15 - Si parla della guerra che i demoni muovono nascostamente alle anime e di come il Signore le difenda per mezzo dei suoi angeli.
Suor Maria d'Agreda

Si parla della guerra che i demoni muovono nascostamente alle anime e di come il Signore le difenda per mezzo dei suoi angeli, di Maria beatissima e da se stesso; si narra, quindi, un conciliabolo tenuto dopo la conversione di san Paolo contro la Regina e contro la comunità ecclesiale.
277. Grazie all'abbondante dottrina dei testi ispirati ed a quella dei dottori e maestri, la Chiesa cattolica è già avvertita della vigilantissima malizia e crudeltà con la quale l'inferno si ingegna nella sua astuzia di portare tutti i suoi figli ai tormenti perenni, qualora gli sia consentito. Dalla Bibbia sappiamo anche che il potere infinito di Dio ci aiuta affinché, se vogliamo avvalerci del suo invincibile favore e sostegno, camminiamo sicuri sino a raggiungere la felicità senza fine che egli ci tiene preparata per i meriti di sua Maestà, se da parte nostra ce la guadagniamo. San Paolo dice che ciò è stato scritto per confermarci in tale fiducia e per consolarci con tale certezza, perché la nostra speranza non risulti vana se è accompagnata dalle opere. Per questo l'apostolo Pietro unisce l'una e le altre; infatti, dopo averci invitato a gettare ogni preoccupazione nel Signore, che ha cura di noi, subito soggiunge: Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.
278. Da questi ed altri ammonimenti generali, nonché dalla continua esperienza, i cristiani potrebbero discendere a formarsi un'opinione particolare e prudente delle trame e persecuzioni che i demoni ordiscono contro tutti per procurarne la perdizione; ma come uomini terreni ed assuefatti solo a quanto colgono attraverso i sensi non sollevano il pensiero a realtà più elevate e vivono in una falsa tranquillità, non rendendosi conto della spietata e segreta malvagità con cui essi provocano e conseguono la loro rovina. Non riconoscono neanche l'assistenza dell'Altissimo, che li soccorre e li salva, e, da ciechi e ignoranti, non sono grati per questo beneficio né temono quel pericolo. Giovanni proclama nell'Apocalisse: Guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore. L'Evangelista udì questa dolorosa voce nel cielo, dove i beati, se fossero stati capaci di afflizione, l'avrebbero provata nell'apprendere la celata guerra che un avversario così forte, sdegnato e mortale veniva a combattere. Quantunque non possano soffrire, però, essi senza mestizia ci commiserano mentre, immersi in una simile dimenticanza e in un letargo tanto profondo, non sentiamo né pena né compassione verso noi stessi. Ora, ho compreso che gli occulti consigli di perfidia, che gli spiriti maligni hanno tenuto e tengono contro i misteri del Redentore e contro la comunità ecclesiale, mi sono stati rivelati nel corso della Storia appunto per risvegliare da questo sonno coloro che la leggeranno, come ho osservato spesso spiegando alcuni arcani circa la battaglia invisibile con la quale si danno da fare per trarci al loro volere. Qui, in occasione della dichiarazione di quello che accadde nella conversione di Saulo, questa verità mi è stata illustrata meglio, affinché la comunichi e sia palese come i ministri superni, al di sopra della nostra percezione, duellino ininterrottamente con i principi delle tenebre per proteggerci e come l'Onnipotente li debelli per mezzo di loro, di Maria, di Gesù o direttamente.
279. Degli alterchi e delle contese che i custodi hanno con i tentatori per difenderci dalla loro invidia e ostilità vi sono nella sacra Scrittura evidenti testimonianze, che per il mio intento è sufficiente supporre, senza riferirle. È noto che Giuda Taddeo afferma nella sua lettera, appartenente al canone, che Michele disputò con Lucifero per il corpo di Mosè, da lui sepolto per comando divino in un luogo del quale i giudei non erano informati. Satana pretendeva che fosse manifestato, per indurre il popolo ad adorarlo con sacrifici pervertendo così il culto della legge in idolatria. L'animosità del drago nei confronti dell'umanità è antica quanto la sua disobbedienza, ed è violenta e feroce nella misura della sua superbia contro Dio, da quando in cielo scoprì che il Verbo si sarebbe incarnato e sarebbe nato da colei che vide vestita di sole; a questo si è accennato nella prima parte. Dalla riprovazione di tali decreti della somma sapienza e dal rifiuto di sottomettere il proprio giudizio derivò il suo odio verso sua Maestà, e dal momento che non può sfogare la rabbia su di lui cerca di farlo sulle sue creature. Poiché per la sua natura angelica progetta con immobilità, per non retrocedere da quello che allora stabilì, sebbene muti avviso nell'escogitare espedienti, non cambia nella volontà di infierire su di esse. Anzi, il suo rancore è cresciuto e cresce sempre più per i doni concessi ai giusti e ai santi, e per le vittorie che ottiene su di lui la stirpe della sua rivale; di essa gli fu detto in minaccia che, anche se egli l'avrebbe insidiata, gli avrebbe schiacciato la testa.
280. Essendo, però, un essere intellettuale, che non si affatica e non si stanca, si affretta a perseguitarci al punto che il conflitto comincia nell'istante stesso in cui iniziamo ad esistere nel grembo materno e non termina se non quando periamo; si verifica quello che sostiene Giobbe, cioè che la vita dell'uomo è una dura lotta sulla terra. Lo scontro, inoltre, non è dato solo dal fatto che siamo concepiti nella colpa originale e ne usciamo con il fomite del peccato e con le passioni sregolate, che inclinano al male; oltre a questo combattimento, che è continuamente in noi, il demonio ci assale con ira, valendosi di tutta la sua furbizia e cattiveria e della potestà che gli è permessa, e quindi dei nostri sensi e impulsi come pure delle nostre facoltà e tendenze. Tutto ciò non gli basta, ma fa anche in modo di servirsi di altro per precluderci il rimedio della salvezza e la sopravvivenza. Se non gli riesce, non lascia mai intentata nessuna delle offese che comprende di poterci recare, per traviarci e farci decadere dall'amicizia dell'Altissimo.
