomo, dall’altra parte
preti semplici e poveri mostrare la potenza del sacerdozio
nell’ambito della benedizione e della salvezza.
Il mio
sposo mi mostrò come dal suo concepimento fino alla morte
abbia sofferto e sempre espiato. Vidi poi chiaramente. Mi fu chiaro
come fosse possibile salvare e convertire in punto di morte, con le
preghiere, atti di dolore e espiazione, le anime che sulla terra non
hanno mai atteso alla loro salvezza. Vidi anche gli Apostoli, che
vennero inviati su quasi tutta la terra per interrompere il potere di
Satana e recare la benedizione al mondo. Quei territori dove essi
operarono erano rovinati dai più acerrimi nemici e Gesù
offrì la Sua più perfetta espiazione per la salvezza, e
i preti, che ricevettero lo Spirito Santo, e lo ricevono tuttora,
come gli Apostoli, che vinsero e possono vincere questa violenza. Mi
venne mostrato che questo dono, quello cioè di sottrarre la
terra e le regioni alla potenza di Satana, è simbolizzato
nell’espressione “Voi siete il sale della terra”, e
che proprio questo sale è un ingrediente dell’acqua
santa. Appresi con attenzione che quei paesi dove il cristianesimo
non ha trovato una continuità adesso siano infecondi.
Dovrebbero essere benedetti per divenire in futuro di nuovo fertili,
in modo da offrire frutta magnifica quando gli altri si saranno
inselvatichiti. David capiva la necessità della salvezza
mentre Salomone era fortemente legato alla sua saggezza. Molti
profeti, specialmente Malachia, conoscevano già il mistero del
cristianesimo; vidi innumerevoli altri profeti. Tutto ciò era
contestualmente collegato al simbolismo interiore dell’uomo e
gli avvenimenti seguivano naturalmente un’armonica successione.
Mentre io venivo in tal modo istruita, vidi venti altre persone
camminare e giacere, in differenti condizioni, nei luoghi più
lontani e in differenti punti della terra. Queste persone erano per
la maggior parte donne e sembrava che prendessero parte alle stesse
lezioni. Vidi su di esse propagarsi un campo di energia dalle notizie
apprese, ma ognuno accoglieva queste ultime in modo differente. Io
avrei parlato volentieri con loro, ma non potevo da quella distanza.
Avrei solo voluto sapere se tutto questo veniva accolto da loro in
modo puro. Ma poi vidi purtroppo della confusione.
Una volta venne da me una donna morta e mi mostrò una
camicia che aveva cucita. Il collo e le braccia erano ben cucite ma
il resto era stato trascurato e lavorato male. Pensai subito che
fosse qualche mio lavoro, ma poi mi resi conto che per la verità
non lavoravo così male. Mi resi conto della mia presunzione e
che quel brutto lavoro, proprio la camicia bella e zigrinata, era
un’immagine simbolica per insegnarmi la modestia. Questo non
l’avevo compreso subito e ne fui rattristata.
Vidi pure i
comportamenti della vita materiale del mondo per il quale la
maledizione non è altro che una benedizione e i segni del
regno di Satana: la superstizione, l’incantesimo, il
magnetismo, la scienza mondana, l’arte e tutti i mezzi per
dipingere la morte, truccare i peccati e addormentare la coscienza
con minuziosa superstizione. Tutte queste cose impegnano gli uomini
del mondo carnale, i quali vogliono diffamare i misteri della Chiesa
cattolica tentando di marchiarli come chiare forme di superstizione.
Questa gente esercita pienamente tutta l’attività
mondana e carnale nel modo che credono più giusto, trascurando
e allontanando sempre più il Regno di Dio. Mi fu data una
chiara percezione di come essi siano al servizio del mondo e della
materia e come invece il servizio a Dio fosse così tanto
schivato! Sarebbe pauroso se le anime potessero esporre e reclamare
tutti i loro diritti e tutte queste cose al clero che, con un
comportamento indifferente, invece le ignora».