281. Esporrò adesso come questo avvenga, soprattutto per i figli della Chiesa. Appena gli avversari sanno che è stato procreato un corpo umano, indagano innanzitutto l'intenzione dei genitori, se siano in stato di grazia e se abbiano ecceduto o meno in tale atto. Poi, valutano la loro costituzione, poiché ordinariamente si trasmette, e considerano anche le ragioni generali che concorrono alla formazione del fisico, ricavandone con lunghi esami un pronostico di come sarà il bambino. Se questo è buono, si ingegnano entro le loro possibilità di impedire l'infusione dell'anima, provando con pericoli o tentazioni a provocare l'aborto nei quaranta o negli ottanta giorni che passano prima di essa; ma, allorché si rendono conto che ciò accade, il loro furore diviene tremendo nel darsi da fare perché il piccolo non venga alla luce o non giunga a ricevere il battesimo, dove questo possa essere impartito immediatamente. Allo scopo, con delle suggestioni inducono le donne a molti disordini ed eccessi, che lo mettano in movimento in anticipo o lo facciano morire nel ventre. Tra i cattolici e gli eretici che fanno uso di tale sacramento sarebbero contenti di ostacolarne l'amministrazione, affinché egli non sia giustificato e vada al limbo, nel quale non contemplerà il Signore, mentre tra i pagani e gli idolatri non si prendono affanno dato che sarà certamente dannato.
282. Contro l'implacabile malizia del serpente l'Onnipotente tiene disposta in varie maniere la sua difesa. La più comune è quella della provvidenza con cui dirige le cause naturali perché producano i loro effetti nei tempi opportuni, senza che possano essere arrestate o disturbate, circoscrivendo il potere con il quale costui sconvolgerebbe il mondo se fosse lasciato in sua balìa. Dio nella sua bontà non lo tollera e non cede le sue opere né il governo delle cose inferiori né tanto meno quello degli uomini ai suoi nemici giurati, che nell'eccellente organizzazione dell'universo sono solo vili carnefici, e peraltro per quanto viene loro ordinato e consentito. Se i depravati non li aiutassero, accettando i loro inganni e commettendo misfatti da castigare, tutto manterrebbe la propria armonia e non capiterebbero tra i fedeli così numerose disgrazie nei raccolti, nelle infermità, nei decessi repentini ed in tanti malefici quanti essi ne hanno inventati. Queste ed altre sventure nei parti, guastati per le sregolatezze e le trasgressioni, provengono dal fatto che li assecondiamo e meritiamo di essere puniti per mezzo della loro perfidia, poiché noi stessi ci abbandoniamo ad essa.
283. Inoltre, c'è la protezione speciale dei santi angeli, ai quali, come dice Davide, è stato dato il comando di portarci sulle loro mani perché non inciampiamo nei lacci infernali, e che saranno inviati a circondarci e preservarci da ogni rischio; essa ha principio, come la persecuzione, mentre siamo ancora nel grembo e prosegue fino al momento in cui ci presenteremo al tribunale divino, conformemente alla sorte che avremo guadagnato. Nell'istante del concepimento è loro chiesto di vegliare sul nascituro e sulla madre e successivamente, quando conviene, viene assegnato un custode particolare, come si è già dichiarato; perciò, per soccorrere chi è loro affidato, essi subito hanno pesanti diverbi con i diavoli. Questi allegano il loro diritto sulle creature, perché sono state generate nel peccato e sono maledette, indegne della grazia, nonché loro schiave. Gli spiriti superni si oppongono sostenendo che sono state concepite secondo l'ordine naturale, sul quale il principe delle tenebre non ha autorità; che, se hanno la colpa originale, ciò è dovuto ai progenitori e non alla loro volontà; che, tuttavia, il sommo sovrano le forma affinché lo conoscano, lo lodino e lo servano e affinché, per la sua vita e la sua passione, possano entrare nella gloria; che questi fini non devono essere bloccati solo dal volere satanico.
284. Lucifero e i suoi adducono anche che nella loro procreazione è mancata la retta intenzione e sono stati oltrepassati i limiti; questa è la loro ragione più forte, perché senza dubbio le perversioni rendono assai immeritevoli di difesa e meritevoli dell'interruzione della gravidanza. Eppure, benché questo succeda spesso e alcune periscano prima di uscire alla luce, generalmente gli esseri celesti le salvaguardano. Se si tratta di figli legittimi, attestano che i loro genitori hanno avuto il sacramento e la benedizione del sacerdote; allo stesso modo, se questi ultimi sono generosi nel fare elemosine, sono compassionevoli, hanno qualche devozione o fanno delle azioni buone, citano tali qualità, adoperandole come strumenti di battaglia. Nel caso di figli illegittimi, la contesa è più dura, dato che i rivali hanno più ampia giurisdizione quando l'Altissimo viene tanto offeso ed è giusto un castigo rigoroso; così, prendendosene cura, egli palesa maggiormente la sua liberale misericordia, di cui i suoi messaggeri si valgono a loro favore, ripetendo che sono effetti naturali, come si è detto. Laddove il padre e la madre non hanno virtù ma vizi, menzionano quelle che trovano negli antenati e nei parenti, le preghiere degli amici e di coloro ai quali si sono raccomandati. Affermano, inoltre, che il bambino non ha responsabilità del rapporto illecito da cui è nato e, crescendo, può arrivare a un'eminente santità; quindi, il drago non ha il diritto di impedirgli di conoscere e amare chi gli ha donato l'esistenza. A volte è rivelato loro che certi piccoli sono stati eletti per qualcosa di importante a vantaggio della comunità ecclesiale ed allora il sostegno che danno è molto attento e valido, ma pure il furore del maligno aumenta, per ciò che congettura dalla stessa sollecitudine che scorge.
285. Queste lotte e le altre che riferiremo sono spirituali, come lo sono gli angeli, i nemici e le armi con le quali li combattono. Le più offensive sono le verità circa la Divinità , la Trinità , Cristo, l'unione ipostatica, il nostro riscatto e l'immenso amore che egli ha per noi in quanto Dio e in quanto uomo, procurando la nostra felicità perenne; quindi, l'eccellenza e purezza della Signora, i suoi privilegi e le sue opere. Di questi arcani i custodi mostrano agli avversari nuove immagini, costringendoli, se non lo fa direttamente l'Eterno, a osservarle e a volgere ancora ad esse l'attenzione. Di conseguenza accade, come asserisce l'apostolo Giacomo, che i demoni credono e tremano, perché sono tanto atterriti e tormentati che, per non riflettere molto su questo, si precipitano negli abissi e sono soliti domandare che vengano tolte loro tali specie, in particolare quella dell'unione ipostatica, poiché li torturano più dello stesso fuoco che li strazia, per l'odio che hanno verso i misteri del Redentore. Perciò, gli esseri superni replicano frequentemente: «Chi è come Dio? Chi è come Gesù, Dio ed uomo vero, il quale fu crocifisso per la salvezza del mondo? Chi è come Maria, nostra regina, che fu esente da ogni macchia e dette nel suo ventre carne e forma umana al Verbo, rimanendo sempre vergine?».
286. Le persecuzioni dei diavoli e la vigilanza degli angeli si protraggono alla nascita. Qui tocca il culmine l'accanimento del serpente contro i neonati che possono essere bagnati dall'acqua battesimale, perché si affatica per ogni via e per quanto può allo scopo di impedirlo. Qui l'innocenza degli infanti esclama con le parole di Ezechia: Signore, io sono oppresso; proteggimi; sembra che a nome loro lo facciano i custodi, che badano ad essi con estrema premura, giacché sono già fuori dal grembo e non sono capaci di difendersi, né la diligenza di chi li accudisce riesce a considerare tutti i pericoli ai quali sono esposti a quell'età. Suppliscono spesso gli inviati del cielo, quando essi dormono o sono soli in occasioni in cui altrimenti ne soccomberebbero numerosi. Noi che giungiamo al battesimo e alla confermazione troviamo una potente fortificazione, per il carattere con il quale siamo contrassegnati come cristiani, per la giustificazione con la quale siamo rigenerati come figli di Dio ed eredi della sua gloria, per le virtù della fede, speranza e carità e per le restanti con le quali siamo adornati e irrobustiti per fare il bene, per l'accesso agli altri sacramenti e suffragi della Chiesa, nei quali ci vengono applicati i meriti dell'Unigenito e dei beati, e per altri enormi benefici che confessiamo. Se ne approfittassimo, vinceremmo Lucifero ed egli non avrebbe più parte alcuna in nessuno di noi.
287. Ma, ahimè! Sono molto pochi coloro che, arrivando all'uso della ragione, non perdono subito la grazia ricevuta e non si arruolano sotto la bandiera satanica contro sua Maestà. Da questo appare che egli sarebbe retto se ci abbandonasse e ci negasse l'assistenza della sua provvidenza e dei suoi servitori; ma non fa così, ed anzi, quando iniziamo a rendercene indegni, la incrementa con maggiore clemenza per manifestare in noi le ricchezze della sua sconfinata bontà. Non ci sono espressioni in grado di spiegare quale e quanta sia la malizia, l'astuzia e la solerzia del tentatore per indurre i mortali al male, allorché cominciano a capire. A tal fine, parte assai da lontano, facendo in modo che durante l'infanzia si abituino a comportamenti viziosi e che ne odano e vedano altri simili nei familiari, in chi li alleva e nella compagnia di qualcuno peggiore e più grande. Inoltre, si prodiga perché i genitori trascurino di evitare la rovina in quei teneri anni nei quali, come su morbida cera o su una tavola liscia, si imprime tutto quello che viene percepito per mezzo dei sensi, e attraverso ciò il nemico muove le inclinazioni e le passioni. Ordinariamente le persone agiscono in forza di esse, se non sono dirette da un aiuto speciale; ne deriva che, appena pervengono all'utilizzo della razionalità, le seguono nelle cose piacevoli e attraenti, delle cui immagini hanno piena la fantasia. Il principe delle tenebre, spingendole a commettere una trasgressione, si impossessa immediatamente delle loro anime ed acquista nuova giurisdizione su di esse per trarle ancora in errore, come di solito succede per sventura di tante.