Prima di
raccontare le visioni di Anna Katharina Emmerich sul rinnovamento
della santa Chiesa sulla terra, non dimentichiamo quelle in cui le
venne mostrata l’attività e l’effetto delle forze
delle tenebre contro il Regno di Dio. Nella prima settimana
dell’Avvento dell’anno 1819 così ella raccontava:
«Sono spossata per le tristi immagini dì stanotte. La
mia guida mi portò intorno a tutta la terra e attraverso
larghe cavità, edificate tra le tenebre, vidi innumerevoli
persone disorientate dalle tenebre. Andai in tutti i luoghi abitati
della terra e non vidi altro che depravazioni. Vidi ovunque più
uomini che donne, bambini non ce n’erano. Spesso non potevo
sopportare questa desolazione e allora la mia guida mi portava alla
luce. Uscivo su un prato, in una bella zona dove il sole splendeva e
non c’erano persone. Poi dovetti di nuovo calarmi nell’oscurità
e contemplare la perfidia, la cecità, la cattiveria, le
insidie, la brama di vendetta, la superbia, l’inganno,
l’invidia, l’avarizia, la discordia, l’omicidio, la
prostituzione e l’ateismo, con cui gli esseri umani non
guadagnavano nulla e divenivano sempre più ciechi e miserabili
cadendo nelle tenebre più profonde. Ebbi la sensazione che
intere città si trovassero su una sottilissima fascia di terra
con il pericolo di cadere presto nel baratro. Non vidi però
nessun essere buono cadere nel baratro. Tutta questa gente cattiva si
portava in luoghi oscuri per peccare l’uno con l’altro, e
impaurirsi e immergersi nel peccato che si diffondeva sempre più
tra le masse. in un tale orrore si trovavano popoli di tutte le razze
e in tutti i possibili abbigliamenti.
Spesso colta dalla paura e dal terrore di tali visioni mi
svegliavo e vedevo dalla finestra lo splendore tenue e tranquillo
della luna, e mi lamentavo con Dio per quelle tremende immagini. Più
volte dovetti scendere di nuovo nei sogni tremendi della notte e
vedere l’orrore. Mi trovavo in un mondo di peccati cosi
orrendo, che credetti di essere nell’inferno e iniziai a
lamentarmi ad altavoce. Allora la mia guida mi disse: “Io sono
con te, e dove io sono l’inferno non dura a lungo”. Io mi
rivolsi, con una grande nostalgia nella mia anima, alle povere anime
nel Purgatorio, allora queste vennero e mi portarono in un luogo che
mi sembrava fosse accanto alla terra dove non mancavano
indescrivibili sofferenze, ma queste anime non peccavano perché
erano votate a Dio. Vidi quanto desiderio esse avessero di fame e
sete di salvezza. Tutte avevano la consapevolezza della rinuncia e
sapevano a cosa dovessero rinunciare e aspettare con pazienza. Le
loro pazienti sofferenze, dovute al riconoscimento delle proprie
colpe e l’impossibilità di aiutarsi era infinitamente
commovente. Vidi anche i loro peccati e, secondo la loro gravità,
le anime erano affondate in differenti gradi di sofferenza, alcune
fino alla gola, altre al petto ecc. ed imploravano aiuto. Dopo aver
pregato per loro mi destai, sperai di essere liberata dalle immagini
orrende e pregai per questo sinceramente Dio. Ma appena mi
addormentavo ero di nuovo guidata nel mondo delle tenebre. Ricevevo
rinnovatamente innumerevoli minacce e immagini orrende da Satana. Una
volta ebbi di fronte un demonio insolente che mi disse pressappoco
così: “È proprio necessario che tu scenda qua e
veda tutto, solo per vantarti e prenderti il merito di aver fatto
conoscere questo?”. Gli dissi che avrebbe dovuto lasciarmi in
pace con le sue inezie.