288. Non è minore l'impegno sollecito dei ministri divini nel prevenire tale danno. Per questo, comunicano parecchie sante ispirazioni ai padri e alle madri, affinché si diano pensiero dei loro piccoli, li istruiscano nella legge dell'Altissimo, li avvezzino ad opere cristiane e ad alcune pratiche religiose, li distacchino con il loro esempio da tutto quello che è negativo e li esercitino nelle virtù. Le mandano anche a questi, tenendo conto dell'età e della luce che il Creatore dà loro intorno a quanto desidera compiere in ciascuno. Hanno aspri duelli con gli spiriti cattivi, che allegano contro i bambini le cadute dei genitori e le azioni disordinate che essi stessi fanno, le quali, benché non colpevoli, sono tutte rivendicate dal diavolo e, a suo dire, gli conferiscono il diritto di continuarle in loro. Se con l'uso della ragione i fanciulli prendono a mancare, è durissima la resistenza che egli fa perché gli angeli non li allontanino da ciò. Allo scopo questi presentano le qualità dei parenti e degli antenati e i loro medesimi atti; anche se si tratta soltanto dell'aver pronunciato il nome di Gesù o di Maria, quando viene loro insegnato, portano la cosa a loro favore, poiché hanno onorato il Signore e la Vergine. Se , poi, hanno altre devozioni, e se sanno e recitano le orazioni, pure di questo si avvalgono come di armi proprie dell'uomo per difenderlo dal demonio, perché con ogni gesto buono gli sottraiamo un po' dell'autorità che ha acquisito contro di noi per il peccato originale, e soprattutto per quelli attuali.
289. In seguito la battaglia diviene più accesa poiché, dall'istante in cui ci macchiamo di qualcosa, il serpente è terribilmente attento per procurarci la morte prima che facciamo penitenza, affinché andiamo in perdizione. Inoltre, perché incorriamo in altri delitti, riempie di lacci e di rischi le vie di ogni stato, senza eccettuarne alcuno, benché non in tutti metta gli stessi. Se questo segreto fosse noto per come è realmente, e si riconoscessero le reti e le trappole che per nostra responsabilità sono state tese, tutti camminerebbero tremando, tanti cambierebbero condizione di vita o non avrebbero l'ardire di sceglierla e altri lascerebbero i posti, gli incarichi e le dignità che bramano. Intanto, ignorando la minaccia sono malsicuri, perché non sono capaci di intendere né di credere che quanto avvertono tramite i sensi, e così non temono le insidie e i trabocchetti preparati per loro triste disgrazia. Perciò, sono tantissimi gli stolti e scarsi gli accorti e i veri saggi, molti i chiamati e pochi gli eletti, senza numero i dissoluti e rari i virtuosi e i perfetti. Con il moltiplicarsi delle colpe personali, satana acquista atti di proprietà sulle anime. Se non può uccidere chi tiene schiavo, fa almeno in modo di trattarlo da vile servo, adducendo la motivazione che costui di giorno in giorno diventa più suo ed egli stesso lo vuole essere, che nessuna giustizia può toglierlo dalle sue mani né prestargli soccorso, perché non accetta, né applicargli i meriti del Redentore, che disprezza, o l'intercessione dei beati, dei quali è dimentico.
290. Con questi ed altri titoli, che non è possibile riferire, il drago pretende di accorciare il tempo della penitenza a chi ritiene suo; se non ottiene ciò, si sforza di sbarrare le strade per le quali possa arrivare a salvarsi, e sono molti quelli in cui consegue il suo intento. A nessuno, però, viene meno la protezione degli angeli, che ci fanno scampare infinite volte da pericoli gravissimi, e questo è così certo che vi è appena qualcuno che non lo abbia sperimentato nel corso degli anni. Ci ispirano continuamente e mettono in moto quanto conviene per avvisarci e risvegliarci. Contro il furore infernale, ricorrono a nostro vantaggio a tutto quello che il loro intelletto può giungere a trovare e a cui la loro ardentissima carità e il loro potere si possono estendere. Devono farlo ripetutamente per tanti, che si sono sottomessi completamente a Lucifero e utilizzano la libertà delle proprie facoltà solo per questa temerarietà. Non parlo dei pagani, degli idolatri e degli eretici; infatti, sebbene gli esseri superni li aiutino, diano ad essi dei suggerimenti e li spronino talora ad opere conformi ai principi morali, che poi sfruttano a loro beneficio, comunemente il più che effettuano per loro è preservarne la vita, affinché la causa dell'Altissimo sia ulteriormente legittimata avendo egli atteso tanto la loro conversione. Si affaticano anche perché non precipitino in tutti i misfatti ai quali gli avversari li incoraggiano, giacché il loro amore si dilata fino a far sì che almeno non guadagnino molte pene, mentre al contrario la malizia diabolica cerca di assicurare loro le peggiori.
291. Nel corpo mistico della Chiesa l'asprezza delle contese varia secondo i differenti stati delle anime. Generalmente, i custodi impiegano per tutte come armi comuni il battesimo, il carattere, l'amicizia divina, le doti, le azioni rette, i meriti, la devozione per i santi, le invocazioni dei giusti che pregano per esse e ogni moto positivo. Tale presidio per gli uomini dabbene è assai saldo perché, dato che sono nella familiarità con l'Onnipotente, danno agli inviati del cielo più diritto; così, questi allontanano i rivali, ai quali li fanno vedere come tremendi. Solo per un siffatto privilegio si dovrebbe stimare la grazia al di sopra di tutte le realtà create. Altri, poi, sono tiepidi, difettosi, cascano facilmente e ad intervalli si rialzano; contro di loro il maligno può infierire più crudelmente. I ministri dell'Eterno, però, li sostengono e pongono grande diligenza perché, come dice Isaia, la canna incrinata non si spezzi e lo stoppino dalla fiamma smorta non si spenga.
292. Ci sono, quindi, alcuni tanto depravati ed infelici che non hanno mai fatto il bene da quando hanno perso la grazia sacramentale o, se talvolta si sono sollevati dal peccato, vi sono ripiombati così stabilmente che pare che abbiano concluso i conti con sua Maestà e vanno avanti come senza la prospettiva di un'esistenza oltre la morte, né timore della dannazione, né alcuna riflessione sul proprio comportamento. In essi non ci sono azioni vitali dello Spirito o impulsi di autentica virtù, e non si ravvisa niente da allegare in loro difesa. I nemici gridano: «Perlomeno questi sono nostri in tutti i modi, sono soggetti al nostro dominio e il Signore non ha parte alcuna in essi». Allo scopo mostrano tutte le malvagità e tutti i vizi di quelle persone, che sottostanno spontaneamente a un tanto pessimo padrone. Qui è incredibile ed inesplicabile ciò che accade tra gli angeli e i demoni, poiché questi ultimi si oppongono con estrema violenza perché non venga portato ausilio. Dal momento che in questo non possono resistere alla volontà del sommo Re, fanno di tutto affinché le anime non lo accettino e non siano attente ai suoi richiami. Avviene di solito una cosa degna di rilievo: per tutte le ispirazioni che egli manda da sé o tramite i suoi messaggeri è necessario scacciare prima i tentatori, perché sia rivolto ad esse l'interesse; inoltre, perché quegli uccelli rapaci non tornino immediatamente a disperdere tale semenza`, i custodi la proteggono con le parole già riferite: «Chi è come Dio, che abita nelle altezze? Chi è come Gesù, che sta alla destra del Padre? Chi è come Maria purissima?». Pronunciano pure altre espressioni simili, dalle quali i draghi fuggono sprofondando in qualche caso negli abissi, da dove però in seguito risalgono per lottare ancora, poiché non ha termine la loro ira.
293. I serpenti provano anche in tutte le maniere ad ottenere che i discendenti di Adamo moltiplichino le trasgressioni, affinché si compia subito il numero delle loro iniquità e si abbrevino i loro anni e il tempo della penitenza, per trascinarli con sé al castigo perenne; ma gli esseri celesti, che si rallegrano per il ravvedimento, se non riescono a conseguirlo si prodigano per trattenere per quanto è possibile i cristiani dagli sbagli, togliendone loro una quantità immensa di occasioni e procurando che in mezzo a queste si frenino e limitino. Quando, nonostante tali premure ed altre che sono sconosciute, non sono in grado di ricondurre tanti che sono nell'errore, si valgono dell'intercessione della Vergine e la implorano di interporsi come mediatrice e di confondere i seduttori. Perché i rei vincolino in qualche modo la sua clementissima pietà, si ingegnano di far sì che abbiano una speciale devozione per lei e le prestino dei servizi che le possano venire offerti, dato che, anche se è vero che tutte le opere buone fatte nel male sono morte e sono come armi debolissime, per l'onestà dei loro oggetti e dei loro fini hanno sempre degli effetti, sebbene remoti, e rendono meno indisposti. Allorché sono presentate da loro, e ancor più dalla Madre, hanno qualcosa di vita o di somiglianza di vita al cospetto dell'Altissimo, il quale le guarda differentemente che in chi le ha eseguite e si fa persuadere non dal rispetto per esse, ma dal riguardo per chi lo supplica.
294. Per questa strada moltissimi escono dal traviamento e dalle grinfie di satana con l'assistenza della Regina, qualora quella degli spiriti superni non basti perché hanno raggiunto condizioni così spaventose da aver bisogno di un braccio tanto forte. Perciò i nostri avversari sono assai tormentati nella loro collera nello scorgere un peccatore che
la invoca o si ricorda di lei; infatti, poiché è loro nota la misericordia con la quale lo accoglie e sanno che accettandone la difesa fa sua la causa, rimangono senza speranza né vigore per resisterle, ed anzi si danno all'istante per vinti e abbattuti. Se il supremo sovrano intende realizzare una conversione singolare, succede spesso che ella imponga loro con autorità di allontanarsi e di precipitare nelle voragini sotterranee; altre volte, anche senza ciò, egli li fa scappare terrorizzati e sconfitti mostrando al loro intelletto immagini delle prerogative e dell'eccellenza di lei, in modo che lascino le anime libere per corrispondere alla grazia che ella stessa ottiene loro dal Figlio.
295. Eppure, benché l'intervento della Signora sia così efficace e il suo comando così terribile, e benché l'Eterno non conceda nessun beneficio nel quale ella non abbia parte, in varie circostanze combatte per noi la beatissima umanità del Verbo incarnato, che si dichiara con lei a nostro favore e schiaccia i ministri di Lucifero. Tanto e tale è l'amore con cui si preoccupa della salvezza dei mortali! Questo non avviene solo quando essi si giustificano con i sacramenti, tramite i quali i nemici sperimentano subito contro di sé la virtù del Redentore e i suoi meriti; in altre mirabili trasformazioni interiori egli mette in loro alcune specie particolari dei suoi misteri, con le quali li atterrisce e sgomenta. Fu così per Paolo, Maria di Màgdala ed altri santi, e ugualmente accade se c'è la necessità di sostenere qualche regno cattolico o la Chiesa a motivo dei tradimenti e delle malvagità che i principi delle tenebre escogitano per la loro distruzione. In questi casi non solo l'umanità, ma pure la divinità infinita con il potere che è attribuito al Padre si schiera senza indugio contro di essi nella maniera che ho illustrato, con ulteriori rivelazioni ed immagini dei suoi arcani e di come li voglia sopraffare e spogliare della preda che hanno fatto o progettano di fare.