Mi trovai poi in un luogo, simile ad
una grande città, la quale era particolarmente piena di
cattiverie ed era insidiata da molti diavoli al lavoro. Questi erano
gi inoltrati nel lavoro ed io credetti che la città dovesse
presto sprofondare a cominciare dagli edifici pesanti. Ho avuto
spesso la sensazione che Parigi avrebbe dovuto sprofondare poiché
vedo molte caverne sotterranee, le quali non sono come quelle
scultoree di Roma. Vidi anche un luogo che era molto grande, come
l’immagine di una città nella nostra parte del mondo.
Qui mi fu mostrata un’orrenda tragedia: il nostro Signore Gesù
Cristo crocefisso. Tremai nell’intimo e nelle gambe, poiché
intorno a Lui c’erano chiaramente persone del nostro tempo. Era
un rabbioso e orrendo martirio del Signore, così come avvenne
al tempo dei giudei. Dio sia ringraziato, era solo un’immagine
simbolica. “Così sarebbero essi” disse la mia
guida “se Egli potesse ancora oggi soffrire questi patimenti
sulla terra. Vidi con mio orrore molta gente in quel luogo che io
conoscevo; persino dei preti.
Mi apparvero allora anche i miei persecutori, ed il modo con cui
si sarebbero comportati con me quando mi avessero avuto in loro
potere, costringendomi con la tortura a confermare la loro opinione».
Concludendo questa Visione tremenda il cuore di lei prese a battere
in modo convulso, tanto che non poteva nemmeno più muoversi,
poi pian piano proseguì: “Adesso hai visto l’orrore
della cecità e le tenebre dell’uomo; quindi non
brontolare più sulla tua sorte, e prega! La tua sorte è
molto dolce”.
In un’altra visione Anna Katharina
menziona e descrive la società della massoneria o della pseudo
chiesa, oppure meglio, della contro-chiesa: Questa chiesa è
piena di fango, dì nullità, è soltanto
appiattimento e notte. Quasi nessuno conosce in quali tenebre il
maligno lavora. Tutto si svolge in antri oscuri. Le pareti sono
scoscese e tutto è vuoto.
Una sedia fa le veci dell’altare. Su un tavolo c’è
una testa di morto tra due luci, spesso coperta ma qualche volta
viene scoperta. Gli aderenti sguainano spade nel rito di
consacrazione. Questa è la società dei miscredenti dove
tutto è infinitamente cattivo. Io non posso dire quanto la
loro attività sia disgustosa, rovinata, senza valore. Molti di
loro non si rendono conto di ciò, essi vogliono divenire un
unico corpo in tutto fuorché nel Signore. Uno di loro si è
allontanato dalla società, e per questo motivo sono in collera
contro di me. Quando la scienza si separò dalla religione,
questa chiesa abbandonò il Salvatore e si compiacque della
mancanza di fede, così emerse la società di coloro che
si compiacevano del puro egoismo, senza fede e valori.
Tale fu la contro-chiesa, centro della malvagità,
dell’errore, dell’inganno, dell’ipocrisia, della
debolezza, che può accogliere l’elenco di tutti i
demoni. Il pericolo più grande si cela dietro la loro
apparente innocenza. Agiscono e vogliono tutt’altro di quello
che, con fare innocente, mostrano di volere. Se questo pericolo non
viene percepito gli uomini affluiscono inconsciamente con le loro
attività in un centro comune. Tale centro ha come origine e
viene diretto dal maligno. Ogni azione e attività di questo
centro diabolico è volta contro i principi di Gesù
Cristo, per mezzo del quale ogni vita può essere salvata e al
di fuori del quale ogni azione resta un’opera della morte e del
diavolo.
Tutto quello che Anna Katharina vide sulla massoneria
venne poi pienamente confermato dall’Enciclica di Leone XIII:
Humanum genus, del 20 aprile 1884.