296. Quando sono usati mezzi simili, l'intero inferno resta per lunghi giorni prostrato e avvilito nel profondo delle sue caverne e coloro che lo abitano emettono urla di lamento senza poter uscire finché non ne è data loro licenza; appena la ricevono, vengono nuovamente ad angariarci con la stessa antica rabbia. Sebbene non paia che si accordi con la superbia e l'arroganza il tornare a contendere con chi li ha duramente sgominati, prevalgono in loro l'invidia della possibilità che abbiamo di giungere a godere il Signore e lo sdegno con cui bramano di impedirlo, tanto da non farli desistere dal molestarci sino alla fine. Ho però compreso che, se le nostre colpe non ci avessero reso così smisuratamente indegni della sua pietà, Dio si servirebbe sovente della sua potenza illimitata a vantaggio di molti, anche con miracoli. Lo farebbe soprattutto per proteggere il suo corpo mistico e alcuni stati cattolici, sventando le trame con le quali il maligno disegna di mandare in rovina la cristianità; in questi infelici secoli lo osserviamo con i nostri occhi e intanto non ci guadagniamo il soccorso, perché tutti senza eccezioni irritiamo la giustizia celeste e il mondo si è alleato con il serpente, in balìa del quale viene permesso che si abbandoni, dal momento che si ostina nella sua follia tanto ciecamente e caparbiamente.
297. Nella conversione di san Paolo si manifestò l'aiuto divino di cui abbiamo parlato, poiché egli, come afferma in una lettera, fu scelto fin dal seno di sua madre per essere apostolo e strumento eletto. Il corso della sua esistenza, sino alla persecuzione che egli mosse contro la comunità ecclesiale, fu poi frammezzato da diversi eventi che confusero il diavolo, come capita spesso; ma questi lo scrutò dal concepimento, considerando le sue caratteristiche e la sollecitudine degli angeli che vigilavano su di lui, la quale accrebbe il suo odio tanto che nei primi anni aspirò ad ucciderlo. Non ci riuscì e successivamente, vedendolo divenuto oppressore dei fedeli, cercò al contrario di conservarlo in vita. Per trarre il giovane fuori da questo inganno, con cui così volontariamente si era assoggettato ai demoni, non bastarono i custodi, ma scese in campo la Regina , prendendo come sua la causa. Per lei Gesù stesso e l'Altissimo intervennero con il loro vigore e con mano imbattibile, liberandolo dalle unghie del drago, che fu scagliato in un istante negli abissi con tutti i suoi seguaci che scortavano e provocavano il futuro discepolo sulla via di Damasco.
298. Essi provarono in tale occasione il flagello della forza di sua Maestà e rimasero per un po' terrorizzati e abbattuti nel fondo del loro dominio; quando, però, furono tolte le specie che erano state messe nel loro intelletto per turbarli, ricominciarono a respirare nella loro ira. Il loro capo li convocò ed esordì: «Come è possibile che io abbia riposo davanti a tanto ripetute offese, che quotidianamente subisco da questo Verbo incarnato e da colei che lo generò e partorì? Dov'è il mio valore? Dove sono la mia energia, il mio furore e gli insigni trionfi che con esso ho riportato sui mortali dopo essere stato precipitato senza ragione dall'empireo? Sembra, compagni miei, che l'Eterno intenda chiudere le porte di questo luogo e spalancare quelle della sua casa, demolendo il nostro impero e facendo svanire i miei piani e desideri di attirare tutti ai nostri tormenti. Se compie per essi tali opere oltre ad averli redenti con la sua passione, se dimostra loro un simile affetto, se li riconduce alla familiarità con lui con così straordinarie meraviglie, anche se avessero anime di fiere e cuori di diamante cederebbero di fronte a tanta tenerezza e a tanti favori. Tutti lo ameranno e ascolteranno; altrimenti, sarebbero più ribelli e testardi di noi. Chi sarà insensibile al punto di non trovarsi costretto ad essere grato a questo Dio fatto uomo, che con tante carezze procura la sua stessa gloria? Saulo era nostro amico, ostile al Crocifisso, ed io lo manovravo per i miei scopi, lo tenevo sottomesso al mio volere e lo avevo destinato a crudelissime pene quaggiù; ma egli me lo ha impensatamente sottratto e con autorità ha elevato un essere plasmato dalla polvere a una sublime grazia e a benefici tali che noi stessi, benché a lui avversi, ne siamo stupefatti. Che cosa ha mai fatto costui per meritare una sorte così beata? Non stava forse al mio servizio, eseguendo i miei ordini ed oltraggiandolo? Dunque, se il Signore è stato tanto generoso con lui, come sarà con quanti sono meno peccatori? Se anche non li chiamerà a sé con uguali prodigi, lo farà con il battesimo e gli altri sacramenti, che li giustificano giorno per giorno. Con questo raro esempio si tirerà tutti dietro, e colui per mezzo del quale pretendevo di estinguere la Chiesa la difenderà con notevole coraggio. È possibile che io debba osservare la vile natura umana innalzarsi alla felicità che persi ed entrare lassù, da dove fui scacciato? Ciò mi angustia più del fuoco nella mia collera. Mi infurio e impazzisco, perché non posso annientarmi; lo faccia pure il Creatore e non mi lasci nella sofferenza. Vassalli miei, questo non può però succedere, e allora ditemi: che cosa faremo contro un tale rivale? Non siamo in grado di nuocergli, ma lo siamo di vendicarci su coloro che gli sono tanto cari, poiché nel farlo andiamo contro il suo beneplacito. Dato che la mia grandezza è ferita soprattutto dalla donna dalla quale egli nacque ed è particolarmente inasprita nei suoi confronti, mi propongo di tentare ancora una volta di eliminarla, facendo scontare in questa maniera al suo Unigenito l'ingiuria che ci ha fatto strappandoci Saulo e gettandoci in queste profondità. Non mi darò sollievo finché non l'avrò vinta. Perciò, determino di concretizzare contro di lei tutto quello che ho macchinato contro l'Onnipotente e i suoi figli da quando sono disceso qui. Venite tutti a sostenermi nell'impresa e ad obbedire ai miei comandi».
299. A tanto si estesero la risoluzione e l'esortazione di Lucifero. Alcuni dei suoi risposero: «Nostro capitano, siamo pronti ad ogni tuo cenno, sapendo quanto ella ci strazi ed affligga; ma potrà capitare che da sola ci resista e disprezzi le nostre diligenze e seduzioni come ha fatto in altre circostanze, rivelandosi superiore a tutto. Quello che sentirà più di ogni altra cosa è che la tocchiamo nei discepoli, perché è loro affezionata come madre e se ne prende molto cura. Suscitiamo la persecuzione contro di essi, poiché in ciò abbiamo dalla nostra parte l'intero giudaismo, sdegnato contro questa nuova dottrina, e i sacerdoti e i farisei ci assicureranno il conseguimento di tutto quello che architettiamo. Tu, poi, rivolgerai subito il tuo rancore contro la nostra nemica». Satana approvò tale consiglio, dichiarandosi soddisfatto di coloro che lo avevano espresso. Così, fu stabilito che sarebbero usciti a distruggere la comunità dei credenti per mano di altri, come prima avevano cercato di fare valendosi di quel giovane. Da questo decreto infernale risultarono i fatti che riferirò in seguito e il combattimento che Maria ebbe con il serpente e con i suoi ministri, ottenendo parecchie vittorie per la Chiesa , come ho già accennato.
Insegnamento della Regina del cielo
300. Mia diletta, fintanto che sei nel mondo i tuoi discorsi, per quanto pesanti, non giungeranno mai a manifestare completamente l'invidia dei demoni contro le anime, né la crudeltà, l'astuzia, le frodi e i raggiri con cui la loro rabbia le opprime per indurle alla colpa e quindi al castigo senza fine. Provano ad impedire tutti gli atti lodevoli che potrebbero fare e, se non ci riescono, si affaticano per guastarli e pervertirli. Al contrario, la loro perfidia si sforza di introdurre in esse tutte le malignità che con il loro ingegno arrivano ad escogitare. La protezione di Dio sarebbe mirabile, se esse concorressero e corrispondessero per quello che spetta loro. Perciò, l'Apostolo ammonisce di essere cauti tra i pericoli e le imboscate, comportandosi non da stolti ma da saggi, profittando del tempo presente, perché i giorni dell'esistenza terrena sono cattivi e pieni di rischi". Altrove aggiunge l'invito ad essere saldi e irremovibili per abbondare in tutte le opere buone, giacché tale fatica non è vana nel Signore. Il principe delle tenebre, che conosce questa verità e ne ha paura, fa sì che i mortali si abbattano allorché cadono, affinché, sfiduciati, si disperino e interrompano tutte le azioni apprezzabili, privandosi così delle armi con le quali gli angeli possono difenderli e far guerra ai diavoli. Benché quei gesti nelle persone viziose non siano vivificati dalla carità e non implichino meriti in ordine alla grazia e alla gloria, sono di considerevole utilità per colui che li compie. Talvolta accade che, essendosi questi abituato ad essi, la pietà divina si muove a concedergli aiuti più efficaci, perché vi ponga più fervore, con dolore per gli errori commessi e genuino amore, portandolo in questo modo alla salvezza.
301. Da tutto il bene che la creatura fa noi traiamo motivo per custodirla e per domandare alla benignità dell'Altissimo di guardarla con clemenza e di sollevarla dal suo stato. I santi si ritengono vincolati anche dalla sincera implorazione del loro soccorso nel bisogno e dalla devozione nutrita per essi. Se per la loro magnanimità sono tanto inclini a favorire gli uomini tra le difficoltà e i conflitti che ravvisano dovuti al drago, non può stupirti, o carissima, che io sia così compassionevole verso quelli che ricorrono alla mia comprensione per il proprio riscatto, che io bramo infinitamente più di loro stessi. Non è possibile contare la moltitudine che ho affrancato dal potere di costui per la venerazione verso di me, anche quando si è trattato semplicemente della recita di un ?Ave Maria? o di una sola parola in mio onore e per invocarmi. Il mio affetto è tale che, se al momento opportuno tutti mi supplicassero di cuore, nessuno perirebbe, ma i reprobi non lo fanno perché le loro ferite spirituali, non essendo percepibili ai sensi, non li tormentano; esse, anzi, quanto più si replicano, tanto minore pena procurano, dato che la seconda mancanza è già un colpo che percuote un cadavere, che non sa né temere né prevenire né avvertire il danno che riceve.
302. Da questa triste impassibilità deriva in moltissimi la dimenticanza della perdizione e della sollecitudine con la quale Lucifero la provoca. Senza capire su che cosa fondino la propria falsa sicurezza, dormono e riposano nella loro rovina, mentre sarebbe conveniente che fossero spaventati, riflettessero sulla dannazione che li minaccia da vicino e almeno ricorressero a sua Maestà, a me e agli altri beati per chiedere il rimedio; ma non sono capaci neppure di qualcosa che costa loro tanto poco, se non quando ormai non possono più procacciarselo, poiché lo fanno senza le condizioni che permettono che venga loro accordato. Se talora lo ottengo a qualcuno all'estremo, ciò è perché vedo quanto costò al mio Unigenito la redenzione. Questo privilegio, però, non può valere come legge comune a tutti e quindi finiscono all'inferno tanti figli della Chiesa, che, ingrati e sciocchi, disprezzano quello che il supremo sovrano offre loro in molteplici maniere e con potenza. Dopo che avranno scoperto la sua misericordia e quella che mi spinge a desiderare di porre riparo a una simile sventura, nonché la bontà dei cittadini del cielo, pronti ad intercedere per loro, saranno un'altra volta sconcertati per aver comunque rifiutato di dare al Padre l'esaltazione e a me e ad essi il gaudio che avremmo avuto nel farli scampare dalla morte eterna, se si fossero rivolti a noi.
303. Voglio svelarti adesso un altro segreto. Ti è già noto che Gesù afferma nel Vangelo che gli angeli gioiscono se un peccatore si pente e si converte al cammino della vita; lo stesso succede allorché i retti fanno atti di autentica virtù e degni di ulteriori gradi di gloria. Ora, al contrario questo avviene nei nemici per tutte le colpe, nessuna delle quali, per quanto piccola, manca di recare loro soddisfazione; quelli che hanno indotto ad esse avvisano subito gli altri abitanti delle carceri perenni, affinché pure costoro se ne rallegrino, le segnino come in un registro per accusarne i responsabili presso l'equo giudice e sappiano di avere accresciuto il proprio dominio sugli infelici soggetti alla loro volontà secondo la gravità di ciò di cui questi si sono macchiati. Tanto smisurato è il loro odio per gli uomini e tanto sleale la modalità del loro tradimento quando li ingannano con qualche diletto passeggero e apparente! Il Signore, però, che è giusto in tutte le sue opere, per punire questa spietatezza ha deciso che il ravvedimento dei malfattori e le azioni belle delle persone dabbene siano una tortura particolare per loro, che si allietano con somma iniquità di quella che è una sciagura.
304. Tale flagello della Provvidenza li molesta pesantemente, perché non solo li confonde e li affligge nella tremenda avversione che hanno per l'umanità, ma con le vittorie dei santi e di quanti si sono già convertiti toglie loro in gran parte le energie che ha dato e dà ad essi chi si lascia abbindolare dalle menzogne e disobbedisce al vero Dio. Per la sofferenza che provano in questa circostanza, infieriscono ancor più sui dannati: come nelle altezze per il bene c'è nuova allegrezza, nel loro regno si esasperano la mestizia e lo scompiglio con le loro urla e i loro dispetti, che causano nuovi patimenti accidentali a chi dimora in quel luogo di orrore. In questo modo nell'empireo e negli abissi si verificano effetti opposti. Quando un'anima è risanata dai sacramenti, specialmente da quello della riconciliazione, se accompagnato da sincera contrizione, spesso i diavoli per un po' di tempo non ardiscono comparire alla sua presenza e per molte ore non osano guardarla, a meno che essa stessa non ne dia loro la forza mostrandosi irriconoscente, con il rivolgersi immediatamente ai rischi e alle occasioni di sbagliare; ciò, infatti, li libera dalla paura introdotta in essi dalla compunzione e dal perdono.
305. Per i beati non può esserci amarezza e tristezza, ma, se questo potesse avvenire, niente li angustierebbe così come l'osservare chi è stato assolto tornare a perdere la grazia e chi è traviato allontanarsi sempre più da essa, fino a rendersi impossibile il riacquistarla. Tanto efficace è il peccato per addolorarli quanto lo sono la virtù e la penitenza per opprimere i demoni. Considera, dunque, o carissima, in che pericolosa ignoranza si trovino comunemente i mortali, che privano il paradiso dell'esultanza che gli proviene dal riscatto di chiunque, l'Onnipotente della gloria esterna che da esso gli risulta, l'inferno del castigo che i seduttori ne ottengono come condanna per il loro compiacimento delle cadute. Da te esigo che ti affatichi come serva fedele e prudente, per compensare questi mali con la scienza che ti è comunicata. Accostati sempre alla confessione con fervore, stima e venerazione, e con intimo rincrescimento; tale rimedio, infatti, per Lucifero è terribile ed egli fa di tutto per porre ostacoli e irretire astutamente perché venga ricevuto con tiepidezza, per abitudine, senza pena e senza le dovute disposizioni. Agisce così non solo per condurre alla rovina, ma anche per evitare il tormento della vista di qualcuno realmente pentito e redento, che lo sconvolge nella perfidia della sua superbia.
306. Amica mia, è infallibilmente certo che questi draghi sono autori e maestri della falsità, hanno rapporti con le creature per raggirarle in tutto e con raffinata scaltrezza tentano di infondere in esse lo spirito di errore con cui le corrompono; ma ti avviso che, allorché nei conciliaboli concordano le proprie fraudolente macchinazioni, trattano verità che sono loro note e non possono negare. Essi le intendono e discutono non per insegnarle, bensì per ottenebrarne la conoscenza e mescolarle con inesattezze e con invenzioni che siano utili per far penetrare le loro malvagità. Dal momento che in questo capitolo e in tutta questa Storia hai illustrato tanti segreti della loro malizia e tanti consigli che hanno tenuto, sono irritatissimi con te, ritenendo che altrimenti non sarebbero mai stati scoperti dagli uomini, i quali non si sarebbero resi conto di ciò che essi escogitano contro di loro. Per questo motivo, cercano di vendicarsi dello sdegno che hanno concepito, ma l'Altissimo ti assisterà, se lo invocherai e farai in modo di fracassare la testa del serpente. Chiedi anche alla divina clemenza che gli avvertimenti e gli ammonimenti che ti trasmetto portino frutto, facendo aprire gli occhi ai tuoi fratelli, e che essa doni loro la sua luce, affinché approfittino di un simile beneficio. Tu per prima corrispondi da parte tua con completa dedizione, come la più debitrice tra tutti i figli di questo secolo; poiché ti è dato di più, se pur essendo informata della cattiveria dei tuoi nemici non ti adoperassi per vincerli con la protezione del Signore e degli angeli, la tua ingratitudine sarebbe più raccapricciante e il loro trionfo maggiore.